L’adunanza dei creditori di Moby lunedì scorso 20 giugno ha dato il via libera al piano concordatario della compagnia del gruppo armatoriale controllato dalla famiglia Onorato (si veda qui il comunicato stampa). La decisione è arrivata dopo che a metà giugno l’Assemblea degli obbligazionisti del bond da 300 milioni di euro a scadenza 2023 e cedola 7,75% ha votato per il 66,5% a favore (si veda qui il comunicato stampa) della delibera proposta a fine maggio e cioé appunto dell’approvazione della proposta di concordato preventivo in continuità aziendale diretta di Moby e di CIN (si veda qui il comunicato stampa).
Il voto arriva dopo che lo scorso aprile il Tribunale fallimentare di Milano ha ammesso la nuova proposta di concordato preventivo presentata da Moby-CIN (si veda altro articolo di BeBeez), decisione a sua volta arrivata dopo che a fine marzo i commissari giudiziari di Tirrenia hanno “espresso un giudizio complessivamente positivo sulla tenuta del piano” con cui si prevede un accordo sulla ristrutturazione del debito che CIN (Compagnia di navigazione controllata da Moby del Gruppo Onorato Armatori) ha nei confronti di Tirrenia in amministrazione straordinaria. Ricordiamo che il 31 marzo scadevano i termini per il deposito dell’accordo con Tirrenia, che rappresenta il principale creditore di CIN. Il Tribunale aveva fissato quella data lo scorso 15 febbraio, contestualmente alla decisione di far slittare ulteriormente l’adunanza dei creditori di Moby e CIN, rispettivamente, al 20 e 27 giugno. Ora quindi il nuovo appuntamento è per lunedì prossimo, con l’adunanza dei creditori di CIN.
Il via libera dei commissari era arrivato a pochi giorni di distanza dall’annuncio che il gruppo MSC, che fa capo all’armatore Gianluigi Aponte, andrà in soccorso del gruppo Moby sottoscrivendo un aumento di capitale da 81 milioni di euro per il 25% del gruppo per metterlo in condizione di pagare quanto dovuto da Moby e dalla controllata CIN a Tirrenia in amministrazione straordinaria (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, si legge nel testo del nuovo piano concordatario di CIN, che è stato sottoposto al voto dei creditori (ed è disponibile sul sito della Borsa del Lussemburgo, dove sono quotati i bond), il totale degli 81 milioni che sarà versato nelle casse di Moby sarà composto per 22 milioni da cash che resterà nelle disponibilità della società e per 59 milioni che saranno utilizzati come finanziamento supersenior pre-deducibile da erogare a CIN, la quale utilizzerà quei capitali per pagare Tirrenia in amministrazione straordinaria. Quest’ultima, come già previsto nella precedente proposta concordataria, incasserà inoltre 23 milioni di euro da una società veicolo di nuova costituzione (ShipCo), le cui partecipazioni saranno detenute dai soli creditori ipotecari ossia istituti di credito e bondholder. A quel punto Tirrenia incasserà quindi un totale di 82 milioni di euro come pagamento di tutto quanto dovuto dal gruppo Moby.
Ricordiamo che già la versione del piano concordatario di Moby depositato lo scorso gennaio, quando ancora non si parlava dell’intervento di MSC, prevedeva la vendita di 4 navi durante la procedura e il trasferimento di tutte le restanti navi della flotta Moby e CIN a una ShipCo. Come poi successivamente riportato da BeBeez, nella Memoria di modifica della proposta concordataria (si veda qui il testo, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), si leggeva che la ShipCo sarà strutturata come fondo chiuso di investimento o come Sicaf e sarà gestita da Finint Investments sgr e che ShipCo si accollerà l’intero debito di Moby nei confronti dei bondholder e dei finanziatori senior oltre che il debito di CIN verso Tirrenia.
Complessivamente i debiti finanziari del gruppo ammontano complessivamente a circa 650 milioni di euro, di cui 300 milioni di euro dovuti come detto agli obbligazionisti, 180 milioni allo Stato e altri 165 milioni alle banche.