D’ora in poi non sarà più possibile far decadere l’intero consiglio di amministrazione della Sampdoria in caso di dimissione di uno dei membri, secondo quanto anticipato da Repubblica.
La modifica allo statuto in questo senso è stata approvata dall’assemblea straordinaria dei soci, che si è finalmente riunita martedì 20 marzo per la prima volta dall’autunno scorso dopo numerose convocazioni andate deserte con il benestare della famiglia Ferrero.
La modifica in questione, già ratificata dal Cda, potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro del club di calcio ligure, perché permette infatti al board di poter votare il destino del club blucerchiato a maggioranza e non più all’unanimità, visto che ora l’eventuale addio di un consigliere porterà solamente alla sua immediata sostituzione invece che al venir meno dell’intero Cda, come accadeva in precedenza. In tal modo si è aperta di fatto la strada al salvataggio con un bond convertendo da 30-35 milioni di euro allo studio degli istituti finanziatori Banca Sistema e Macquaire (si veda altro articolo di BeBeez). Importo che potrebbe salire a 40 milioni per scongiurare il fallimento della società calcistica, con la proprietà che, a fronte del prestito, darebbe in pegno le azioni nel caso in cui non restituisse i soldi in trenta mesi.
A sottoscrivere il bond (si veda altro articolo di BeBeez) potrebbero essere WRM Group di Raffaele Mincione, l’imprenditore veneto del caffè Segafredo Massimo Zanetti e altri investitori, tra i quali Edoardo Garrone, presidente di ERG, che nelle scorse settimane ha tuonato contro l’attuale proprietà e il consiglio di amministrazione della Sampdoria (si veda altro articolo di BeBeez), colpevoli a suo dire di aver condannato la società al fallimento per non aver accettato le condizioni di Merlyn, confermando peraltro di essere stato coinvolto nell’offerta del fondo britannico.
L’assemblea straordinaria si è finalmente riunita per la prima volta dall’autunno scorso dopo numerose convocazioni andate deserte per la ricapitalizzazione da 30 milioni di euro. Finora era stato assente l’azionista di maggioranza assoluta, Sport Spettacolo Holding srl, che fa capo a un trust costituito dall’ex presidente Massimo Ferrero e rappresentato dal suo commercialista Gianluca Vidal. La famiglia Ferrero ha deciso di farsi rappresentare nell’occasione dal segretario della Sampdoria, Massimo Ienca, nel suo ruolo di amministratore unico della Sport Spettacolo Holding. La clausola “simul stabunt, simul cadunt” (insieme staranno oppure insieme cadranno), adesso abolita ma che finora ha condizionato l’operato del Cda della Sampdoria, è stata introdotta nel mese di febbraio del 2020 proprio da Vidal a garanzia dei debiti della proprietà e della richiesta di ben due concordati: Eleven Finance e Farvem Real Estate (quest’ultimo già approvato). Per salvare queste due società Ferrero aveva infatti messo in vendita la Sampdoria già all’inizio del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey (Isole del Canale della Manica) e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia il 100% di Spettacolo Holding, che detiene fra l’altro il 99,9% della Unione Calcio Sampdoria. A Eleven Finance, in particolare, fa capo un gruppo di cinema romani, ai quali sarà cambiata la destinazione d’uso qualora venga scongiurato il fallimento (l’adunanza dei creditori è prevista il prossimo 5 maggio).
A febbraio la società di calcio ha chiesto e ottenuto di accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi affidata all’avvocato Ernesto Bissocoli, che affianca il consiglio di amministrazione nella ricerca di nuovi mezzi finanziari. Il legale dovrà definire con il Tribunale di Genova le misure utili a evitare eventuali istanze di fallimento entro il prossimo 27 giugno, data ultima per l’iscrizione del club (che rischia fortemente di finire in serie B) al prossimo campionato (si veda altro articolo di BeBeez).
Il mandato del Cda non è comunque legato alla composizione negoziata e concluderà il suo mandato con l’approvazione del bilancio 2022, la cui assemblea è stata spostata verso fine maggio. Il consiglio di amministrazione è formato da Marco Lanna (presidente), Antonio Romei (vice presidente), Alberto Bosco e Gianni Panconi. Romei, dopo le minacce pervenute dalla tifoseria a lui e a Ferrero, voleva dimettersi, accelerando il cammino del club verso il fallimento, ipotesi adesso più lontana.
Nelle scorse settimane si è parlato inizialmente dell’ipotesi di scorporo del ramo sportivo dell’azienda, che alleggerirebbe la situazione debitoria di circa 90 milioni di euro e rimetterebbe eventualmente in pista Alessandro Barnaba di Merlyn (ma graverebbe su Banca Sistema, che avrebbe chiesto spiegazioni al Cda), e poi dell’intervento dello sceicco Khalid Faleh Al Thani, membro della famiglia sovrana del Qatar, per acquistare la società blucerchiata, intervento finora smentito da Vidal.