Le adunanze dei creditori sul piano concordatario di Moby e della controllata CIN, fissate rispettivamente per il 13 e per il 20 dicembre prossimi, sono state spostate, rispettivamente al 6 e al 12 aprile 2022. Lo ha deciso il Tribunale di Milano e lo ha comunicato Moby nei giorni scorsi (si veda qui il comunicato stampa).
Contestualmente, Moby ha anche comunicato la composizione del nuovo consiglio di amministrazione, che, dopo le dimissioni di Vincenzo Onorato da presidente, ora vede alla presidenza Gualtiero Brugger, come ceo Achille Onorato e come altri membri Lanfranco Senn, Roberta Casali e Beniamino Carnevale.
Ricordiamo che a fine settembre Moby aveva siglato un accordo con un terzo degli obbligazionisti in possesso del bond da 300 milioni di euro e cedola 7,75% a scadenza 2023 quotato alla Borsa del Lussemburgo (si veda altro articolo di BeBeez), tra i quali i fondi Soundpoint Capital, Cheyenne Capital, BlueBay, Aptior Capital e York Capital. Obiettivo dell’accordo era ovviamente trovare un’intesa sulla ristrutturazione del debito, prima dell’adunanza dei creditori per il voto sul piano concordatario. Ricordiamo che il Tribunale di Milano aveva ammesso Moby al concordato preventivo a inizio luglio (si veda altro articolo di BeBeez e qui il Decreto di ammissione).
E infatti, come scrive MF Milano Finanza, la decisione del Tribunale di rimandare le adunanze dei creditori segue la comunicazione inoltrata dai commissari giudiziali di Moby e di Cin (Maurizio Orlando e Tiziana Gibillini per la prima, Marco Russo e Giorgio Zanetti per la seconda) di voler apportare significative modifiche ai rispettivi piani concordatari, migliorative per i creditori.
Al momento non sono ancora disponibili i dettagli delle nuove proposte ai creditori, ma qualcosa è già trapelato in particolare a proposito del nuovo piano di CIN. Quest’ultima a sua volta aveva depositato al Tribunale fallimentare di Milano la proposta definitiva di concordato preventivo nel giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Si trattava di un aggiornamento di un’analoga domanda presentata lo scorso maggio per evitare il fallimento, dopo che erano finite in un nulla di fatto le trattative con Tirrenia in amministrazione straordinaria per un accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito del nuovo piano proposto per CIN, l’edizione di Firenze di Repubblica scrive che “la nuova proposta è ampiamente migliorativa (…) e fortemente incrementativa delle percentuali di soddisfacimento dei creditori chirografari tra cui Tirrenia spa (in amministrazione straordinaria, ndr) la cui percentuale è elevata al 80%”. In particolare, quindi, Tirrenia in AS riceverebbe 144 milioni del totale di 180 milioni dovuti e per i quali i commissari di Tirrenia AS hanno chiesto lo scorso ottobre al Tribunale di Milano di disporre in via cautelare un sequestro conservativo di analogo importo nei confronti di Onorato Armatori, la holding che controlla Moby e CIN (si veda altro articolo di BeBeez). La richiesta di sequestro verrà discussa oggi.
Ricordiamo che con Tirrenia in amministrazione straordinaria Moby deve infatti sistemare la questione del debito residuo a saldo dell’acquisizione del 60% di Tirrenia-CIN che nel 2012 ancora non era di Moby e che Moby deve ancora a Tirrenia. Quest’ultima era stata valutata 376,9 milioni di euro di cui 135 milioni erano stati pagati al closing dell’operazione nel luglio 2012 e altri restanti 62 milioni pagati nel febbraio 2016 in occasione del rifinanziamento del debito (si veda altro articolo di BeBeez). I restanti 180 milioni dovevano essere pagati in tre rate: la prima rata da 55 milioni andava pagata nell’aprile 2016, la seconda da 60 milioni entro l’aprile 2019 e la terza da 65 milioni nell’aprile 2021. Ma tutte le tre rate non sono ancora state pagate.
Ora, sempre secondo Repubblica, in base al nuovo piano concordatario, CIN pagherebbe i 144 milioni sul totale dei 180 milioni dovuti in 4 rate: 23 milioni di euro all’omologa (quindi nel 2022), 10 milioni nel 2023, 10 milioni nel 2024 e 101 nel 2025.
Alla base dell’incrementata capacità di rimborso ci sarebbe ovviamente la vendita di alcune navi durante la procedura, ma soprattutto, si legge nel decreto del Tribunale relativo a CIN; “il trasferimento di tutte le restanti della flotta Moby e CIN a una società veicolo di nuova costituzione, cosiddetta ShipCo, le cui partecipazioni saranno detenute dai soli creditori ipotecari” ossia istituti di credito e bondholder. La nuova ShipCo sarà strutturata come fondo chiuso di investimento e “sarà gestita da una società di gestione del risparmio“.
Ricordiamo che lo scorso maggio CIN aveva precisato che il gruppo Moby-CIN ha debiti finanziari per 640 milioni di euro e che grazie all’intervento di Europa Investimenti (gruppo Arrow Global) saranno pagati 77 milioni di euro in favore di banche e bondholders (si veda altro articolo di BeBeez).
Come riferito da ShippingItaly lo scorso maggio, nella domanda di concordato di Moby, al paragrafo dedicato alle ‘immobilizzazioni materiali’, si legge che la flotta al 30 giugno 2020 valeva 370,4 milioni di euro anche se la perizia redatta dal prof. Bini (datata maggio 2020) stima entrate totali per quasi 250 milioni di euro nell’ipotesi di una liquidazione ordinata degli asset navali.