Si è chiusa con una raccolta di 1,2 milioni di euro la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd di Kippy, scaleup italiana specializzata in dispositivi per il monitoraggio degli spostamenti di animali domestici (si veda qui il comunicato stampa).
Gran parte della raccolta è dovuta all’investimento del fondo ALIcrowd, primo Eltif di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento, lanciato da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa sgr, che aveva rivelato il suo impegno già a inizio agosto (si veda altro articolo di BeBeez), poco dopo l’apertura della campagna. L’entità dell’impegno del fondo non è stata svelata, ma si parla di un milione di euro. Il round è stato coordinato dall’advisor Cross Border Growth Capital.
La campagna aveva un obiettivo di minimo di raccolta di 1,1 milioni (pari al 10,38% del capitale) e uno massimo di 2 milioni (pari al 17,39%), sulla base di una valutazione pre-money di 9,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). La scaleup aveva aperto un round di aumento di capitale con obiettivo di raccolta di 2,5 milioni di euro a inizio maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
Con questo aumento di capitale Kippy ha superato i 3,3 milioni di euro raccolti nel complesso dagli investitori, considerando gli oltre 2,1 milioni dei precedenti round. In particolare nell’ottobre 2019 aveva chiuso una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd raccogliendo oltre 1,1 milioni di euro sulla base di una valutazione pre-money di 6 milioni (si veda qui CrowdfundingBuzz). In precedenza, nel 2017, aveva chiuso un round da un milione di euro, guidato da DMO spa, holding della catena di negozi di prodotti per animali L’Isola dei Tesori, e al quale avevano partecipato gruppi di investitori come Angels for Innovation, Shark Bites, Moffulabs e noti nomi del private equity tra cui Stefano Miccinelli (ex Investitori Associati, oggi attivo business angel) (si veda qui ADNKronos).
Fondata nel 2015 da Simone Sangiorgi e Marco Brunetti, Kippy ha chiuso il 2020 con un fatturato di 2,3 milioni di euro e oggi conta 27 mila clienti abbonati. I dispositivi di Kippy permettono il monitoraggio della posizione e delle attività dell’animale e il raffronto storico/statistico con esemplari della stessa razza fino alle interazioni social. Il tutto in real time, gestibile dal proprio smartphone, curato nei contenuti scientifici dalla Facoltà di Veterinaria di Milano e costantemente allineato nell’hardware e nel software, con gli standard tecnologici più evoluti.
L’offerta di Kippy, specifica per cani e gatti, si è articolata sinora in due prodotti: il dispositivo Kippy EVO (agganciabile su qualsiasi collare) e il relativo abbonamento. Vodafone, fin dal 2017, ha incluso Kippy nel suo carnet Internet of Things (IoT) dedicato al retail veicolandone la distribuzione del dispositivo, e dell’abbonamento, in Germania, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Francia e Italia. A oggi Kippy è presente in dieci paesi europei con una distribuzione sia B2C (via website, Amazon, catene di negozi per animali) sia B2B2C (TelCo, assicurazioni). La società, anche grazie a importanti accordi commerciali come quello siglato con la principale catena italiana di prodotti per animali Arcaplanet, ha raggiunto 30mila utenti attivi.
“Le risorse raccolte ci serviranno essenzialmente per potenziare le attività di Ricerca & Sviluppo e Marketing”, ha dichiarato Simone Sangiorgi, ceo della società, che ha aggiunto: “Ci immaginiamo nei prossimi anni un mondo in cui almeno un animale su quattro indosserà un tracker e quindi riteniamo che Kippy si ritaglierà una quota di mercato di tutto rispetto”. Quanto al futuro, ha detto ancora il fondatore di Kippy, “per noi l’evento più importante del 2022 sarà il lancio di KippyCAT, un prodotto integralmente disegnato e pensato per i gatti. Le dimensioni molto ridotte, il design ergonomico e la capacità di connettersi alle diverse reti IOT lo renderanno potenzialmente la Killer Application di questo settore, essendo pensato per una categoria di utenti, quella dei proprietari di gatti, che rappresenta quasi la metà dell’intero mercato PET a livello di utenti”.
Fabio Mondini de Focatiis, ceo di Cross Border Growth Capital ha concluso: “Kippy ha dimostrato di saper attrarre sempre più utenti in un segmento, quello degli animali domestici, in continua progressione in termini di spending e di potenziale tecnologico. La visione di lungo periodo, con un business model di fidelizzazione degli utenti e i nuovi prodotti come KippyCAT hanno decisamente convinto gli investitori”.