Cardo AI, scaleup fintech milanese fornitrice servizi di data analytics a supporto dell’attività degli operatori del private debt, ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con 3,2 milioni di euro di ricavi, quasi triplicati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e punta a raggiungere il target dei 5 milioni a fine anno, per arrivare poi a 12 milioni nel 2023 (si veda qui il comunicato stampa).
Obiettivi raggiunti grazie al raddoppio della base clienti, che ha portato a oltre 11 miliardi di euro di asset in gestione attraverso tecnologia proprietaria di Cardo AI. La fintech a fine settembre supportava infatti oltre 370 utenti, tra asset manager, fondi pensione, asset servicer e banche. Tra i principali clienti figurano anche Azimut, Fasanara Capital, Gardant, Banca Valsabbina, Opyn e Casavo.
Cardo AI supporta infatti asset manager, fondi pensione, assicurazioni e banche con una tecnologia proprietaria sviluppata internamente. Tale tecnologia permette di coprire l’intero processo di gestione del dato, dal data sourcing e treatment (data quality e data enrichment) alle più sofisticate analisi predittive, tra cui proiezioni di flusso di cassa e ottimizzazione del portafoglio, mediante algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale.
La fintech, che è stata fondata a Milano nel 2018 da Altin Kadareja e Daniele Forza, nel gennaio 2019 ha incassato un round seed da Digital Magics da 85 mila euro più un finanziamento soci da 25 mila euro e dal 2018 è partecipata al 9,8% da Banca Valsabbina (si veda altro articolo di BeBeez).
Il team di Cardo AI conta oggi oltre 120 persone, tra software e data engineer e data scientist, con una presenza femminile pari al 45%. Già presenti a Milano, Londra, Tirana e Pristina, nei prossimi mesi Cardo AI punterà sull’espansione internazionale e l’ampliamento delle soluzioni offerte, continuando a investire in capitale umano per arrivare a 250 persone entro la fine del 2023, grazie a un’importante campagna di recruiting.
Kadareja ha commentato: “La missione di Cardo AI è quella di modernizzare la gestione del capitale privato nella digital economy; siamo cresciuti a un ritmo veloce e costante e ci aspettiamo di continuare a farlo attraverso l’ampliamento della nostra offerta e l’ulteriore sviluppo internazionale. L’utilizzo dei dati a supporto dei processi decisionali e la capacità di operare velocemente, attraverso la tecnologia, rappresentano un fattore decisivo per il successo o il fallimento di quanti operano sui mercati finanziari. Per questo continueremo ad ampliare il nostro raggio di azione così da essere in grado di offrire una suite tecnologica che permetterà di strutturare e gestire qualsiasi prodotto, verso ogni cliente, individuo o piccola media impresa”.
Grazie a Cardo AI le funzioni di front office, risk management, operation, credito, trading floor, operano utilizzando gli stessi dati standardizzati e le stesse metriche di performance che permettono di generare una informativa unificata a supporto di processi decisionali e adempimenti regolamentari e di reporting. Il sell-side, ovvero gli originators del credito (banche, piattaforme digitali, intermediari creditizi) possono invece fare uso dell’Hyper Data Room, piattaforma a supporto dei credit originators per aumentare la trasparenza durante il processo di due diligence, ottimizzare la strutturazione dell’offerta, e ridurre i tempi di investimento.
Ricordiamo che lo scorso febbraio, in qualità di data manager, Cardo AI è stata coinvolta insieme a Centrotrenta Servicing in qualità di servicer/calculation agent e corporate servicer e Banca Finint per altri ruoli gestionali (paying agent e rappresentate degli obbligazionisti), nel lancio da parte di Banca Valsabbina e Credit Service (altra partecipata dalla banca stessa) di Invoice Be-Tech, cioè un programma che investirà fino a 50 milioni di euro rotativi in fatture emesse dalle pmi del territorio (si veda altro articolo Bebeez). Per accedere al programma sono previsti criteri minimi di eleggibilità e idoneità delle singole imprese cedenti nonché dei potenziali debitori e dei relativi crediti da proporre in cessione, che saranno valutati tramite un processo automatico di analisi deli rischio preliminare a qualsiasi acquisto.
La piattaforma My Credit Service, sviluppato dall’omonima fintech, integra strumenti di analisi del credito basati sul machine learning, con programmi di supply chain finance che consentono di finanziare e ottimizzare la gestione delle filiere industriali e commerciali. Inoltre, tramite la piattaforma, le aziende possono ottenere una valutazione più attenta e puntuale dei propri crediti, grazie a un algoritmo di rating interno, in grado di restituire una situazione sempre aggiornata sull’andamento del circolante. Il risultato è quindi un’analisi attualizzata della qualità del credito commerciale dell’impresa con la possibilità di ottenerne la monetizzazione tramite la cessione, pro-soluto, nell’ambito di Invoice Be-Tech.
Ricordiamo, infine, che lo scorso anno la società ha partecipato come partner tecnologico alla cartolarizzazione da 220 milioni di euro conclusa dalla fintech italiana Opyn (all’epoca dell’operazione ancora sotto il nome di Borsa del Credito), le cui abs sono state sottoscritte per la tranche senior da Intesa Sanpaolo e Banca Ifis e per la tranche junior da Azimut (si veda altro articolo di BeBeez), e a un’analoga operazione da 200 milioni di euro conclusa ad aprile 2021 sempre su prestiti intermediati dalla allora Borsa del Credito con le abs state sottoscritte da Azimut e dalla stessa Banca Valsabbina (si veda altro articolo di BeBeez).