L’imminente sbarco sul listino Aim Italia di UCapital24, la startup che sta sviluppando un social network economico e finanziario globale, fa scoprire un lato inedito dell’ex presidente di Consob, Giuseppe Vegas. Che da quando ha lasciato la guida dell’organo di vigilanza dei mercati si è trasformato in business angel o super advisor di startup fintech.
Nel consiglio di amministrazione di UCapital24, infatti, fondata dal ceo Gianmaria Feleppa, siede proprio Vegas (si veda altro articolo di BeBeez), che a BeBeez ha spiegato: “Penso che oggi il fintech sia un settore sul quale vale davvero la pena di scommettere. Ci sono grandi opportunità di sviluppo. E la prima e più potente è quella offerta dell’implementazione della PSD2, la seconda direttiva Ue sui pagamenti. Lì c’è un mondo di possibilità da sfruttare. E’ il futuro e le banche tradizionali e gli intermediari non possono fare altro che prenderne atto e accettare di adeguarsi al mondo che cambia. Altrimenti il rischio è di rivedere quello che è accaduto alla Kodak quando non ha capito che il futuro della fotografia era digitale. Peraltro sono cose che già avevo detto chiaramente nell’ultima mia relazione annuale da presidente Consob”.
Nella relazione del maggio 2017, infatti si leggeva che “la presenza sempre più pervasiva delle tecnologie informatiche e dell’intelligenza artificiale nella finanza ha innescato processi di trasformazione profonda, che nel giro di pochi anni potrebbero cambiare radicalmente la fisionomia e la geografia dei mercati così come li abbiamo conosciuti finora. I confini tra intermediari, emittenti e mercati, già sfumati dalla normativa Mifid, tendono a svanire definitivamente. Lo stesso apparato concettuale e giuridico oggi utilizzato per la regolamentazione finanziaria sarà presto obsoleto”. E ancora: “Per l’industria dei servizi finanziari il futuro è di fatto già iniziato. Gli algoritmi sono il motore principale di questo processo. Nuovi protagonisti si accingono ad entrare nel campo della finanza. Alcuni (pochi) muovono da posizioni dominanti costruite in altri settori, come il commercio elettronico, la ricerca dati automatizzata, i canali social; altri, invece, (molti) muovono Relazione per l’anno 2016 20 dal basso, partendo dallo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative di nicchia, che intercettano la domanda di servizi finanziari. È proprio questo il principale motore dell’innovazione, che nasce spesso dall’intelligenza di piccoli team”.
Insomma, detto e fatto. “Ho conosciuto Gianmaria Feleppa quando ho iniziato a collaborare con la startup SelfieWealth, il roboadvisor fondato da Edoardo Narduzzi e autorizzato a Londra dalla FCA”, ha detto Vegas. SelfieWealth e UCapital Ltd, holding di controllo di UCapital24, lo scorso anno hanno infatti lanciato insieme il fondo UCapital Multi alpha plus, un fondo UCITS aperto anche agli investitori retail e a sua volta autorizzato dalla FCA, la cui asset allocation è decisa dal robot di SelfieWealth mentre la strategia di trading è eseguita dagli algoritmi di UCapital. “Il progetto di UCapital24 mi è piaciuto. Ci sono moltissimi possibili sviluppi”, ha detto ancora Vegas, che ha aggiunto: “Ma non è finita qui. Con un altro socio sto sviluppando PopFin, un portale che punta ad affiliare tutti i servizi di consulenza finanziaria per privati a quotazioni ‘popolari allo scopo di diffondere la cultura finanziaria a tutela dei risparmiatori. E infine ho investito in ARisk, una startup fondata a un gruppo di commercialisti e che sarà incubata dal Politecnico di Torino e ha sviluppato un algoritmo in grado di valutare la rischiosità di un’azienda, considerando il rischio in senso lato e quindi non solo quello di credito, ma anche quello operativo. Il tutto sulla base di analisi dei dati tradizionali delle imprese, ma anche dei big data”.
E anche qui c’è un modo di opportunità, se si pensa che il nuovo Codice della Crisi d’Impresa ha introdotto sistemi di allerta in grado di cogliere i segnali anticipatori della crisi al fine di affidare tempestivamente l’impresa alle cure di esperti (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare, la normativa prevede che vengano monitorati appositi indici che diano evidenza della sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi e delle prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso. Gli indici previsti sono: il rapporto tra flusso di cassa e totale dell’attivo, il rapporto tra patrimonio netto e totale del passivo e il rapporto tra oneri finanziari e ricavi. Non viene però fornita una soglia di riferimento per ciascun indice, che deve ancora essere identificata e sarà oggetto di decreti attuativi successivi.
Detto questo, il comma 3 dell’art. 13 del Codice precisa che “l’impresa che non ritenga adeguati, in considerazione delle proprie caratteristiche, gli indici elaborati a norma del comma 2, ne specifica le ragioni nella nota integrativa al bilancio di esercizio e indica, nella medesima nota, gli indici idonei a far ragionevolmente presumere la sussistenza del suo stato di crisi. Un professionista indipendente attesta l’adeguatezza di tali indici in rapporto alla specificità dell’impresa”. E qui si apre un mondo per le fintech in grado di sviluppare indicatori di rischio di ultima generazione.