Dopo la prima mossa di Finlombarda lo scorso febbraio, anche le altre finanziarie regionali aprono al fintech. E’ stato firmato infatti nei giorni scorsi scorsi, presso la sede della Finanziaria Regionale Finlombarda, l’accordo di collaborazione tra ANFIR, l’Associazione delle Finanziarie Regionali, presieduta da Michele Vietti, e Assonfintech, l’Associazione Italiana per il fintech e l’insurtech, presieduta da Maurizio Bernardo (si veda qui il comunicato stampa). Da parte sua Finlombarda aveva già aderito in qualità di partner ad Assofintech per esplorare le opportunità offerte dagli strumenti di finanza alternativa (si veda altro articolo di BeBeez).
“La volontà espressa dalle due associazioni nell’affrontare la loro partnership”, si legge nella nota, “è quella di agevolare il progressivo inserimento, nell’ambito delle finanziarie regionali, e tramite queste, nell’ambito delle società pubbliche e nel settore pubblico in generale, degli elementi propri della tecnologia finanziaria e quindi fintech, insurtech e proptech. Si tratta di una necessaria evoluzione tecnologica in campo finanziario per permettere alle nostre imprese di essere competitive sullo scenario nazionale e internazionale”.
Il presidente di ANFIR, Michele Vietti, ha dichiarato: “ANFIR ha ritenuto fondamentale avviare un dialogo attivo e propositivo con Assofintech per creare i presupposti affinchè la finanza pubblica possa diventare fruibile utilizzando le nuove tecnologie. Solo attraverso questa evoluzione sarà infatti possibile assicurare un allineamento operativo, ma anche culturale tra le istituzioni regionali che supportano le imprese, da un alto, e gli operatori economici, in primis, le banche, dall’altro, favorendo una sempre più proficua sinergia”.
Il presidente di Assofintech, Maurizio Bernardo, ha aggiunto: “Il fintech e le sue diverse declinazioni, quello che rappresentano le società finanziare regionali a sostegno delle imprese italiane e dei singoli territori, possono diventare un ulteriore punto a favore dei cittadini e dell’industria. L’innovazione tecnologica può essere fonte di sviluppo e occupazione, per un segmento dell’economia importante, come startup e pmi innovative nel tessuto economico italiano”.