La European Leveraged Finance Association (ELFA), che riunisce gli attori internazionali del leveraged finance, e la Loan market Association (LMA), che riunisce i partecipanti al mercato dei prestiti sindacati di Europa, Medioriente e Africa, sono al lavoro per mettere a punto i criteri guida ai quali i partecipanti al mercato devono attenersi quando strutturano i termini che incorporano i fattori ESG (Environment, Sustainability, Governance) nei documenti relativi ai finanziamenti, incluse in particolare le riduzioni di tasso di interesse collegate al raggiungimento di precisi obiettivi ESG (i cosiddetti ESG-linked margin ratchet) (si veda qui il comunicato stampa e qui il Report completo).

Il ricorso ai prestiti legati alla sostenibilità sta conoscendo nel mondo una crescita esponenziale, come riportato da Nordea. Nel 2019, come mostra il grafico, è raddoppiato all’equivalente di 1280 miliardi di dollari dai 90 del 2018. Anche in Italia i prestiti o bond Sustainability linked stanno prendendo piede. Tra gli esempi più recenti ci sono i finanziamenti erogati a marzo con “garanzia verde” di Sace. Come nel caso del prestito da 160 milioni di euro erogato a EF Solare (si veda altro articolo di BeBeez) o nel caso della tranche da 10 milioni di euro del nuovo bond di Saxa Gres sottoscritta da illimity e da un pool di banche del frosinate (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso febbraio poi il fondo Ambienta ha acquisito la Caprari, produttore di pompe per il ciclo integrato dell’acqua, finanziato da un prestito sustainability linked (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre nel giugno del 2020 anche il fondo Investindustrial VII aveva ottenuto una linea di credito da 600 milioni di euro legata a parametri ESG ((si veda altro articolo di BeBeez).
Ma proprio questa crescita ha reso necessaria una maggiore standardizzazione che evitasse discriminazioni tra aziende e settori, sempre in agguato nei nuovi segmenti del mercato finanziario, o peggio ancora il rischio del cosiddetto greenwashing, espressione inglese che indica una situazione in cui un debitore o un progetto vengono presentati come rispettosi di criteri green ma in realtà lo sono solo in parte o per niente.
Per evitare queste situazioni, lo scorso 10 marzo è entrato in vigore il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sustainable Finance Disclosure Regulation), che impone nuove regole di trasparenza e informativa agli operatori finanziari sia a livello di istituzione sia del singolo strumento. E l’iniziativa congiunta di ELFA e LMA ha seguito a stretto giro e si ispira ai Sustainability Linked Loan Principles, messi a punto lo scorso anno da Loan Market Association, Asia Pacific Loan Market Association e Loan Syndications & Trading Association. Ricordiamo qui che ELFA e il network PRI (Principles of Responsible Investment) avevano già elaborato precisi set di criteri ESG per gli strumenti di debito al di sotto dell’investment grade (si veda altro articolo di BeBeez) emessi da aziende appartenenti alle tlc, all’industria dellimballaggio e al recupero crediti. A fine gennaio ha avuto inizio il lavoro sui criteri da applicare a chimica, prodotti industriali, distribuzione, software, informatica e infrastrutture.
I Sustainability Linked Loan Principles si basano sul concetto fondamentale che il debitore si ponga dei Sustainability Performance Targets (SPTs). Più concretamente, si tratta di stabilire per esempio i principi alla base dei cosiddetti Sustainability Linked Loan. Come nel caso delle obbligazioni green, la caratteristica peculiare di questi prestiti sono i termini, cioè costo e covenant, legati non tanto all’andamento degli indicatori finanziari quanto al maggiore o minore rispetto di una serie di parametri, come il consumo di acqua ed energia, le emissioni di CO2, il ricorso a energie rinnovabili o la percentuale di utilizzo di materiali riciclati (si veda altro articolo di BeBeez).
ELFA e LMA hanno identificato una serie di variabili da considerare e inserire nei documenti relativi ai finanziamenti sostenibili:
vanno stabiliti a priori gli obiettivi ESG da considerare rilevanti per la società debitrice (per esempio le società che emettono grandi quantità di CO2 dovrebbero prevedere un target misurabile per una riduzione delle emissioni nei loro ESG ratchets)
i KPIs (Key performance indicators o indicatori chiavi di performance) dovrebbero essere significativi e ambiziosi e non soltanto qualcosa che possa essere raggiunto in un solo giorno
la strutturazione dei KPI ESG dovrebbe essere pianificata in modo attento molto prima del lancio del deal
l’attenzione ai criteri ESG non dovrebbe essere utilizzata come leva per migliorare gli economics dell’operazione e quindi allentata nel caso in cui la sindacazione del finanziamento vada particolarmente bene e quindi riveli una situazione di greenwashing; in altri termini, un forte desiderio delle banche di prestare a determinate imprese non dovrebbe indurre queste ultime a un minore rispetto dei criteri ESG.
“Le linee guida a cui stiamo lavorando insieme alla Lma sono di importanza cruciale affinché il mercato eviti la trappola del greenwashing, e intendono spingere l’adozione di una dettagliata e affidabile documentazione che accerti il rispetto dei principi Esg in tutti gli aspetti dell’attività aziendale”, ha dichiarato Sabrina Fox, ceo dell’ELFA.
“Noi e l’ELFA riteniamo imperativo per tutti i player di mercato approcciare nel modo giusto la tematica Esg sin dall’inizio”, ha aggiunto Gemma Lawrence-Pardew, direttore degli Affari Legali di LMA.