Saxa Gres spa, gruppo con sede ad Anagni (Frosinone) che ha sviluppato un processo industriale in grado di trasformare i residui di un inceneritore nella produzione di piastrelle di gres porcellanato spessorato per interni ed esterni, oltre che sampietrini green per pavimentare le strade delle città, ha concluso lo scorso gennaio un’offerta di riacquisto e scambio sul suo bond in circolazione da 75 milioni di euro a scadenza 2023 con cedola 7% quotato al Third Market di Vienna, con un nuovo bond a scadenza agosto 2026 e sempre cedola 7% emesso lo scorso agosto e quotato al Third Market di Vienna. Almomento dell’emissione il bond era stato collocato per 6,4 milioni di euro e successivamente ne era stata collocata un’altra tranche da 22,9 milioni. L’offerta di scambio ha visto adesioni per circa 70 milioni e nei giorni scorsi è stata collocata una ulteriore tranche da 10 milioni di euro che ha portato il totale del nuovo bond in circolazione a oltre 110 milioni di euro, rispetto a un target massimo di emissione di 150 milioni.
I sottoscrittori della nuova tranche del nuovo bond sono illimity bank e un pool di banche della provincia di Frosinone (Banca Popolare del Cassinate, Banca Popolare del Frusinate e Banca Popolare di Fondi). Sulla nuova tranche Sace ha rilasciato una garanzia “verde” (si veda qui il comunicato stampa). Nell’operazione SACE e illimity Bank sono state assistite per gli aspetti di natura legale dallo studio Chiomenti.
La sottoscrizione della tranche da 10 milioni del prestito obbligazionario garantita da Sace si inserisce all’interno di un più ampio intervento finanziario, del valore complessivo di circa 27,5 milioni di euro, a sostegno del piano di investimenti del Gruppo Saxa Gres, che vede illimity in qualità di arranger, e che è destinato a sostenere gli investimenti green dell’azienda per gli impianti nella provincia di Frosinone, consentendo, in particolare, di introdurre nel processo produttivo una fase di macinazione a secco (in sostituzione di quella ad umido), con la conseguente significativa riduzione del consumo di acqua di processo, e forni di nuova generazione caratterizzati da sistemi di monitoraggi on-line e di filtraggio delle emissioni, tali da garantire un livello di emissioni in atmosfera più contenuto.
Saxa Gres spa ha sviluppato un processo industriale in grado di trasformare i residui di un inceneritore nella produzione di piastrelle di gres porcellanato spessorato per interni ed esterni, oltre che sampietrini green per pavimentare le strade delle città. Saxa Gres è infatti la prima circular factory in grado di realizzare pavimentazione urbana (Grestone) con un innovativo processo che permette il recupero di materiali provenienti dal ciclo dei rifiuti, come ad esempio le ceneri prodotte dai termovalorizzatori, e il loro riutilizzo per la realizzazione di un nuovo prodotto. Grazie a questo processo è possibile innescare meccanismi virtuosi che evitano il più possibile il consumo di materia o, peggio ancora, il ricorso alle discariche per lo smaltimento.
A inizio gennaio A2A ha annunciato la sigla di un accordo per acquisire il 27,7% del capitale della società (si veda altro articolo di BeBeez)
Il bond a scadenza 2023, battezzato Grestone Bond, che è stato oggetto dell’offerta di riacquisto e scambio, era stato emesso nel luglio 2018 e a sua volta era stato utilizzato per finanziare un’offerta di scambio con due bond emessi in precedenza (si veda altro articolo di BeBeez).
Il prestito obbligazionario era volto a finanziare l’avvio di un innovativo processo di economia circolare, al fine di attuare una strategia di diversificazione ed espansione dell’azienda sui mercati europei e la creazione di un grande polo della ceramica Made in Italy.
I capitali raccolti con i due primi minibond avevano invece permesso alla società di uscire dalla procedura di concordato preventivo e di intraprendere il processo di ripartenza sotto la guida tecnica e commerciale di Francesco Borgomeo, a capo di Irses, Istituto di Ricerca fondato dal padre e da lui trasformato in società di consulenza specializzata in riconversioni industriali, dismissioni e rilancio di siti e aree in crisi.
A promovere il progetto Saxa Gres è stato invece Daniele Bartoccioni Menconi, ex manager di Mediobanca a Londra, che ha fondato la società di advisory e investimento Flexagon Capital Solutions. Bartoccioni ha avviato come principal e manager l’operazione di ristrutturazione di Saxa Gres, strutturando i due minibond che la società ha emesso e venduto a primari fondi anglosassoni e a family office italiani.
Saxa Gres è ripartita nel settembre 2016 nella produzione di piastrelle in gres porcellanato spessorato nella fabbrica ex Marazzi Sud di Anagni (Frosinone) riassumendo 80 persone al servizio di un innovativo processo produttivo che utilizza parte del materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore. Il progetto industriale è stato oggetto di un’odissea burocratica durata anni, perché il processo di produzione innovativo con utilizzo di ceneri pre-trattate non era previsto dalle norme vigenti nella regione Lazio, che non lo vietano, ma nemmeno lo prevedono (a differenza di altre regioni italiane). Così il via libera della Regione Lazio si è fatto attendere 800 giorni.
L’azienda ha poi acquisito nel febbraio 2018 lo stabilimento della ex Ideal Standard situato nel vicino comune di Roccasecca, nel contesto di un progetto di riconversione condiviso con Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e Invitalia e attuato tramite la creazione di una partecipata al 100%, la Saxa Grestone spa.