Itelyum Regeneration, gruppo specializzato nella gestione, riciclo e valorizzazione dei rifiuti industriali, controllato da Stirling Square e partecipato da DBAG, ha acquisito il 61,98% nella società Ecowatt Vidardo, che svolge attività di termovalorizzazione di combustibile solido secondario ricavato da rifiuti speciali e da biomasse di scarto (si veda qui il comunicato stampa).
Ecowatt, attraverso il proprio impianto di Castiraga Vidardo (Lodi), produce un volume di energia elettrica capace di soddisfare il fabbisogno di oltre 10 mila famiglie, sostituendo la produzione di elettricità da fonti fossili. La società ha chiuso il 2021 con 7,5 milioni di ricavi, un ebitda di quasi 4 milioni e 2,6 milioni di liquidità (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Fino al momento dell’acquisizione, Itelyum Regeneration faceva capo a Milano Fiduciaria srl (99%) e a Fabio Franchi (1%).
Nell’ambito dell’operazione, per il gruppo acquirente la parte legale è stata coordinata e seguita dalla general counseling Laura Zanin e dalla legal specialist Giorgia Ghibaudo, con l’assistenza dello studio Curtis Mallet-Prevost Colt & Mosle LLP. I venditori sono stati assistiti dallo studio Conte – Maienza, per i profili legali, e dallo studio Bolelli Sportelli de Pietri-Tonelli, per gli aspetti fiscali e finanziari.
Marco Codognola, amministratore delegato e direttore generale di Itelyum, ha così commentato: “L’operazione è strategica per Itelyum, consentendo di integrare verticalmente le attività della sua divisione ambiente con un impianto di destino finale volto alla generazione di energia e dunque perfettamente allineato agli obiettivi di economia circolare che il gruppo persegue. Quest’operazione ci permette, inoltre, di acquisire competenze utili allo sviluppo di ulteriori iniziative simili nell’ambito dei progetti del PNRR e di quelli comunque tesi a raggiungere a livello nazionale una maggiore autosufficienza energetica”.
Attraverso quest’ultima acquisizione, Itelyum ha rafforzato la sua presenza nel settore della produzione di energia da fonti alternative ai combustili fossili, arrivando a contare 28 società che impiegano più di 1.150 persone. L’ultima acquisizione precedente risale allo scorso novembre, quando il gruppo ha comprato il 100% di Ecologica Tredi srl con sede a Legnago (Verona), attiva nei servizi di trattamento e valorizzazione dei rifiuti industriali, pericolosi e non. A vendere è stata la famiglia Beghini, fondatrice della società (si veda altro articolo di BeBeez),
A luglio dello scorso anno la società aveva acquisito il 70% del capitale di SEA Service srl, Crismani Ecologia srl e Navigazioni Stoini srl, tre società attive nel settore della gestione dei servizi ambientali in ambito portuale nel territorio del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia. A vendere era stata FCM srl – Finanziaria Commerciale Marittima, del gruppo triestino Crismani, attivo da più di 50 anni nella gestione dei rifiuti, in particolare in ambito portuale (si veda un altro articolo di BeBeez). Quest’acquisizione aveva segnato l’ingresso nel mercato della gestione ambientale in ambito portuale e dell’attività di protezione e disinquinamento degli specchi acque. In precedenza, nell’aprile 2022, il gruppo aveva acquisito il 70% delle quote di Società Costruzione Impianti Ecologici (SCIE srl), storica azienda della provincia di Bologna, attiva dal 1982 nella progettazione e nell’ingegneria di impianti per il trattamento e la depurazione delle acque reflue. Infine nel gennaio dello scorso anno Itelyum aveva incrementato la quota di proprietà in Centro Risorse, Area, Keoma eInnovazione Chimica dal 70% all’85% (si veda qui il comunicato stampa). Infine nel gennaio 2022 il gruppo aveva incrementato la sua quota in ciascuna delle controllate Centro Risorse, Area, Keoma e InnovazioneChimica dal 70% all’85%.
Nel 2021, invece, erano state acquisite anche Nuova Satro e Padana Recuperi, che sono state successivamente fuse rispettivamente nelle controllate Carbonafta e Ferolmet al 31 dicembre 2021; mentre a inizio luglio 2021, Itelyum aveva rilevato la pugliese Castiglia (si veda qui il comunicato stampa), storica azienda di Massafra (Taranto), che opera da 20 anni nella gestione sostenibile dei fanghi rivenienti dal trattamento e depurazione delle acque e dei servizi ad alto valore aggiunto per la grande industria, fra i quali gestione e manutenzione delle reti idriche e degli acquedotti, demolizioni, bonifiche, risanamenti e revamping di impianti industriali e servizi ambientali portuali. In precedenza, a inizio marzo 2020, Itelyum aveva ha rilevato il 100% del Gruppo Idroclean, azienda di riferimento in Lombardia e nel nord Italia per il trattamento e la depurazione delle acque industriali, e l’80% di Carbonafta, società umbra attiva nella gestione dei rifiuti industriali (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi mesi dopo, a luglio dello stesso anno, Itelyum aveva acquisito il 100% di Intereco srl, società leader nei servizi ambientali e partner di imprese ed enti pubblici, dagli imprenditori Tiziano Fontanesi e Mario Botti (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio a causa di questa continua attività di m&a le presentazioni dei risultati periodici di Itelyum agli investitori contengono sempre il dato pro-forma. In particolare, dopo aver generato ricavi pro-forma per 466 milioni di euro nel 2021 e un ebitda di 89,6 milioni (si veda qui la presentazione agli obbigazionisti), Itelyum ha chiuso i 9 mesi al 30 settembre 2022 con 407,3 milioni di euro di ricavi (414,2 milioni su base pro-forma, in crescita del 16% dai 357,8 milioni pro-forma dei 9 mesi 2021), che diventano 538 milioni se si considerano i 12 mesi al 30 settembre, con un ebitda di 70,1 milioni (rettificato pro-forma di 74,1 milioni, +13% dai 65,5 milioni dei 9 mesi 2021), che diventa di 101 milioni su base 12 mesi, e con un debito finanziario netto di 461,9 milioni (465,8 milioni rettificato) dai 435,3 milioni di fine 2021 (446,3 milioni rettificato) (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli obbligazionisti).
Sul fronte del debito, ricordiamo che nel novembre 2021 Verde Bidco spa, controllante del gruppo, aveva ampliato di 30 milioni di euro il sustainability-linked bond con cedola 4,625% e scadenza ottobre 2026 da 450 milioni di euro collocato il settembre precedente e quotato alla Borsa del Lussemburgo (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione obbligazionaria di Itelyum ha raggiunto quindi il volume complessivo di 480 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, sempre a novembre 2021, l’emissione è stata ampliata di altri 30 milioni, per arrivare così agli attuali 510 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Itelyum è nato dall’integrazione tra Viscolube, azienda lodigiana prima in Europa nel riciclo dei lubrificanti, e Bitolea, società pavese leader continentale nella purificazione dei solventi usati. Il fondo III di Stirling Square aveva rilevato la maggioranza di Viscolube nel dicembre 2011 dal gruppo Rietschaar sa e da Giorgio Carriero, che ha poi mantenuto una minoranza. Carriero aveva in precedenza rilevato la sua quota da ENI. Quanto a Bitolea, nel luglio 2017 era stata ceduta da Clessidra a Viscolube (si veda altro articolo di BeBeez). L’80% di Bitolea era stato acquisito da Clessidra nel 2012 tramite il fondo II, mentre la famiglia Intini aveva mantenuto il restante 20% del capitale. La famiglia era poi uscita del tutto dal capitale assieme a Clessidra quando Viscolube aveva rilevato la totalità del capitale. Stirling Square, all’inizio del 2020, aveva iniziato la ricerca di un nuovo investitore (si veda qui altro articolo di BeBeez), ma l’emergenza Covid aveva messo poi l’asta in stand-by. Alla fine Stirling Square aveva deciso di rivendere il gruppo a se stesso, investendo questa volta con il fondo IV, affiancato da DBAG per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).