
Banca Finnat Euramerica, controllata dalla famiglia Nattino, acquisirà il 9,9% di Hedge Invest sgr, la società di gestione del risparmio indipendente specializzata in investimenti alternativi controllata dal ramo della famiglia Manuli, che fa capo ad Antonello Manuli, attraverso AM Holdings (si veda qui il comunicato stampa).
L’accordo prevede anche una eventuale successiva acquisizione di una ulteriore quota del 15% del capitale, subordinata all’autorizzazione delle autorità competenti e che potrà essere effettuata nel corso del 2025, attraverso l’esercizio di una opzione call riconosciuta a Banca Finnat.
Intanto, la quota del 9,9% prevede un pagamento in parte in quota fissa e in parte in quota variabile, in funzione del raggiungimento di obiettivi economico/finanziari nell’orizzonte temporale 2022-2024.
L’operazione arriva in un momento di trasformazione di Banca Finnat. Ricordiamo infatti che lo scorso marzo la famiglia Nattino ha annunciato la riorganizzazione dell’assetto della banca, concentrando le azioni in una holding per arrivare a far scattare l’opa obbligatoria e delistare il titolo da Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare i componenti del ramo della famiglia Nattino che fa capo al Cavaliere del lavoro Giampietro Nattino, e cioé lo stesso Giampietro Nattino, Arturo Nattino, Andrea Nattino, Giulia Nattino, Paola Nattino, Celeste Buitoni, Giampietro Nattino jr e Paolo Nattino, concentreranno nella newco Nattino Holding srl le loro azioni, complessivamente pari al 68,72% circa del capitale di Banca Finnat. Le azioni verranno conferite al prezzo di 0,31 euro per azione. Il conferimento determinerà l’acquisizione del controllo di diritto della banca da parte di Nattino holding e quindi, al closing dell’operazione, la holding, mediante una società veicolo BidCo, interamente controllata da holding stessa, promuoverà un’opa totalitaria su tutte le azioni che rappresentano il flottante della banca, pari a circa il 15,34%.
Fondata da Pietro Nattino alla fine dell’Ottocento, la banca è oggi guidata dalla quinta generazione della famiglia fondatrice e offre servizi di private banking & wealth management, attività fiduciaria, advisory & corporate finance e real estate. L’istituto ha chiuso il primo trimestre dell’anno con masse totali in gestione a quota 17,9 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), leggermente in calo dai 18,1 miliardi euro di fine 2021, anno in cui ha chiuso il bilancio con un utile netto di gruppo di 6,1 milioni (da 5,1 milioni nel 2020) e con un margine di intermediazione di 67,5 milioni (da 68,2 milioni) (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione con Hedge Invest sgr ha una valenza strategica di medio-lungo termine e segue una collaborazione che dura da molti anni. “Questa importante operazione con la famiglia Manuli rafforza il nostro impegno nel campo degli investimenti alternativi, consolidando al tempo stesso la nostra presenza a Milano e nel Nord Italia”, ha dichiarato Arturo Nattino, amministratore delegato di Banca Finnat, che ha aggiunto: “Si tratta di un investimento che ci consente di diversificare ulteriormente il nostro portafoglio di asset sia in termini strategici sia di posizionamento sul mercato”.

Alessandra Manuli, amministratore delegato di Hedge Invest, ha aggiunto: “La partnership con Banca Finnat è completa a 360 gradi, perché permette a entrambi di sviluppare sinergie sia a livello di prodotto, sia per la tipologia di investitori a cui ci rivolgiamo. Hedge Invest sgr è da più di 20 anni sul mercato: abbiamo sempre dimostrato di dare un grande valore all’indipendenza nelle scelte, all’allineamento di interessi con i nostri investitori e alla dinamicità nella ricerca di nuove opportunità di investimento. Banca Finnat rappresenta un partner ideale con cui intraprendere un percorso di crescita lasciando sempre al centro questi valori a cui mio padre ha sempre dato massima importanza, e che solo chi condivide lo stesso DNA famigliare può comprendere appieno”.
La strategia di investimento di Hedge Invest negli ultimi dieci anni si è orientata sempre più sui fondi chiusi. In particolare, dal 2018 al 2022, la quota dei fondi chiusi sul totale degli asset in gestione è aumentata dall’11% al 41% e la società intende consolidare tale strategia di investimento anche in futuro.
Ricordiamo per esempio che sul fronte del private debt l’sgr è attualmente in raccolta per l’HI Confilend Fund, che eroga finanziamenti a pmi italiane, garantiti all’80% da un confidi di riferimento e controgarantiti dal Fondo centrale di garanzia. Il fondo è stato strutturato in partnership con 8 tra i principali confidi italiani, che saranno promotori dei finanziamenti presso i loro associati e avranno appunto ruolo di garanti (si veda altro articolo di BeBeez). L’sgr è già attiva dal 2015 nel private debt con il suo fondo HI Crescitalia PMI Fund, che investe in minibond da uno a 3 milioni di euro emessi da pmi ed eroga finanziamenti in direct lending, il tutto con la collaborazione di Crescitalia a cui è affidata la selezione delle imprese (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che, sempre in tema di fondi alternativi, l’sgr è attiva anche con HI Algebris Italia Eltif, un Eltif classificato come PIR Alternativo, lanciato in collaborazione con Algebris Investments nel 2020, che investe sulle mid e small-cap italiane, quotate o quotande, in sede ipo e pre-ipo (si veda altro articolo di BeBeez). Infine l’sgr gestisce anche due fondi che investono in crediti in sofferenza collegati a procedure concorsuali, HI Opportunities Fund e HI Opportunities Fund II, gestiti in delega da Incanto sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto al settore immobiliare, l’sgr gestisce il fondo HI USA Real Estate Fund, che investe in quote di fondi immobiliari con focus sul mercato Usa, in prevalenza con sottostante immobili e in parte residuale con sottostante attività finanziarie collegate al settore real estate.
Anche Banca Finnat ha comunque una certa esperienza nel settore dei private markets. Lo corso febbraio, per esempio, si è collocata al terzo posto nella classifica 2021 degli arranger di minibond stilata dall’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano, con 163,35 milioni euro di deal, spalmati su 5 emissioni, di cui 3 sottostanti a basket bond (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo, infatti, che Banca Finnat ha svolto sia il ruolo di arranger sia il ruolo di investitore in relazione all’Euronext Growth Basket Bond, programma da 50 milioni di euro lanciato nell’ottobre 2021, di cui sono anchor investor Cdp e Mcc (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto al real estate, nel 2019 Banca Finnat Euramerica è salita al 59,16% dell’asset manager immobiliare, già in precedenza controllato, InvestiRe sgr. Nel dettaglio, la banca ha acquistato il 17,9% della sgr da Covivio e contestualmente ha ceduto l’8,9% di tale quota a Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti), salendo così al termine dell’operazione appunto al 59,16% dal 50,16% (si veda altro articolo di BeBeez).