di Francesca Vercesi
È stato inaugurato il cantiere del nuovo terminal crociere di MSC Cruises (controllata del gruppo Mediterranean Shipping Company) nel porto di Miami, tra i più importanti del mondo in campo crocieristico. Il nuovo scalo, la cui realizzazione è curata da Fincantieri Infrastructure, sarà il più grande terminal crocieristico degli Stati Uniti. A sostenere il gruppo elvetico dello shipping facente capo alla famiglia Aponte ci sono Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo insieme a Sace e Simest (si veda qui il comunicato stampa).
Infatti, tenuto conto del rilievo strategico del progetto per l’economia italiana e del supporto all’export, CDP e Intesa Sanpaolo hanno strutturato un finanziamento di 350 milioni di euro in favore di MSC, che consentirà a Fincantieri di realizzare l’infrastruttura. Il progetto è garantito da SACE e ha visto l’intervento anche di SIMEST per la stabilizzazione del tasso e il contributo in conto interessi.
Fincantieri, attraverso la propria controllata Fincantieri Infrastructure, progetterà e realizzerà quindi per MSC Crociere (terzo brand crocieristico al mondo di proprietà del Gruppo MSC) un nuovo terminal e le annesse strutture per il molo, uffici e parcheggi nella parte est del porto situato nella Biscayne Bay a Miami entro la fine del 2023. Potrà movimentare fino a 36.000 passeggeri al giorno, ospitando in contemporanea tre navi di nuova generazione e a ridotto impatto ambientale, seguendo i criteri previsti dai Green Building Rating Systems (GBRS), un sistema di rating per lo sviluppo di un’edilizia eco-compatibile. Prevede inoltre la possibilità di alimentare le unità con la corrente elettrica direttamente da terra.
Il via al nuovo terminal pone fine a una storia alquanto travagliata. Infatti la pandemia aveva costretto la compagnia armatoriale svizzera controllata dall’italiano Gianluigi Aponte a rimandare più volte l’avvio dei lavori, inizialmente previsto per il secondo semestre del 2020, e la cosa ha richiesto una serie di negoziazioni con l’autorità dello scalo diella Florida, portMiami. Sempre il Covid 19 aveva costretto MSC Cruises a chiudere il 2020 con un bilancio pesante, tanto da costringere la capogruppo MSC Holding SA a mettere mano al portafoglio per iniettare nelle casse della compagnia 222,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
ShippingItaly, lo scorso aprile indicava un 2020 chiuso con ricavi per 705 milioni di euro, in crollo dai 3,2 miliardi del 2019), un reddito operativo negativo per 797 milioni (dai +543 milioni del 2019) e una perdita netta di 939 milioni (da un profitto di 405 milioni). Nel dettaglio, i 222,5 milioni iniettati da Aponte consistono in 172,5 milioni di un prestito non rimborsabile fino ad aprile 2027 e in altri 50 milioni per l’acquisizione del 100% di Bluvacanze Group, uno dei partner chiave sul mercato locale, già posseduta interamente dal gruppo dal 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Del resto, l’azienda è stata costretta a sospendere tutti i propri itinerari a metà marzo del 2020 salvo poi riprendere (per prima) a fine agosto 2021 con alcune partenze lungo le coste italiane con la nave MSC Grandiosa e un totale di 60 mila passeggeri imbarcati nel post-lockdown. Circa 685 mila sono stati i passeggeri imbarcati in tutto l’anno (-75%) e la percentuale di riempimento delle navi è scesa al 95% (dal 112% del 2019). Al 31 dicembre 2020 erano 17 le unità in flotta (nessuna new entry nel corso dell’anno) per una capacità complessiva pari a 17,4 milioni di letti bassi giornalieri. Nell’annual report del gruppo si legge che nei prossimi mesi, MSC Crociere intende conservare il più possibile la propria liquidità (ad esempio posticipando investimenti non prioritari) e rafforzare la propria posizione finanziaria, tramite rinegoziazioni di accordi con i finanziatori, con le export credit agency e con l’emissione di nuovi strumenti di debito.
A proposito di debito, ricordiamo che MSC nel novembre 2016 ha collocato un bond senior unsecured da 175 milioni di franchi svizzeri a 5 anni con cedola 3% a un rendimento pari a 345 punti base sopra il tasso mid swap (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio giugno 2016 la controllata Grandi Navi Veloci (Gnv) aveva collocato in private placement 75 milioni di euro di bond subordinati a 6 anni, nell’ambito di un’operazione di rifinanziamento del debito per 320 milioni di euro, comprensivo di un pacchetto di linee di credito senior secured da 245 milioni. A fine 2015 l’intero capitale di Gnv era passato sotto il controllo del gruppo MSC, che aveva rilevato anche la quota in mano a Charme Investments (1,56%) e a Idea Capital Funds sgr. Quest’ultima era salita a sua volta nel capitale di Gnv nel giugno 2015, acquistando la quota del 35% che era di Investitori Associati e sommandola così al 3,12% che già possedeva.
Sta di fatto che nel 2021 per il gruppo svizzero MSC le cose sono invece andate piuttosto bene tanto che la società, a gennaio di quest’anno, ha espresso una manifestazione di interesse (insieme alla compagnia aerea tedesca Lufthansa) per la maggioranza di ITA Airways, la compagnia aerea pubblica italiana che dallo scorso ottobre ha preso il posto di Alitalia. Attualmente ITA Airways è controllata al 100% dal ministero dell’Economia. I termini economici della proposta di acquisto sottoposta da MSC e Lufthansa lo scorso grnnaio non sono stati resi pubblici ed è stato detto solo che verranno definiti al termine della due diligence (si veda qui il comunicato stampa).
Lo schema di gioco di Msc, però, è piuttosto chiaro. La società di Aponte vuole la maggioranza del capitale di Ita. Msc, però, è svizzera, quindi ha sede fuori dell’Ue. Dunque può incontrare problemi a prendere più del 49% di una impresa dell’area comunitaria. Per questo arriverebbe in suo soccorso la tedesca Lufthansa acquistando un ulteriore pacchetto di azioni. Msc e Lufthansa stringerebbero poi un’alleanza in un patto di sindacato. Entrambe comprerebbero una quota di una società (Ita) che viene valutata tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro. Anche alla luce di questa valutazione, in una lettera al ministero dell’Economia, Ita ha definito “redditizio” per le casse dello Stato italiano un patto con Msc e Lufthansa. Il riferimento va al flusso diretto di entrate finanziarie, alle assunzioni di personale e al rilancio di Malpensa nel cargo. Ma adesso, causa incertezza sui mercati e tensioni geopolitiche, la procedura è in fase di stallo.
Il gruppo MSC, fondato nel 1970 dalla famiglia Aponte, conta 47 mila dipendenti e una flotta di 17 navi. A Gianluigi Aponte fa capo anche la holding italiana Marinvest, che nel settembre 2020 ha perfezionato con AMCO e Banca Carige il risanamento del Gruppo Messina, compagnia di navigazione italiana fondata da Ignazio Messina nel 1929. In base agli accordi, MSC ha acquisito il 49% del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).