di Giuliano Castagneto
In vista del rinnovo del cda di Fondo Italiano d’Investimento sgr (FII sgr), il suo azionista di maggioranza Cassa Depositi e Prestiti ha designato Davide Bertone nuovo amministratore delegato della società che oggi gestisce 13 fondi chiusi riservati a investitori qualificati (si veda qui il comunicato stampa).
Subentrato al posto del ceo uscente, in carica dal dicembre 2019, Antonio Pace (si veda altro articolo di BeBeez), Bertone approda a FII sgr dopo aver trascorso gli ultimi 20 anni in Mediobanca, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità fino alla nomina nel 2019 di coresponsabile delle Mid-Corporates and Financial Sponsor Solutions. In particolare, Bertone sta gestendo l’acquisizione di Althea da parte del consorzio formato da F2i e DWS e ha lavorato in precedenza sull’entrata di Exor in Lifenet, gruppo privato sanitario fondato da Nicola Bedin (ex ceo Gruppo Rotelli, poi presidente Snam), sulla cessione di Viabizzuno, eccellenza italiana nel design architetturale, passato da 21 Investimenti a Clessidra; e sulla cessione di GSA (servizi ed engineering antincendio per infrastrutture), passato da Armonia a Iter Capital Partners. In precedenza, dal 1998 al 2002, aveva lavorato per Fiat Group (ora Stellantis), fino ad assumere l’incarico di cfo di Fiat Auto Argentina sa. La designazione di Bertone è stata condivisa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
FII sgr è controllata da CDP Equity con una quota attuale pari al 55%, dopo essere arrivata a detenere anche il 68% a fine 2019 grazie all’acquisto del 25% da Banca Monte dei Paschi di Siena e DEPObank (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia lo scorso marzo la quota è scesa appunto al 55% avendo CDP Equity ceduto il 13%, assieme a Confindustria (prima al 3,5%) che è uscita dall’azionariato, a Fondazione ENPAM, Fondazione ENPAIA (ora entrambe con il 5%), e a Banco BPM e BPER (queste ultime con il 3,25%) (si veda altro articolo di BeBeez). Il resto del capitale fa capo ad Abi (3,5%), Intesa Sanpaolo e Unicredit (ciascuna con il 12,5%).
I nuovi azionisti saranno anche tra i corner investor dei nuovi fondi FII in rampa di lancio e finalizzati a sostenere lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, secondo quanto previsto dallo stesso Piano Industriale di FII sgr. In questo quadro si inserisce anche l’ampliamento del Consiglio di amministrazione a 13 membri rispetto agli attuali 11, che si accompagna all’introduzione di un Advisory Board della sgr con funzioni consultive relative soprattutto alla definizione delle politiche di investimento e asset allocation dei fondi, a beneficio dell’attività del CdA. L’Advisory Board sarà composto da 8 membri, ciascuno designato da un socio.
Ovviamente questo sviluppo avviene in armonia con l’evoluzione della strategia della stessa Cdp. Proprio per allineare alle proprie strategie, che rispecchiano le linee guida di politica economica (l’82% di Cdp è del Tesoro), quelle di FII e dei fondi da essa gestiti (in cui Cdp è tra i principali investitori), l’ente guidato dallo scorso giugno dall’ex vicepresidente della BEI Dario Scannapieco (si veda altro articolo di BeBeez) era salito al controllo della sgr. E nella nuova strategia di Cdp, inaugurata con l’arrivo di Scannapieco, si inserisce il Patrimonio Rilancio (si veda altro articolo di BeBeez), il fondo straordinario da 40 miliardi di euro del Ministero dell’Economia e delle Finanze previsto dall’art. 27 del Decreto Rilancio e approvato lo scorso giugno dall’assemblea di Cdp, che ha anche stabilito che il fondo, il cui obiettivo è ricapitalizzare le medie e grandi imprese italiane, sarà gestito da Cdp nell’ambito di un patrimonio del tutto autonomo e separato, con FII verosimilmente chiamata a giocare un ruolo chiave. E’ in tale contesto che avviene l’avvicendamento al timone tra una personalità più strettamente di mercato come Pace (che proviene dagli hedge fund di Morgan Stanley) e Bertone, che i 20 anni a Mediobanca (in pratica tutto il post Cuccia) rendono più adatto a operazioni “di sistema”.
Nata nel 2010 per sostenere la competitività del sistema industriale italiano, FII sgr supporta la crescita delle imprese italiane contribuendo allo sviluppo dell’economia reale del Paese.
Con oltre 330 società in portafoglio, FII sgr è oggi il più grande investitore istituzionale di private capital in Italia orientato a sostenere la competitività del sistema industriale nazionale, supportando la crescita delle imprese italiane e contribuendo allo sviluppo dell’economia reale del Paese. Gestisce tredici fondi di investimento mobiliari chiusi, riservati a investitori qualificati, per un totale di asset under management target pari a oltre 3 miliardi di euro. Nel dettaglio, otto sono fondi di fondi, di cui tre dedicati al comparto del private equity, due al venture capital e altri tre riservati al private debt. Mentre cinque sono fondi di investimento diretto.