Il gruppo Fire, principale servicer italiano indipendente di crediti sia deteriorati che in bonis, controllato dalla famiglia Bommarito, ha rilevato dalla Cassa di Risparmio di Asti un portafoglio di Npl da 4 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il contratto prevede la cessione da parte dell’istituto astigiano di una tranche granulare composta da circa 550 piccole esposizioni non garantite. I crediti, vantati verso clienti retail, derivano principalmente da prestiti personali e mutui chirografari.
Con questa operazione il valore complessivo delle sofferenze gestite dal gruppo, considerate anche le operazioni registrate entro fine 2021, è di 7,5 miliardi di euro, di cui 5 miliardi provengono da portafogli di Npl ceduti. Il gruppo Fire gode di una posizione di forza sul mercato degli npl di di piccola taglia legati soprattutto alle carte di credito, tanto da risultare alla fine del 2020 il secondo gestore di Utp in questa fascia di mercato dietro Amco con 3,4 miliardi di euro, secondo le indagini di Pwc (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Antonio Bommarito, responsabile dello sviluppo del business di Fire: “Questa operazione conferma la nostra leadership nella gestione di portafogli granulari. Vogliamo continuare a investire in questa caregoria di asset. Nel 2021 abbiamo registrato performance di incassi mediamente superiori rispetto ai business plan e prevediamo di mantenere questo ritmo anche nei prossimi trimestri”.
Ricordiamo che il servicer ha vissuto la scorsa estate un importante avvicendamento alla guida operativa, con il presidente esecutivo Sergio Bommarito che è subentrato ad Alberto Vigorelli (ex chief risk officer di Unicredit) nelle funzioni e deleghe di ceo (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto al gruppo Banca di Asti, ha evidenziato negli anni più recenti un crescente dinamismo. Nel marzo 2021 la controllata CR Asti è stata originator del progetto Pluribond Gruppo CR Asti che ha visto la banca agire in partnership con Frigiolini & Partners in qualità di advisor, arranger e global coordinator, nonché collocatore attraverso la controllata Fundera. Le singole emissioni sono comprese fra 300 mila euro e 2 milioni, dando origine a un controvalore aggregato appetibile anche per investitori che con tutta probabilità non sarebbero stati interessati a singole emissioni di importo contenuto. Tutte le emissioni sono state singolarmente assistite dalla garanzia del 90% di MCC o di Sace, come previsto dal Decreto Liquidità in conseguenza della pandemia (si veda altro articolo di BeBeez). Finora sono state sei le emissioni effettuate nel quadro di questa iniziativa.
Inoltre, nell’agosto 2019 due controllate del gruppo, Banca di Asti e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca, hanno ceduto alcuni portafogli di crediti in sofferenza per un valore lordo complessivo di circa 150 milioni di euro a un fondo di investimento internazionale. L’operazione, annunciata a inizio agosto 2019, rientrava nella strategia di derisking del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul versante dei crediti in bonis, infine, nell’agosto 2020 Banca del Piemonte e Banca di Asti hanno investito 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle imprese erogati sulla piattaforma fintech Credimi battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata nel giugno 2020 con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo di BeBeez).