La cordata di investitori che lo scorso febbraio ha annunciato l’acquisto del 47,3% dell‘Atalanta dalla famiglia Percassi (si veda altro articolo di BeBeez) si è finanziata con un bond da 152,5 milioni di euro, ma quel debito non andrà ad appesantire il bilancio della squadra bergamasca, perché il veicolo che ha emesso i titoli non verrà successivamente fuso nella società calcistica, come invece spesso accade nelle operazioni leveraged buyout. Lo ha ha assicurato lo stesso Stephen Pagliuca, managing partner e dal 2002 comproprietario della squadra di basket Usa Boston Celtics, oltre che co-chairman di Bain Capital, a capo della cordata, rispondendo al Corriere della Sera, edizione di Bergamo, che per primo nei giorni scorsi ha rivelato l’esistenza del bond.
Nel dettaglio, Pagliuca ha dichiarato: “Non commento mai le indiscrezioni di stampa che riguardano i nostri investimenti, ma a proposito dell’Atalanta ritengo necessari due chiarimenti. Primo: il finanziamento che come soci abbiamo sottoscritto per mera efficienza finanziaria non grava sull’Atalanta ma direttamente ed esclusivamente su di noi. E, secondo tema, l’ipotesi di una fusione tra Atalanta e società collegate che possa dirottare sui bilanci del club eventuali debiti è pura fantasia. Non è da prendere in considerazione nella maniera più assoluta. La famiglia Percassi ci ha scelti come partner di lungo periodo e noi siamo qui per restare, aiutare e rafforzare l’Atalanta”.
Il veicolo che ha emesso il bond è nello specifico Athena spa, newco con sede a Milano, presieduta dal managing director di Bain Capital Luca Bassi, e controllata da La Dea H srl, a sua volta la holding che controlla l’Atalanta con l’84,66% delle quote. La Dea H fa capo oggi per il 55% alla cordata di investitori guidata da Pagliuca e per il 45% dalla famiglia Percassi. Il bond, che è stato interamente sottoscritto da investitori istituzionali, è quotato alla Borsa di Vienna (si veda qui l’avviso di quotazione), ha scadenza 22 aprile 2027 ed è di tipo PIK Toggle, cioè, a discrezione dell’emittente, le cedole possono essere pagate cash a un tasso dell’8% oppure con medesimi titoli, che però a quel punto prevedono una cedola maggiorata all’8,75% (si veda qui il verbale del Cda di Athena, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Ricordiamo che il restante 14% di Atalanta BC fa capo per il 5,33% a Radici Partecipazioni spa, parte del gruppo bergamasco produttore di poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri RadiciGroup, da tempo sponsor del club; per un altro 5,33% a Magica srl, che fa capo a Roberto Selini, presidente del gruppo specializzato in vendita, noleggio e assistenza carrelli elevatori, sollevamento, utensileria e automazione Selini Group, a sua volta sponsor della squadra; e per il resto a circa 160 soci di minoranza. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal Corriere della Sera edizione di Bergamo, Percassi avrebbe avanzato una proposta per acquisire le quote di Radici e di Sellini. Il motivo, secondo il giornale, poteva essere l’ipotesi di procedere a una fusione inversa di La Dea H nell’Atalanta, il che avrebbe significato quindi portare sulla squadra il peso del debito di La Dea H e di tutte le sue controllate, Athena srl compresa. Ipotesi questa che però appunto Pagliuca ha voluto chiarire non è allo studio.
Stephen Pagliuca per condurre l’investimento ha raccolto una serie di coinvestitori, tra i quali figura anche Arctos Sports Partners, operatore di private equity Usa specializzato nel settore sportivo lanciato nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Il club è stato valutato oltre 400 milioni di euro.