La famiglia Percassi, a capo di un impero che spazia dall’immobiliare al retail (in particolare con la cosmetica Kiko) e appunto allo sport, ha annunciato nel corso del weekend la firma dell’accordo per la vendita del 47,3% dell’Atalanta a un club deal di investitori, guidati da Stephen Pagliuca, managing partner e dal 2002 comproprietario della squadra di basket Usa Boston Celtics, oltre che co-chairman di Bain Capital (si veda qui il comunicato stampa). Si parla di una valutazione dell’intero capitale superiore ai 400 milioni di euro.
Pochi giorni fa si erano invece diffuse voci sul fatto che i Percassi stessero per firmare un accordo per la cessione dell’85% del capitale del club a KKR, che però si era premurato di smentire subito dopo.
Nel dettaglio, l’operazione annunciata ufficialmente dalla squadra di calcio bergamasca prevede che il club deal di investitori acquisterà il 55% del capitale di La Dea srl, holding che controlla l’86% Atalanta Bergamasca Calcio spa, mentre la famiglia Percassi resterà proprietaria del restante 45%. Il restante 14% di Atalanta BC fa invece capo per il 5,33% a Radici Partecipazioni spa, parte del gruppo bergamasco produttore di poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri RadiciGroup, da tempo sponsor del club; per un altro 5,33% a Magica srl, che fa capo a Roberto Selini, presidente del gruppo specializzato in vendita, noleggio e assistenza carrelli elevatori, sollevamento, utensileria e automazione Selini Group, a sua volta sponsor della squadra; e per il resto a circa 160 soci di minoranza.
La famiglia Percassi rimarrà il principale singolo azionista e la governance sarà espressione di una partnership paritetica: Antonio e Luca Percassi continueranno a ricoprire la carica rispettivamente di presidente e amministratore delegato dell’Atalanta, mentre Stephen Pagliuca verrà nominato co-chairman del club.
La famiglia Percassi è stata assistita da BofA Securities in qualità di advisor finanziario, dallo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici in qualità di advisor legale e da Deloitte in qualità di business advisor. Il gruppo di investitori è stato assistito da Legance e Kirkland & Ellis in qualità di advisor legali, Alvarez & Marsal come advisor commerciale e finanziario e Pirola, Zei, Pennuto & Partners come advisor fiscale.
A differenza della gran parte delle altre squadre di calcio, l’Atalanta nel 2020 non ha subito l’impatto negativo del lockdown sui conti, anzi. Il club ha infatti chiuso il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 con un valore della produzione in netta crescita a 242 milioni di euro dai 118,6 milioni dell’esercizio precedente, trainato dai ricavi da trading dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (88,9 milioni, di cui 68,5 milioni di plusvalenze) e dai diritti tv (117 milioni, grazie alla partecipazione del club bergamasco alla UEFA Champions League), mentre ovviamente i ricavi da biglietteria stadio sono crollati a 6,7 milioni (da 13,5 milioni), con un utile netto di 51,7 milioni dai 26,5 milioni di fine 2019. Quanto alla redditività operativa, l’ebitda è stato di 133,6 milioni di euro (da 79,9 milioni), mentre sul fronte del debito, la posizione finanziaria netta era positiva per 42,1 milioni (si veda qui il report Leanus con il bilancio riclassificato, dopo essersi registrati gratuitamente).
E non è tutto, perché quella situazione finanziaria, come si legge nel bilancio 2020, include anche il rifinanziamento del debito della controllata Stadio Atalanta srl in relazione al “progetto della ristrutturazione dello stadio di Bergamo, il cui investimento totale previsto è pari a circa 54 milioni (compresa l’acquisizione dell’immobile): il nuovo finanziamento è stato sottoscritto da un pool di banche con capofila Banca Intesa Sanpaolo e la partecipazione dell’Istituto per il Credito Sportivo. La linea di investimento concessa alla controllata ammonta a 35 milioni a cui si aggiunge la linea iva da 5 milioni“.
La nota diffusa dall’Atalanta precisa che “il gruppo di nuovi investitori comprende professionisti di primo piano con una profonda esperienza nel settore del calcio e dello sport in genere. Anche per questo, la partnership si pone l’obiettivo di rafforzare la società e la squadra, con l’intento di conseguire un ulteriore miglioramento dei risultati sportivi ed economici, oltre a quelli ragguardevoli, sin qui raggiunti. L’impegno è quello di garantire al club un futuro ancora più internazionale, aumentando la notorietà del brand al di fuori dei confini europei, ampliando la rete di talenti a cui l’Atalanta ha accesso ed aprendo le porte a nuove opportunità di collaborazioni commerciali oltre che all’utilizzo di tecnologie innovative per la gestione, sportiva e finanziaria, del club”.
Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, ha commentato: “Ci attendono grandi sfide e la mia convinzione è che la Partnership con investitori di così alto profilo non potrà che accelerare il nostro percorso di crescita.”
Stephen Pagliuca, futuro co-chairman dell’Atalanta, ha aggiunto: “Riteniamo che la famiglia Percassi abbia costruito basi solidissime su cui lavorare insieme per un rafforzamento globale del marchio, con l’obiettivo di favorire una ulteriore diversificazione e crescita dei ricavi, permettendo al club di diventare sempre più competitivo su scala italiana e internazionale”.
Il calcio italiano sembra esercitare un grande appeal sugli investitori statunitensi. Lo scorso dicembre 2021 infatti gli americani Robert Lewis e John Aiello di JRL Investment Partners LLC insieme a un gruppo di imprenditori di Oltreoceano, hanno acquisito il 60% del Cesena FC (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso settembre il Genoa Calcio è stato venduto al fondo americano 777 Partners, con sede a Miami e fondato nel 2015 da Steven W. Pasko e Josh Wander (si veda altro articolo di BeBeez). Il mese precedente un gruppo di investitori guidato dal magnate italo-americano Joseph Tacopina ha acquistato la Spal srl (acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor), la prima società di calcio professionistico della città di Ferrara (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso febbraio il magnate Robert Platek ha acquisito lo Spezia Calcio dalla famiglia Volpi (si veda altro articolo di BeBeez). Meno di un mese prima Alex Knaster, fondatore di Pamplona Capital, aveva rilevato il 75% del Pisa Calcio dalle famiglie Ricci e Paletti (si veda altro articolo di BeBeez). Nel settembre 2020 il gruppo Krause aveva rilevato il 90% del Parma Calcio da un gruppo di imprenditori parmensi tra cui Guido Barilla e Gianpaolo Dallara (si veda altro articolo di BeBeez). A fare da apripista a questo trend era stata Madison Avenue Sports and Entertainment (MadAve) insieme a una cordata americana, capitanata da Thomas DiBenedetto e James Pallotta, che nel 2011 aveva preso il controllo dell’AS Roma, poi ceduta nel 2020 alla famiglia Friedkin (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto senza dimenticare che dal giugno 2019 il patron di Mediacom, l’italoamericano Rocco Commisso, è proprietario della Fiorentina, rilevata per una cifra stimata tra i 150 e 170 milioni di dollari. E poi naturalmente c’è il fondo Elliott, che controlla il Milan dal luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).