Guala Closures spa, multinazionale italiana leader nei sistemi di chiusura per bottiglie di bevande alcoliche e non, controllata da Investindustrial, ha concluso con successo il collocamento di 150 milioni di euro di bond a scadenza 2029 (si veda qui il comunicato stampa), fungibili con quelli analoghi collocati per 350 milioni lo scorso anno, quotati alla Borsa del Lussemburgo (si veda qui il Prospetto), per supportare l’acquisizione della maggioranza di Yibin Fengyi Packaging Co, uno dei principali produttori cinesi di chiusure e scatole che opera nel mercato premium del Baijiu, il più rinomato liquore tradizionale cinese. L’operazione era stata finanziata appunto con un prestito obbligazionario senior secured che aveva anche l’obiettivo di pagare un extra-dividendo da 250 milioni all’azionista di controllo Investindustrial e ai suoi coinvestitori (si veda altro articolo di BeBeez).
Ora i proventi di questa nuova emissione serviranno a supportare l’acquisizione, annunciata lo scorso aprile, della greca Astir Vitogiannis Bros, società produttrice di chiusure a corona, attiva con due stabilimenti in Grecia e in Sud Africa (si veda altro articolo di BeBeez), e per rimborsare alcuni debiti esistenti del Gruppo Astir, oltre che per scopi aziendali generali.
Nel contesto dell’operazione Guala Closures ha anche ricevuto l’impegno da parte di alcuni finanziatori a mettere a disposizione della società un’ulteriore linea di credito ai sensi del contratto di finanziamento revolving multi-valuta in essere, per un importo complessivo di 25 milioni di euro e quindi di incrementare l’impegno totale fino a 175 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Guala Closures è stata assistita nell’operazione da Chiomenti per i profili di diritto italiano e dallo studio Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison per profili di diritto statunitense e inglese. Latham & Watkins ha prestato invece assistenza al pool di banche per i profili capital markets di diritto italiano e statunitense, per i profili finance di diritto italiano e inglese, per i profili regolamentari dell’operazione, per i profili finance di diritto spagnolo e per i profili fiscali. Sul fronte fiscale di diritto italiano, le banche sono state affiancate anche da Maisto e Associati.
Ricordiamo che Guala Closures ha lasciato il listino d Piazza Affari il 21 luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) a seguito dell’opa lanciata da Investindustrial tramite Special Packaging Solutions Investments sarl (SPSI), che aveva assicurato al veicolo il controllo sul 94,9% del capitale di Guala. SPSI oggi possiede il 100% di Guala Closures ed è a sua volta controllato all’85,42% dal fondo Investindustrial 7 e partecipato per il restante 14,58% da un gruppo di coinvestitori, tra i quali Alantra.
Da allora il gruppo ha proseguito nella sua strategia di crescita organica e per acquisizioni. Oltre alle acquisizioni in Cina del 2023 e quella in Grecia di quest’anno citate sopra, lo scorso anno Guala Closures ha inaugurato il suo nuovo stabilimento a Chengdu (il settimo Centro di Ricerca e Sviluppo del gruppo), la cui costruzione era stata avviata nel 2022 (si veda altro articolo di BeBeez). Tra le altre operazioni ricordiamo che nel 2002 il gruppo aveva acquisito Labrenta, storica azienda italiana specializzata nelle chiusure per alcolici di fascia alta (si veda altro articolo di BeBeez), rafforzando ulteriormente la presenza nelle chiusure per bottiglie destinate a prodotti di fascia alta. A fjne giugno scorso, poi, è stato firmato un accordo transattivo relativo a quest’ultima acquisizione che ha definito un earn-out e nel contesto del quale Guala Closures è salita al 100% della controllata portoghese Anacork (si veda qui la trimestrale al 30 settembre 2023).
I risultati pro-forma 2023, comprensivi dei 12 mesi di Fengyi e Anacorks, hanno segnato ricavi netti in calo a 869 milioni di euro dai 900 milioni di fine 2022, in particolare per un tema di destocking nel settore. Ciononostante, la redditvità è migliorata, grazie a una combinazione di fattori: migliore mix di vendite/aumento dei prezzi medi di vendita, miglioramenti operativi e controllo delle spese general. Così l’ebitda rettificato è salito a 186 milioni (da 168 milioni) e l’ebit rettificato a 147 milioni (da 130 mlioni), a fronte però di un indebitamento finanziario netto in crescita a 728 milioni dai 475 milioni di fine 2022, a causa dell’emissione del bond di cui detto sopra (si veda qui la presentazione agli analisti dei risultati 2023).
Quanto al primo trimestre 2024, i ricavi netti sono stati di 184,3 milioni e l’ebitda rettificato di 34,5 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 686 milioni (si vedano qui la trimestrale al 31 marzo 2024 e qui la presentazione agli investitori). Il debito a fine marzo include sia il bond da 350 milioni citato sopra sia il bond da 500 milioni di euro con scadenza 2028 e cedola 3,25% emesso nel luglio 2021 contestualmente al delisting da Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez).
Ipotizzando invece che le acquisizioni di Fengyi, Anacorks e Astir fossero state completate il 1° aprile 2023, il gruppo stima per i 12 mesi conclusi il 31 marzo 2024 ricavi netti aggregati pro-forma per 897,6 milioni di euro (dei quali 73 milioni generato dal gruppo Astir) e un ebitda rettificato aggregato pro-forma di 197,4 milioni (di cui 18,7 milioni del gruppo Astir) (si veda qui il comunicato stampa).
Intanto Moody’s e S&P Global Ratings hanno abbassato il corporate family rating di Guala Closures rispettivamente a B2 da B1 e a B da B+, e modificato l’outlook da negativo a stabile.