OM Asset Management compra la maggioranza (60%) di Landmark Partners, private equity di secondario di real estate e di real asset (si veda qui il comunicato stampa). Secondo l’accordo raggiunto, OM pagherà al closing un intorno di 240 milioni di dollari oltre a un importo alla fine del 2018 basato sulla crescita del business acquisito. Il risultato finale si tradurrà in un prezzo che sarà tra le 8 e le 10 volte il risultato netto ottenuto dalla transazione al netto dei costi finanziari. OM intende finanziare l’operazione con una combinazione tra risorse disponibili internamente, le esistenti linee di credito revolving oppure con risorse alternative in funzione delle condizioni di mercato. OM si aspetta che l’acquisizione migliorerà nel 2017 del 12% il suo risultato netto per azione. Il closing è atteso nel terzo trimestre di quest’anno. Landmark ha espanso il suo business nel 1996 aggiungendo il real estate al private equity per poi, nel 2015 aggiungere anche i real asset (commodities, metalli preziosi, terreni agricoli, petrolio etc.). Dalla sua fondazione nel 1989 ha effettuato oltre 500 transazioni dopo aver raccolto capitali per 15,5 miliardi di dollari.
Hamilton Lane ha chiuso la raccolta del suo Hamilton Lane Strategic Opportunities Fund 2016 con più di 210 milioni di dollari andando oltre il target iniziale che era di 150 (si veda qui il comunicato stampa). Il fondo è stato creato per investitori alla ricerca di una breve duration e di rendimenti “risk adjusted”. Strutturato in serie annuali con un periodo di investimento limitato al singolo anno, il fondo è orientato a investimenti “credit oriented” in grado di generare un rendimento consistente sul cash. Tra gli investitori, l’usuale platea di compagnie di assicurazione, fondazioni, fondi pensione e family office. Hamilton Lane vanta un considerevole track record negli investimenti credit oriented e il fondo di cui è stata appena chiusa la raccolta rappresenta l’estensione più adatta alla sua piattaforma dedicata al private debt che Hamilton iniziò a sviluppare più di 17 anni fa.
Vivo Capital società dedicata agli investimenti nell’healthcare, chiude la raccolta di Vivo Panda Fund sopra i 100 milioni di dollari. Si tratta di un fondo di venture dedicato al settore (si veda qui il comunicato stampa). L’intenzione è di investire in aziende early stage su tutto lo spettro del settore, includendo le farmaceutiche, le biotecnologiche, le produttrici di apparecchiature mediche e diagnostiche. Il fondo va così a sposarsi con le attività di Vivo Capital Fund VIII che invece investe in stadi di sviluppo più avanzati. Dal punto di vista geografico l’intenzione è quella di operare sulle due sponde del pacifico creando sinergie crossborder.