CVC Capital Partners Fund VIII e Cdp Equity, holding di investimenti controllata da Cassa Depositi e Prestiti, hanno rilevato la maggioranza di Maticmind, fornitore di soluzioni e sistemi informatici per varie applicazioni, dal presidente e fondatore Carmine Saladino, e dal Fondo Italiano d’Investimento Consolidamento e Crescita (FICC) gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr (si veda qui il comunicato stampa.
Al completamento dell’operazione, CVC Fund VIII deterrà il 70% di Maticmind, mentre CDP Equity e Saladino controlleranno il 15% ciascuno. Tuttavia c’è ancora un tassello da sistemare.
Il FICC deteneva il 42,4% di Maticmind in coabitazione con Red Fish Long Term Capital, la holding d’investimento fondata da Paolo Pescetto. Secondo quanto risulta a BeBeez quest’ultima non ha ancora deciso se seguire FICC nell’uscita dal capitale o mantenere la sua quota, ottenuta nell’ottobre del 2020 (FII era entrata ad agosto, si veda altro articolo di BeBeez) a seguito della sottoscrizione di un aumento di capitale.(si veda altro articolo di BeBeez). La decisione è attesa a giorni.
Contestualmente all’avvicendamento nel capitale di Maticmind, la società di IT ha annunciato ieri la quarta acquisizione dell’anno, cioé quella della maggioranza di SIO, azienda italiana leader nel mercato della cybersecurity e delle tecnologie per l’intelligence. Elio Cattaneo e gli altri soci co-fondatori di SIO continueranno a detenere una quota di minoranza nell’azienda, con Cattaneo che manterrà la posizione di ceo dell’azienda.
Nell’intera operazione CVC è stata assistita da BNP Paribas, Gattai Minoli Partners, Facchini Rossi Michelutti ed EY. CDP Equity è stata assistita da Intesa Sanpaolo, Orsingher Ortu, Tremonti Romagnoli Piccardi e associati ed EY. I venditori sono stati assistiti sul piano legale da BonelliErede e Cappelli RCCD e su quello finanziario da Merger Advisor stp; da Mediolanum Investment Banking, che aveva in precedenza già assistito Carmine Saladino e Maticmind nell’ingresso del Fondo Italiano di Investimento e nelle successive acquisizioni di ITI e Sind; e da KPMG Corporate Finance e Transaction Services, che ha supportato le negoziazioni con CVC e gestito l’intera transazione, inclusa la negoziazione con SIO. Quest’ultima è stata assistita da Cornelli Gabelli e associati.
Maticmind, con sede a Vimodrone (Milano), è tra i principali system integrator italiani operanti nella vendita di soluzioni e servizi professionali relativi a sistemi di networking, cybersecurity, collaboration, data center e application. Nata nel 2005 dallo spin-off del business italiano della svizzera Ascom AG, Maticmind e le controllate Fibermind e Cybermind ha oggi un fatturato pro-forma di circa 400 milioni di euro dopo aver chiuso il 2021 con circa 304 milioni di euro di ricavi consolidati (da 291 milioni nel 2020), un ebitda di 20,6 milioni (da 25 milioni) e liquidità netta per 4,2 milioni (da 35 milioni) (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
La posizione finanziaria include il finanziamento erogato dai fondi di private debt Tenax QIAIF ICAV, gestito da Tenax Capital, e Green Arrow Private Debt Fund, gestito da Green Arrow Capital sgr, contestualmente all’ingresso nel capitale di Maticmind da parte di redFish nell’ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A queste risorse si erano poi aggiunte a dicembre 2020 quelle di un prestito da 24 milioni di euro ottenuto da Banco BPM, in qualità di lead arranger e banca agente, CDP e Banca MPS (si veda altro articolo di BeBeez).
Non sono trapelate voci sulla valutazione della società, ma si può immaginare un multiplo dell’ebitda pro-forma, includendo tutte le acquisizioni di questi ultimi mesi, di almeno 11-12 volte. Considerando l’ebitda 2021 si arriverebbe già oltre i 225 milioni. Sul fronte dell’m&a nel settore software & ICT, infatti, ricordiamo infatti che l’opa conclusa su TAS la scorsa primavera era stata condotta da Rivean Capital sulla base di un enterprise value del gruppo specializzato in software per i pagamenti elettronici e i mercati finanziari di circa 205 milioni di euro, pari a 12,6 volte l’ebitda 2020, multiplo di valutazione peraltro molto più basso dei comparable di mercato, in media sono attualmente valutati 22,1 volte l’ebitda (si veda altro articolo di BeBeez). Allo stesso modo anche Lutech nel passaggio di testimone da One Equity Partners ad Apax nel marzo 2021 era stata valutata attorno ai 500 milioni, cioé oltre 13 volte l’ebitda 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre quando a inizio 2020 Bain Capital ha comprato Engineering si dice che il gruppo sia stato valutato 1,5-1,6 miliardi di euro, pari a 9,5-10 volte l’ebitda del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
La valutazione di Maticmind, come detto, va sicuramente oltre quella che potrebbe emergere dai numeri ufficiali 2021, visto che, come sopra accennato, quella in SIO è già la quarta acquisizione dell’anno per Maticmind. All’inizio di aprile, tramite la controllata Fibermind, attiva nelle reti ultrabroadband in fibra ottica e 5G, Maticmind ha acquisito infatti dal fondatore Massimiliano Pilone il 100% della pescarese TecnologiePM, una pmi innovativa che sviluppa modelli di gestione smart in grado di rendere più efficiente il ciclo di vita delle infrastrutture di rete esistenti o in via di sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez). Precedentemente, a fine gennaio 2022, il gruppo ha annunciato l’acquisto simultaneo del 55% di Sind spa, e del 100% di ITI Sistemi-Innovazione Tecnologica Italiana srl. La prima è una realtà leader nella cybersecurity e nei sistemi biometrici basati su algoritmi di intelligenza artificiale per l’identificazione in automatico di persone e cose. A vendere sono stati i fondatori Enrico Fincati e Nicola Franzoso. La seconda sviluppa sistemi di supporto alla gestione delle attività di ufficio nelle aziende. Il venditore è stato il ceo Marco Di Michele, rimasto in azienda (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel corso della partnership con Fondo Italiano d’Investimento, Maticmind quindi è cresciuta rapidamente aggiungendo alla propria offerta tecnologie proprietarie di intelligence, cybersecurity, IoT e network engineering e rafforzando le capacità di system integration in ambito di digital workplace, datacenter e cloud. L’azienda ha accelerato il suo percorso verso l’eccellenza tecnologica e l’innovazione ed è impegnata a collaborare con i clienti per guidare la trasformazione digitale del settore pubblico e privato italiano e per diventare il campione nazionale delle tecnologie per l’intelligence.
“Siamo entusiasti di investire in Maticmind, un vero innovatore in ambito ICT che riveste un ruolo cruciale nel percorso di digitalizzazione dell’Italia e nello sviluppo di un polo nazionale delle tecnologie per l’intelligence”, ha detto Giorgio De Palma, partner di Cvc. “Siamo lieti di essere partner in questo progetto con CDP Equity e Carmine Saladino, che forniranno un enorme supporto alla crescita dell’azienda, in particolare nell’ambito delle tecnologie per la cybersecurity”, ha aggiunto Andrea Peyracchia, senior managing director di CVC.
“Desidero ringraziare il team di Fondo Italiano d’Investimento per il supporto e la competenza dimostrati negli anni passati ed è un privilegio dare il benvenuto a CVC e CDP Equity in qualità di nostri investitori, fatto che rappresenta un significativo riconoscimento per la nostra azienda. Non vediamo l’ora di lavorare con Cvc e Cdp Equity per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di trasformazione del settore IT in Italia”, ha concluso Saladino.
Pierpaolo Di Stefano, amministratore delegato di CDP Equity ha dichiarato: “Con l’investimento in Maticmind portiamo avanti la strategia di attuazione delle linee guida del Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo CDP che, per il pilastro della Digitalizzazione, ha individuato quattro ambiti d’interesse rappresentati dallo sviluppo delle infrastrutture di connettività, dal sostegno alla digitalizzazione della PA e alle imprese e dal rafforzamento della sicurezza digitale. L’operazione è altresì coerente con il principio di rotazione del portafoglio di partecipazioni. Il Gruppo CDP, quale sottoscrittore dei fondi gestiti da FII SGR, potrà effettuare l’investimento anche grazie ai proventi derivanti dalla cessione della stessa Maticmind da parte FII”.
Gianpaolo Di Dio, senior partner e chief investment officer di Fondo Italiano d’Investimento, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver partecipato al percorso di crescita di Carmine Saladino e di Maticmind. L’azienda è cresciuta del 50% con un fatturato superiore ai 400 milioni di euro ed è ora pronta per il prossimo step nel processo di sviluppo con nuovi azionisti”.
“In meno di due anni abbiamo completato 6 acquisizioni e, grazie all’impegno dell’imprenditore e di tutto il management team, l’azienda è ora ben posizionata in nuove tecnologie e servizi a valore aggiunto, in particolare nella cybersecurity e nel cloud”, ha aggiunto Aldo Di Bernardo, senior partner di Fondo Italiano d’Investimento.
CVC in questa fase è attivissima. Tre giorni fa Il gruppo Multiversity, leader in Italia nel mercato dell’e-learning e della formazione digitale, controllato da CVC Capital Partners e a cui fanno capo l’Università Telematica Pegaso e l‘Università Mercatorum, ha siglato un accordo con il Gruppo San Raffaele per l’acquisizione dell’Università Telematica San Raffaele Roma, estendendo così il proprio presidio all’area delle professioni medico-sanitarie (si veda qui il comunicato stampa).
A maggio Business Integration Partners (BIP), società di consulenza strategica italiana controllata dal fondo CVC Capital Partners Fund VIII, ha comprato Riskcare, società di consulenza con quasi 30 anni di esperienza e sedi a Londra e New York, leader nel fintech, con un approccio innovativo nel settore capital markets (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione è stata condotta attraverso la controllata britannica Chaucer, specializzata nella trasformazione digitale, a sua volta acquisita da BIP nel 2020 dai fondatori e dal fondo di private equity inglese Growth Capital Partners, che aveva reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine marzo Bach Bidco spa, controllante di Business Integration Partners (BIP), società di consulenza strategica italiana controllata dal fondo CVC Capital Partners Fund VIII, ha collocato in private placement 70 milioni di euro di bond senior garantiti a tasso variabile con scadenza 2028 che ampliano l’emissione originaria dello scorso ottobre di 275 milioni di euro, che era servita a finanziare il buyout, con le obbligazioni che sono state quotate alla Borsa del Lussemburgo (si vedano qui altro articolo di BeBeez e qui il Prospetto). CVC aveva rilevato nel giugno 2021 il controllo di BIP da Apax France, valutandola circa 720 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
A metà marzo CVC ha rilevato da Corsair Capital la insurtech Rgi al quarto giro di fondi, tramite il fondo Capital Partners Fund VIII (si veda qui il comunicato stampa di CVC e qui quello della società). Un deal da circa 500 milioni di euro (si veda altro articolo BeBeez). Nel dettaglio, il gigante paneruopeo del private equity ha acquisito il produttore italiano di software per il settore assicurativo dal private equity Corsair Capital, specializzato negli investimenti in servizi, software e pagamenti per il mercato dei servizi finanziari, che lo scorso ottobre 2021 aveva affidato un incarico esplorativo alla boutique finanziaria specializzata nel fintech, Arma Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Il processo di cessione del provider indipendente RGI era in corso da alcuni mesi e su questo dossier avevano messo gli occhi alcuni tra i maggiori fondi internazionali di private equity.
Ricordiamo che CVC a fine 2021 ha chiuso la cessione delle controllate Sisal e Mooney (si veda altro articolo di BeBeez). Ma in precedenza ha rilevato aziende come Multiversity (si veda altro articolo di BeBeez), Genetic (si veda altro articolo di BeBeez) e Recordati (si veda altro articolo di BeBeez). CVC è uno dei leader nel private equity internazionale, con una rete di 25 sedi in Europa, Asia e Stati Uniti e un patrimonio gestito di circa 122 miliardi di dollari. Dalla sua costituzione, nel 1981, CVC ha ottenuto impegni superiori a 165 miliardi di dollari da alcuni dei più importanti investitori istituzionali a livello mondiale per operazioni di private equity e credito. I fondi che CVC gestisce o in relazione ai quali offre un servizio di consulenza sono investiti in oltre 100 società in tutto il mondo, che hanno complessivamente un fatturato annuo superiore a 100 miliardi di dollari e oltre 450.000 dipendenti.
Quanto a Cdp Equity, ricordiamo che poche settimane fa ha ceduto l’intera sua quota del 39% di FSI sgr. A comprare è stata la stessa società di fondi di private equity guidata da Maurizio Tamagnini (si veda altro articolo di BeBeez). La mossa si inquadra nella strategia di Cdp prevista dal nuovo piano industriale che la qualifica sempre più come un investitore a presidio di infrastrutture strategiche per il Paese. In linea con questa nuova visione si inscrive la firma da parte di Cdp Equity, avvenuta lo scorso maggio, del protocollo d’intesa per la Rete Unica, ancora non vincolante, al fianco di KKR, TIM e Macquarie (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre in quest’ottica, alla fine dello scorso giugno Cdp Equity è entrata nel capitale del gruppo della sanità digitale Gpi investendo 70 milioni di euro. La società pubblica sottoscriverà, al venir meno delle condizioni sospensive previste nell’accordo di investimento, la metà di un aumento di capitale da 140 milioni, in cambio di una quota del 17%, deliberato dal gruppo della sanità digitale quotato a Piazza Affari e attivo in particolare nell’ambito dei servizi tecnologici, gestionali e amministrativi in outsourcing nonché nella telemedicina (si veda altro articolo di BeBeez).