Public Investment Fund (PIF), fondo sovrano dell’Arabia Saudita presieduto dal principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz, è entrato nel capitale di Rocco Forte Hotels, con una percentuale del 49% ha scritto il Financial Times di ieri, confermando le voci già circolate prima a marzo (si veda altro articolo di BeBeez) e poi lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).
La compagnia alberghiera, in una nota diffusa ieri mattina, dopo l’uscita dell’FT, non ha specificato quale sia stata la quota di capitale acquisita da PIF, salvo indicare che si tratta di una significativa quota di minoranza e che la famiglia Forte manterrà la proprietà di maggioranza e il controllo (si veda qui il comunicato).
La transazione, il cui completamento è soggetto all’approvazione regolatoria, secondo l’FT valorizzerebbe il gruppo alberghiero 1,2 miliardi di sterline, implicando un enterprise value di 1,4 miliardi comprensivo del debito, confermando all’incirca i valori che sono circolati in questi mesi secondo le indiscrezioni riportate da diverse fonti. Nell’operazione Rocco Forte Hotels è stata assistita da Rothschild & Co come advisor finanziario.
Nel dettaglio, l’accordo prevede anche la vendita dell’intera partecipazione (23%) che era stato acquisita nel novembre del 2014 dall’allora Fondo Strategico Italiano, oggi CDP Equity, e dall’allora FSI Investimenti (oggi CDPE Investimenti, società detenuta per circa 77% da CDP Equity e per circa 23% da Kuwait Investment Authority) per un importo di 60 milioni di sterline, pari a circa 76 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo il Financial Times uscirebbero dalla società anche quattro delle sorelle di Sir Rocco Forte, cedendo quindi il 26% del capitale sociale. Forte resterà presidente esecutivo del Gruppo insieme all’altra sorella, Olga Polizzi, che continuerà a ricoprire il ruolo di vicepresidente, così come i suoi tre figli, Charles, Lydia e Irene Forte continueranno a ricoprire ruoli chiave in azienda, come già accadeva prima di questo accordo, per effetto del quale tre dei cinque membri del consiglio di ammonistrazione spetteranno alla famiglia mentre due al fondo saudita.
Come riportato dal quotidiano londinese, PIF dovrebbe investire decine di milioni di sterline nel gruppo per raddoppiare la dimensione del suo portafoglio di alberghi in giro per il mondo, nei prossimi cinque anni, con aperture in programma in Medio Oriente, Italia e Stati Uniti. Fra queste, ne sono previste in Italia, a Milano (Rocco Forte House e The Carlton) e in Costa Smeralda, e a Dubai, che segnerà il ritorno del gruppo in Medio Oriente dopo che il suo contratto di gestione con un hotel nella città saudita di Jeddah era terminato, nel 2019. Forte ha dichiarato di avere in programma un viaggio in Arabia Saudita per valutare le location all’inizio del prossimo anno.
“PIF è un partner eccellente per il nostro sviluppo futuro. Nel corso delle trattative abbiamo instaurato con loro un ottimo rapporto”, ha detto Forte, presidente esecutivo di Rocco Forte Hotels. “Condividono la nostra stessa visione del marchio e della strategia per il Gruppo, con l’ambizione di costruire insieme una visione a lungo termine…Ringraziamo CDPEI per aver condiviso gli ultimi fruttuosi 8 anni durante i quali entrambi abbiamo portato a termine con successo la missione che condividevamo all’inizio della partnership, avendo incrementato significativamente il valore dell’azienda e aumentato la presenza di Rocco Forte Hotels in Italia e in tutta Europa” ha concluso dicendo anche all’FT di essere “molto ottimista” sulla domanda dei viaggiatori statunitensi, che rappresentano più di un terzo del fatturato, e di aspettarsi molti più affari da parte dei visitatori residenti in Medio Oriente grazie alla partnership con l’Arabia Saudita.
Nell’anno conclusosi a fine aprile, Rocco Forte Hotels ha registrato un fatturato di gruppo pari a 293,5 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 166,5 milioni di sterline dell’anno precedente, quando le restrizioni dovute al coronavirus avevano condizionato l’attività. L’utile prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e dell’ammortamento è stato di 64,2 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 18,1 milioni di sterline dell’anno precedente.
“Il nostro investimento in Rocco Forte Hotels riflette la fiducia di PIF nelle opportunità commerciali e nella forza dei settori dell’ospitalità e del turismo internazionali, che hanno mostrato una notevole resilienza negli ultimi anni” ha aggiunto Turqi Al Nowaiser, vicegovernatore e vesponsabile della Divisione Investimenti Internazionali di PIF. “In qualità di investitore attivo a lungo termine, PIF continuerà a impegnarsi strategicamente in settori promettenti per ottenere rendimenti sostenibili e interessanti a livello globale”.
L’operazione è l’ultima di una lunga serie di investimenti nel settore dell’ospitalità di lusso da parte del PIF, nell’ambito di una spinta del fondo a diversificare l’economia dell’Arabia Saudita allontanandola dai combustibili fossili. L’anno scorso aveva rilevato quote di minoranza nei gruppi alberghieri di lusso Aman Resorts e Habitas.
PIF ha una particolare attenzione verso controparti italiane negli ultimi tempi. A fine ottobre, per esempio, ha stretto una joint venture con Pirelli per la costruzione di uno stabilimento di pneumatici in Arabia Saudita (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio dell’operazione, PIF deterrà una quota del 75% della joint venture, mentre Pirelli avrà il restante 25% e sarà partner strategico e tecnologico a supporto dello sviluppo del progetto, fornendo assistenza tecnica e commerciale. Si prevede che lo stabilimento avvierà la produzione nel 2026 e avrà una capacità di 3,5 milioni di pneumatici all’anno, sia di alta qualità per il segmento car a marchio Pirelli che con un nuovo brand locale per il mercato nazionale e regionale. L’investimento complessivo nella jv è di circa 550 milioni di dollari.
Sempre quest’anno, lo scorso aprile, il fondo ha annunciato poi l’acquisizione di una quota del 33% del capitale di Azimut Benetti, il noto produttore di super-yatch, controllato dalla famiglia Vitelli e partecipato anche da Tamburi Investment Partners, che nell’ambito dell’operazione lo scorso giugno ha ridotto la sua quota del 3,98%, restando azionista all’8,09% (si veda qui il comunicato stampa di allora).
il nome del fondo è stato in passato accostato a quello dell’Inter (si veda altro articolo di BeBeez), come possibile acquirente. Lo stesso, nel 2021 ha acquisito una quota di minoranza in Pagani Automobili, marchio produttore di hypercar che ha sede in provincia di Modena (si veda altro articolo di BeBeez), nell’ambito di una partnership di lungo periodo. PIF, inoltre, ha effettuato anche diversi investimenti nel settore dei videogiochi online acquisendo, fra le altre, anche la scaleup britannica Faceit, fondata da italiani (si veda altro articolo di BeBeez), dando una grande exit al fondo italiano United Ventures, che vi aveva investito per la prima volta 2 milioni di dollari nel giugno 2015 (si veda altro articolo di BeBeez) e aveva poi partecipato al round successivo da 15 milioni di dollari nel febbraio 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Faceit, infatti, è stata acquisita e da ESL Gaming, un pioniere negli esports, con il quale si è fuso per dare vita al nuovo gruppo ESL Faceit. A sua volta ESL Gaming fa capo a Savvy Gaming Group, gruppo di proprietà di PIF.