Nuova acquisizione per Eco Eridania, società ligure specializzata in raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali, e controllata dal fondo Icon Infrastructure Partners IV (tramite Econ Waste Management Italy srl), che stavolta ha rilevato il 75% di Go Green srl, azienda pisana anch’essa attiva nel trasporto e smaltimento di rifiuti solidi e liquidi, ma anche bonifiche ambientali e consulenza (si veda qui il comunicato stampa). A diluire le quote sono stati Cristian Amorelli e Antonio Lapolla, soci ed amministratori di Go Green, sino ad ora titolari di un 50% ciascuno.
Eco Eridania è stata assistita nell’operazione dallo studio Rossi-Finamore e dallo studio legale SCP, mentre i venditori sono stati affiancati per gli aspetti contabili e fiscali dallo Studio Bonamici e da Tremolanti Studio Legale. PwC ha seguito per Eco Eridania le operazioni di financial and tax due diligence, mentre gli aspetti notarili sono state affidati allo Studio Zabban – Notari – Rampolla & Associati.
Con l’acquisizione dell’azienda toscana, la società di Icon ha finalizzato così la sesta acquisizione prevista dal progetto Twister, l’ambizioso piano di crescita della società che prevede investimenti per 700 milioni di euro entro il 2027 per rafforzare la propria leadership nei mercati di riferimento. Di questo, e non solo, aveva parlato lo scorso maggio il fondatore e presidente di Eco Eridania Andrea Giustini, in un’intervista rilasciata a BeBeez (si veda altro articolo di BeBeez), sbilanciandosi anche sul suo sogno dell’Ipo per la società: “Secondo me – aveva detto – al termine del progetto Twister (2028) potrebbero esserci le condizioni per confrontarci con il mercato, per la nostra storia, per i nostri numeri e i nostri progetti futuri”.
Quanto a Go Green, fondata nel 2016, ha come principale oggetto l’intermediazione di servizi ambientali compreso l’avvio a recupero e/o smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, con la possibilità di offrire svariate soluzioni grazie a rapporti diretti con numerosi impianti. Il gruppo offre anche il servizio di trasporto con mezzi propri per rifiuti speciali pericolosi e non, e il noleggio di cassoni propri per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti conformi alla normativa ambientale vigente. Nel 2022 Go Green ha fatturato 7,6 milioni di euro, l’ebitda è stato di 374 mila euro e la liquidiità netta pari a 309 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Amorelli e Lapolla hanno commentato: “L’ingresso in un gruppo leader come Eco Eridania rappresenta un grande riconoscimento per la nostra azienda nell’integrazione con un importante gruppo con cui vi è condivisione di valori e obiettivi, conservando sempre massima attenzione al cliente e alla qualità, nel consolidamento di un piano di crescita e di nuovi livelli di sviluppo”.
Andrea Giustini, fondatore e presidente di Eco Eridania, ha aggiunto: “Prosegue con successo l’implementazione della strategia di crescita Twister, che grazie ad un importante piano di investimenti vuole rafforzare la nostra leadership a livello globale e rafforzare ulteriormente le nostre operations nel settore dei rifiuti. Dopo aver concluso 5 acquisizioni nel 2023, ci prepariamo quest’anno a concludere altre importanti operazioni. Go Green rappresenta un’importante opportunità di consolidamento delle nostre attività in ambito commerciale, nonché di trasporto e gestione dei rifiuti”.
Le precedenti acquisizioni di Eco Eridania del progetto sono avvenute tutte lo scorso anno e hanno riguardato l’approdo nel suo perimetro di Delca Energy, attiva nella green e circular economy, responsabile di un sito produttivo dotato di autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.), per il recupero di materia e la produzione di combustibile alternativo, con elevati standard qualitativi, energetici ed ambientali (si veda altro articolo di BeBeez).
A marzo 2023 Eco Eridiania aveva rilevato anche Smoco, azienda che fornisce combustibili destinati alla valorizzazione energetica, da css (combustibile solido secondario) e pneumatici fuori uso triturati, attiva inoltre come vettore marittimo dal porto di Taranto e da Genova, nella gestione integrata dei rifiuti e nella consulenza ambientale (si veda altro articolo di BeBeez). Prima dell’arrivo di Eco Eridania, le quote erano detenute da Fin Save (60%) e dal Gruppo Finsea (40%). Solo pochi giorni prima, era stata annunciata un’altra acquisizione, quella di Irigom, un’altra realtà, sempre pugliese, specializzata nel trattamento di pneumatici fuori uso, precedentemente controllata da Serveco e da Fin Save (si veda altro articolo di BeBeez).
Le prime due operazioni del progetto Twister, chiuse sempre ad inizio dello scorso anno, riguardavano l’80% di Oda (Officine Dell’Ambiente), attiva nella green economy e nell’economia circolare precedentemente controllata al 100% da Exacto spa, e il 60% del capitale di Semataf, società lucana attiva nei settori delle costruzioni e dei servizi ambientali prima controllata al 100% da Fincast.
Tutti gli investimenti sopra descritti sono stati effettuati dalla società genovese tramite le risorse provenienti dalle nuove linee di credito e dal bond emesso a febbraio per un controvalore complessivo di 340 milioni di euro, di cui 135 milioni di bond e 205 milioni di nuove linee di credito (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo inglese aveva assunto il controllo del gruppo Eco Eridania nel 2018, acquisendolo dal fondo Xenon Private Equity V e dalla famiglia Giustini, con Andrea che è ora un socio di minoranza ma, come rimarcato da lui stesso nell’intervista a BeBeez, “con nessuna intenzione di lasciare”. In precedenza, il gruppo era partecipato dal Fondo Italiano d’Investimento, allora gestito dall’omonima sgr, che aveva investito nel 2011 e poi ceduto la sua quota nel 2014 appunto a Xenon, che a quel tempo era già diventato azionista di Eco Eridania, dopo aver convertito dei bond (convertibili – si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo ha conseguito 303,3 milioni di euro di ricavi nel 2022 un ebitda di circa 66 milioni e un indebitamento finanziario netto di 121,7 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).