F2i ha annunciato ieri l’ingesso nel settore delle farmacie, con la firma di un’operazione che era nell’aria dallo scorso agosto (si veda altro articolo di BeBeez). Il Terzo fondo di F2i ha infatti comprato il controllo di Farmacrimi, il gruppo romano a cui fanno capo 12 farmacie e 14 parafarmacie, oltre che una società attiva nella distribuzione all’ingrosso di farmaci, controllati dall’imprenditore messinese Vincenzo Crimi (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, l’operazione è stata condotta tramite la newco Farmacie Italiane, società controllata per il 61,2% dal Terzo Fondo F2i e per il restante 37,5% da Farmacrimi srl, società interamente posseduta da Vincenzo Crimi, che ha reinvestito parte dei proventi della cessione, e da Medeopart 5 srl per il restante 1,3%.
L’acquisition financing dell’operazione è stato effettuato per il tramite di un pool di banche, composto da Banca Imi, UniCredit e UBI Banca, assistite dallo studio legale Gattai Minoli Agostinelli & Partners. F2i è stata assistita per gli aspetti legali da Carnelutti Studio Legale Associato, per gli aspetti di mercato da KPMG e da Medeor Associates e per gli aspetti contabili e fiscali da KPMG. Il Gruppo Farmacrimi è stato assistito dallo Studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP per gli aspetti legali e dal Dr. La Civita in qualità di business advisor.
Il gruppo, avviato nel 1985 da Vincenzo Crimi, farmacista da tre generazioni, ha realizzato nel 2017 un fatturato aggregato di circa 110 milioni di euro ed un ebitda di circa 12 milioni.
La nota di F2 spiega che l’ingresso di F2i “risponde alla strategia del fondo di investire in infrastrutture anche di carattere socio-sanitario per l’erogazione di servizi essenziali al benessere dei cittadini, creando il primo operatore indipendente in Italia, non verticalmente integrato. Tale investimento è stato reso possibile dalla nuova regolamentazione del settore che promuove le opportunità di consolidamento in un mercato attualmente molto frammentato. L’ingresso di F2i pone dunque le basi per garantire autonomia e italianità a una importante rete di farmacie che diventa piattaforma anche per possibili ulteriori aggregazioni”.