Esattamente un anno dopo l’opa che ha portato al delisting dall’Euronext Growth Milan, (si veda altro articolo di BeBeez), Finlogic, gruppo pugliese con sede ad Acquaviva delle Fonti (Bari), che fornisce sistemi integrati di etichettatura per la riconoscibilità e tracciabilità, effettua un’altra integrazione rilevando il 100% dell’Etichettificio il Nastro, azienda di Città di Castello (Perugia) attiva nel campo dell’identificazione automatica tramite codici a barre stampati su etichette e nastri adesivi per applicazioni principalmente nei settori alimentare, cosmetico e farmaceutico (si veda qui il comunicato stampa). Fondato e sinora controllato dalla famiglia Crisci, l’ Etichettificio nel 2023 ha fatturato 7,3 milioni di euro generando un ebitda di circa 1 milione, impiegando 45 persone.
Nella governance della società resterà Donato Crisci, attuale Amministratore unico della Società, con la carica di Presidente onorario. Al fine di garantire la continuità della gestione e delle politiche di business portate avanti dalla società, del management team faranno parte tutti gli attuali manager, tra cui anche soci-venditori, che continueranno a svolgere le loro mansioni con ulteriori poteri di responsabilità esecutiva.
Con questa acquisizione Finlogic potrà rafforzare la propria presenza nell’ Italia Centrale e incrementare le tecnologie di stampa, allargando ulteriormente la propria offerta di soluzioni per l’etichettatura. In proposito Dino Natale, CEO di Finlogic, ha commentato: “Siamo estremamente soddisfatti di questa acquisizione, che grazie alle specifiche competenze del Nastro ci permetterà di confermare la posizione di leadership del Gruppo Finlogic nel settore dell’etichettatura. Il Nastro è un etichettificio specializzato nella realizzazione di etichette stampate, che utilizza di tecnologie moderne, anche digitali. E’ una società ben strutturata, al suo interno sono presenti un team di tecnici e grafici esperti nella progettazione e realizzazione delle stampe e un reparto produttivo attrezzato e all’avanguardia. Con questa operazione prosegue la strategia di sviluppo di Finlogic volta ad ampliare ulteriormente la gamma dei prodotti offerti, con la possibilità di generare importanti sinergie e attività di cross selling e up selling su tutti i clienti del gruppo”.
Per Finlogic si tratta della dodicesima acquisizione negli ultimi sette anni, periodo che coincide quasi esattamente con la permanenza a Piazza Affari, iniziata nel 2016 e conclusa, appunto, nel giugno del 2023. In quell’occasione l’opa, promossa dalla bidco Argo spa, controllata da Credem Private Equity e dai coinvestitori NB Aurora e PM&Partners, finanziati da Crédit Agricole e BPER (si veda altro articolo di BeBeez), aveva effettuato il delisting per: “sostenere l’attuale piano industriale del Gruppo Finlogic e, ove possibile, accelerarne il processo di crescita e di sviluppo in Italia ed all’estero, anche al fine di rafforzare ulteriormente il suo posizionamento competitivo, valorizzandone il business nel medio-lungo periodo e sfruttando l’expertise che Credem e gli altri Sponsor hanno nelle operazioni di finanza straordinaria” (si veda qui pag. 34 del Documento di offerta).
Sempre dal Documento (pag. 104) era emerso che l’offerta, lanciata a maggio 2023 a 12 euro per azione su 7,14 milioni di ordinarie, pari al 97,2% delle azioni in essere e un controvalore complessivo di 85,7 milioni, valutava la società 8,6 volte l’ebitda del 2022 (ancora l’ultimo disponibile), cioè 11,1 milioni di euro a fronte di 69,7 milioni di ricavi e un debito finanziario netto di 6,35 milioni.
Ricordiamo che Credem Private Equity sgr, per conto dei fondi Credem Venture Capital II, Credem Elite ed EltifPlus, aveva siglato a inizio dicembre 2022 un accordo con BF Capital srl, holding finanziaria della famiglia Battista e principale azionista di Finlogic con il 61,625% del capitale, e con l’azionista di minoranza Italcode (controllata da Vincenzo Battista) con il 2,723%, che prevedeva che entrambi i soggetti avrebbero aderito all’opa che sarebbe stata lanciata da un veicolo controllato (direttamente e/o indirettamente) dalla stessa sgr ed eventualmente partecipato (sempre direttamente o indirettamente) da altri investitori individuati dalla medesima Credem. Inoltre BF Capital si era impegnato a reinvestire nel veicolo che avrebbe lanciato l’opa parte dei proventi derivanti dall’adesione all’opa stessa e il veicolo sarebbe stato inoltre partecipato dallo stesso ceo Natale.
Pochi giorni dopo questo annuncio, NB Aurora, sicaf quotata sull’Euronext MIV Milan di Borsa Italiana e gestita da Neuberger Berman, che investe in pmi italiane di eccellenza non quotate, ha annunciato che avrebbe affiancato Credem Private Equity sgr nell’opa, coinvestendo per circa 16 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). E poi a metà febbraio è arrivata la notizia che anche PM&Partners sarebbe stato della partita attraverso il fondo PM&Partners III che coinvestirà per circa 6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto, a fine dicembre, Credem Private Equity sgr aveva siglato anche a un accordo con Hydra spa, holding di partecipazioni che controlla Datalogic, quotata allo Star e uno dei principali produttori di lettori di codici a barre e lettori di Rfid. Hydra era titolare del 10,395% del capitale di Finlogic e l’accordo prevedeva che avrebbe aderito all’opa con la sua intera partecipazione e che avrebbe reinvestito nel veicolo offerente parte di quanto incassato (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Quindi oggi Pumo spa, holding dei fondi di private equity, controlla Argo al 76,34%, mentre il resto del capitale fa capo a BF (15,47%), Hydra (7,63%) e Costantino Natale (0,76%).