di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto
Casalasco spa, tra le maggiori aziende italiane della trasformazione del pomodoro, alla quale conferiscono i loro prodotti 550 aziende agricole delle province d Piacenza, Cremona, Parma e Mantova, ha acquisito il controllo, con una quota del 73,8%, di Emiliana Conserve Società Agricola spa (si veda qui il comunicato stampa).
Gli advisor di Casalasco per l’operazione sono stati KPMG e Studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. Emiliana Conserve ha ricevuto assistenza legale da Livia Giordani & Roberto Adornato di Milano e dallo Studio Mutti di Piacenza.
Il core business dell’azienda neoacquisita è la produzione di polpe, passate e concentrati per conto delle principali private label e dei più importanti marchi del settore (tra cui Star) per il mercato nazionale ed estero. Con questo nuovo investimento non solo nasce il primo gruppo in Italia nella trasformazione del pomodoro, ma si consolida ulteriormente la leadership sui mercati internazionali di Casalasco (titolare dei marchi Pomì e De Rica), collocandosi tra le prime 10 aziende al mondo nel settore con un volume d’affari previsto di mezzo miliardo di euro, 11.300 ettari coltivati a pomodoro, 5 stabilimenti ed una capacità di trasformazione di oltre 850.000 tonnellate (dalle circa 600 mila della sola Casalasco)
Ricordiamo che dall’agosto dello scorso anno Casalasco spa è partecipata al 49% dal fondo QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez). Dato che il Consorzio Casalasco era una società cooperativa, l’operazione ha avuto una strutura piuttosto articolata. Nel dettaglio, è stata costituita una newco, appunto Casalasco spa, partecipata per il 51% dalla cooperativa, che ha apportato l’intero capitale della controllata CCDP Holding, e per il restante 49% dal fondo QuattroR, che ha apportato 100 milioni di euro a titolo di aumento di capitale, riconoscendo quindi a Casalasco un equity value di poco superiore a 200 milioni di euro. In ottica di continuità, gli azionisti hanno confermato il management team, guidato dal presidente Paolo Voltini e dal direttore generale e attuale amministratore delegato Costantino Vaia.
Quest’ultimo ha dichiarato: “Questa operazione, oltre ad accelerare in modo significativo il processo di crescita dell’azienda, rafforza ulteriormente la nostra leadership nel settore del pomodoro da industria grazie a un processo di aggregazione volto a creare valore per l’intero comparto. La nostra filiera rappresenta da sempre un modello virtuoso molto radicato sul territorio, in grado di esportare il 70% delle produzioni sui mercati internazionali in oltre 60 paesi.”
Ha aggiunto Voltini: “Abbiamo portato a termine un’acquisizione straordinariamente importante per l’impatto economico sul territorio sia a livello agricolo, arrivando a coinvolgere circa 800 aziende conferenti, sia per l’aspetto occupazionale dato che negli stabilimenti del gruppo lavoreranno oltre 2.000 dipendenti tra fissi e stagional”.
Emiliana Conserve, nata nel 1985 in provincia di Parma e presieduta da Gianni Brusatassi, grazie ai due stabilimenti di lavorazione e confezionamento a Busseto (PR) e a San Polo di Podenzano (PC) ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2021 con un fatturato di 102 milioni di euro, un ebitda di 11,6 milioni e un debito netto di poco inferiore a 21 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Esattamente un anno fa, a fine giugno del 2021, Emiliana Conserve aveva emesso un minibond green da 8 milioni di euro a sei anni e una cedola variabile equivalente al’Euribor 3 mesi più uno spread a sua volta variabile in funzione del raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità ambientale del business. Il bond è stato strutturato e interamente sottoscritto da Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez).
Dal canto suo Caslasco, fondata nel 1977 a Rivarolo del Re (Cremona) come il Consorzio Casalasco del Pomodoro, ha visto moltiplicare per 10 il suo fatturato negli ultimi 20 anni, passando dai dai 35 milioni di euro del 2001 ai 338 milioni del 2020 (da 307 milioni nel 2019), con una quota dell’export superiore al 70%, un ebitda di 34,3 milioni (da 28,3 milioni nel 2019) e un utile netto di 2,07 milioni (da 1,9 milioni) (si veda qui il comunicato stampa di allora e qui il bilancio di sostenibilità 2020, con focus sui risultati 2020 da pag. 99).
Ricordiamo che nel gennaio 2014 ISA spa (Istituto di Sviluppo Agroalimentare, con socio unico il Ministero delle politiche agricole e forestali) aveva sottoscritto un aumento di capitale da 12 milioni di euro nel Consorzio (si veda qui l’ANSA), con l’obiettivo duplice di rafforzare l’assetto patrimoniale della cooperativa e di sostenere un piano di sviluppo decennale per l’ampliamento, il potenziamento e l’ammodernamento delle strutture produttive, con particolare riferimento alla riorganizzazione dell’attività di trasformazione del pomodoro fresco presso gli stabilimenti di Fontanellato e di Rivarolo del Re.
Successivamente, nel dicembre 2016, SIMEST aveva a sua volta sottoscritto un aumento di capitale da 15 milioni di euro nel Consorzio, per una quota allora di circa il 25% (si veda qui il comunicato stampa di allora), diretto a sostenere un ampio programma di investimenti su prodotti, processi e impianti tutti finalizzati allo sviluppo dei mercati esteri dalle forti potenzialità, in particolare Nord America, Asia e Medio Oriente.
Sul fronte del debito, ricordiamo invece che CCDP nel marzo 2020 aveva ottenuto un finanziamento da 160 milioni di euro da un pool di banche. L’operazione aveva coinvolto diversi primari istituti di credito, con Unicredit nel ruolo di banca agente e Cassa Depositi e Prestiti come arranger, insieme ad alcune banche (si veda altro articolo di BeBeez).
QuattroR sgr spa è una società di gestione del risparmio controllata al 60% dal veicolo QR Partners srl, riconducibile a sette membri del team di gestione, guidati dal presidente Andrea Morante, ex ceo di Pomellato ed ex banker di Credit Suisse e Morgan Stanley, e dallo stesso Conte, che prima di Quattro R vanta una lunga militanza in BC Partners, di cui è stato country head per l’Italia. Tra gli investitori del fondo, oltre a Cassa Depositi e Prestiti, ci sono Inail, Inarcassa e Cassa Forense. QuattroR aveva annunciato il primo closing della raccolta a quota 711 milioni di euro nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). ma è ancora in fase di raccolta visto che l’obiettivo finale è 1,5 miliardi.
Nel dicembre 2017 QuattroR aveva rilevato il 49% di Fagioli spa, con un accordo per salire fino al 60% (si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente QuattroR controlla il 71,2% della società e nel febbraio scorso ha aperto l’asta per cederla (si veda altro articolo di BeBeez). QuattroR nel febbraio 2019 ha acquistato anche il 62% del Gruppo Ceramiche Ricchetti spa (si veda altro articolo di BeBeez) e nel settembre 2020 ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di Burgo (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel giugno 2020 è trapelato che QuattroR sta trattando con le banche per acquisire a stralcio i loro crediti nei confronti di Trussardi (si veda altro articolo di BeBeez), marchio di moda italiano controllato al 60% dal fondo dal febbraio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo è interessato soprattutto ai crediti vantati da Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps e ha offerto loro il 15% del valore nominale del credito. Se l’affare andrà in porto, il fondo potrebbe avviare la ristrutturazione del debito di Trussardi: la quarta nel giro di pochi anni.