di Alessandro Albano e Giuliano Castagneto
Athora Holding, gruppo assicurativo focalizzato sul ramo vita nato nel 2018 da uno spin off dal gruppo Athene (che ha poi annunciato la fusione con Apollo Global Management nel marzo del 2021, si veda altro articolo di BeBeez) ha chiuso un aumento di capitale da 2 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), di cui 600 milioni fanno riferimento a impegni sottoscritti nel dicembre 2021. Si tratta del terzo aumento di capitale di Athora dalla sua nascita nel 2018 e porta il capitale azionario totale raccolto sopra 6 miliardi di euro.
L’iniezione di capitale è stata condotta sotto forma di collocamento privato di titoli azionari comuni e si concluderà, secondo quanto previsto dal gruppo assicurativo, entro la fine del 2022, ma vista la forte domanda degli investitori, gli impegni di questo round potrebbero superare i 2,5 miliardi in aggregato entro la fine dell’anno, stando a quanto comunicato dalla stessa Athora.
Nell’operazione, Apollo e Athene hanno aumentato i propri impegni di common equity di 600 milioni di euro, ma la società assicurativa può contare sugli investitori sovrani, pensionistici e altri istituzionali che hanno sostenuto il gruppo anche nei precedenti aumenti.
Il completamento dell’operazione permetterà ad Athora di continuare ad attuare la sua strategia di crescita sull’Europa, unica area di attività di Athora, stabilendo ulteriori posizioni nei principali mercati continentali, tra cui la Germania, dove la società ha comprato un portafoglio chiuso dalla divisione tedesca di AXA, e l’Italia, che avrà un ruolo importante nelle future scelte strategiche viste le recenti operazioni.
Ricordiamo infatti che lo scorso agosto è stato siglato il closing dell’acquisizione di Amissima Vita (si veda qui il comunicato stampa), annunciata nell’estate 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e che in quell’occasione Apollo aveva precisato che avrebbe continuato a investire a sud delle Alpi, il terzo mercato europeo a livello di assicurativo. Athora ha progetti ambiziosi per Amissima Vita, che da due settimane ha cambiato nome in Athora Italia (si veda qui il comunicato stampa), grazie alle competenze assicurative, riassicurative e a una solida base patrimoniale pari a 4,7 miliardi di committed capital.
Mike Wells, CEO di Athora, ha commentato: “Questo aumento di capitale ci consentirà di rafforzare ulteriormente la leadership in Europa nei prodotti di risparmio e previdenziali, e dimostra la forza dei nostri modello di business e strategia di crescita. Continuiamo a godere di un forte sostegno da parte dei nostri azionisti fondatori e abbiamo anche accolto diversi nuovi investitori istituzionali di primo piano nel nostro registro degli azionisti. In quanto gruppo di servizi di risparmio e pensionistici a lungo termine, il sostegno di una base di investitori orientati al lungo termine posiziona Athora in modo unico nel settore”.
Il gruppo Athora ha chiuso il 2021 con un calo dell’utile pre tasse a 428 milioni rispetto ai 709 milioni del 2020, con asset in gestione di 79 miliardi dagli 82 dell’esercizio precedente a causa dell’aumento dei tassi di interesse e della riduzione delle relative riserve assicurative, con premi lordi di 800 milioni solo nel territorio italiano. Tuttavia al 30 giugno 2022 gli asset sono balzati a 96 miliardi, grazie anche agli 8 miliardi di euro di attivo della ex Amissima Vita, che nel 2021 ha registrato premi netti per 1,2 miliardi di euro (contro 809 milioni nel 2020) con un utile netto di 1,5 milioni di euro (si veda qui il biancio 2021).
Ricordiamo che Amissima Vita è nata nel 2015 a seguito dell’acquisizione da parte di Apollo Global Management per 310 milioni di euro delle compagnie di assicurazione Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni, che avevano assunto rispettivamente la denominazione di Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2016 il fondo Usa, tramite Amissima Holdings spa, aveva poi effettuato un aumento di capitale da 52 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Amissima vanta ancora un accordo distributivo con Carige, che scadrà nel 2038. Ricordiamo che nell’ottobre 2020 Amissima Holdings ha venduto alla tedesca Talanx (tramite la controllata HDI Assicurazioni) il ramo danni Amissima Assicurazioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Apollo aveva per lungo tempo cercato di vendere Amissima Vita e c’era quasi riuscito. Infatti nel luglio 2021 GamaLife, piattaforma di buy and build focalizzata sulle assicurazioni vita e controllata da Apax Partners, aveva ottenuto l’esclusiva sulla ex compagnia vita di Carige (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi l’affare non era andato in porto. Il dossier stato studiato anche da Cinven, European Insurance Consolidation Group (Eicg), Blackstone, Monument Re e dalla compagnia iberica Mediterraneo Vida. Alla fine l’ha spuntata Athora, per cui per Apollo si è trattato di un trasferimento di partecipazioni da un fondo all’atro.