E’ un colosso che vale 35 miliardi di dollari, di cui 27 miliardi di equity value, calcolati su un ebitda 2020 di ben 1,4 miliardi a fronte di un cash flow di 1,2 miliardi e oltre 2 miliardi di dollari di ricavi. Sono i numeri rivelati sabato 5 giugno da Stefania Peveraro, direttore di BeBeez, in un articolo per Milano Finanza e relativi a ION Investment Group, il fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’ex trader italiano Andrea Pignataro, che nei giorni scorsi ha siglato il closing dell’acquisizione di Cedacri, il gruppo specializzato nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office alle banche di cui il fondo FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, possedeva il 27,1%, mentre il resto del capitale era distribuito tra varie banche italiane. FSI reinvestirà per il 9% nel nuovo gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Stiamo parlando di un gruppo che vale oltre un terzo di S&P’s (88,6 miliardi di dollari) e che si gioca la partita quasi alla pari del London Stock Exchange (39,2 miliardi di dollari) e di MSCI, la società quotata al NYSE che pubblica i noti omonimi indici azionari (36,4 miliardi). Numeri, quelli di ION, che sono il risultato di ben 27 acquisizioni dall’inizio dell’attività nel 1999, tutte collegate a una strategia di crescita di lungo periodo impostata da Pignataro sin dall’inizio immaginando che la digitalizzazione e la conseguente mole di dati a disposizione sarebbero le principali direttrici di sviluppo del settore finanziario a livello globale. ION è diventato così un colosso globale del fintech, che unisce le caratteristiche del gruppo industriale strategico e dell’investitore istituzionale. Un gruppo che investe anche in crescita organica: negli ultimi 10 anni ha investito ben 2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. La metà dei ricavi del gruppo oggi arrivano dagli Usa, il 40% dall’Europa e il 10% dall’Asia. ION impiega nel mondo 7500 persone, che salgono a 10 mila se si conta anche Cedacri.
Per Cedacri, valutata 1,5 miliardi di euro, all’interno del gruppo ION, si apre quindi ora un nuovo capitolo di crescita, questa volta internazionale, con Cedacri che punta a essere leader in Europa nelle tecnologie digitali per le banche. Secondo quanto risulta a BeBeez, Cedacri costituirà di fatto una nuova divisione all’interno del gruppo, che apre per ION il mercato del core banking e che si proporrà come piattaforma su cui costruire ulteriori progetti di crescita.
L’acquisizione di Cedacri da parte di ION è stata finanziata in parte con un bond senior secured da 650 milioni di euro emesso dalla controllante Cedacri Mergerco spa a scadenza 2028 che è stato prezzato alla pari a fine maggio e paga una cedola variabile indicizzata al tasso euribor più uno spread del 4,625% con floor 0% (si veda qui il comunicato stampa). I proventi del bond serviranno anche a rifinanziare il debito di Cedacri.
Al bond sono stati assegnati i rating B+ e B3, rispettivamente da Fitch e Moody’s. Secondo quanto riportato dalle note delle agenzie di rating, Cedacri Mergerco sarà poi fusa in Cedacri. Il bond rappresenta la maggior parte del debito di Cedacri, che oltre al prestito obbligazionario a ottenuto anche una linea di credito super senior revolving da 60 milioni di euro. Advisor per l’emissione del bond è stata Milbank LLP, mentre JP Morgan è stato global coordinator, oltre che joint bookrunner insieme a Goldman Sachs International e UniCredit. Millbank è stata advisor anche per la linea revolving.
Si tratta della quarta emissione obbligazionaria di una società controllata da ION Investment Group, portata sul mercato quasi contestualmente a quelle prezzate tra aprile e maggio scorsi per società che fanno capo alle tre diverse divisioni di ION: ION Corporates (350 milioni di dollari emessi da Helios Software Holdings, Inc. e ION Corporate Solutions Finance sarl per rifinanziare parte del debito), ION Markets (450 milioni di dollari emessi da ION Trading Technologies sarl per finanziare in parte l’acquisizione di DASH Financial Technologies) e ION Analytics (350 milioni di dollari emessi da Acuris Finance US e Acuris Finance sarl per rifinanziare parte del debito).
ION Markets rappresenta il cuore da cui è nato il gruppo nel 1999 ed è focalizzata sull’automazione dei processi per trading elettronico. Al suo interno è stata inserita per esempio la società toscana List spa, fornitore di software per il settore finanziario acquisita da ION lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). Fondato dal presidente Enrico Dameri nel 1985 a Pisa, List in questi anni ha ideato, progettato, sviluppato e prodotto applicazioni e avanzati sistemi per i mercati di capitali e soluzioni integrate per la gestione del rischio, l’audit e la governance di organizzazioni e processi finanziari (governance, rischio e compliance). La società era partecipata da TA Associates, che tra l’altro è stato anche investitore in ION Investments dal 2011 al 2016. TA Associates aveva investito nel capitale di List nel gennaio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e nel dicembre dello stesso anno aveva rilevato il controllo di IT Software, una società fintech che fornisce soluzioni per le istituzioni finanziarie internazionali (si veda altro articolo di BeBeez).
Una seconda direttrice di business è ION Corporates, che fornisce soluzioni per gestire processi critici per tesoreria e risk management. I clienti sono una settantina di banche centrali, grandi corporate (del calibro di Amazon, Microsoft, Daimler, Hilton, tanto per fare qualche nome) e operatori in commodites.
Infine c’è ION Analytics, che si occupa di dati e analisi e che da poco più di un anno a questa parte è stata affidata al direttore generale Luca Peyrano, che ha lasciato il London Stock Exchange e il suo ruolo di ceo di Elite spa. In particolare, Peyrano è il coo di Acuris, il gruppo media a cui fanno capo i noti provider di informazioni e dati sul mondo m&a e debt capital market Mergermarket, Debtwire, Unquote e Asia Venture Capital Journal (si veda altro articolo di BeBeez). ION aveva comprato Acuris nel maggio 2019 da BC Partners e da GIC che avevano reinvestito per una minoranza, sulla base di una valutazione del gruppo di 1,35 miliardi di sterline. Sempre alla divisione ION Analytics appartiene anche Dealogic, noto provider di dati sul mercato m&a internazionale. ION aveva investito in aumento di capitale in Dealogic nel novembre 2017 affiancandosi a Carlyle, già nel capitale (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Se poi dovesse andare in porto anche l’opa su Cerved, annunciata a inizio marzo in tandem con i coinvestitori GIC e FSI (si veda altro articolo di BeBeez), è ragionevole immaginare che il gruppo di business information e credit management potrebbe finire anch’esso sotto la divisione Analytics, mentre l’attività di credit management sarebbe un mercato completamente nuovo per ION. E a proposito di opa, ricordiamo che i tempi dovrebbero essere quasi maturi per un lancio formale, visto che il Documento di offerta è all’esame di Consob da fine marzo e che nel frattempo sono arrivati il via libera dell’Antitrust, della presidenza del Consiglio in tema di golden power e della Banca d’Italia per quanto riguarda il possibile cambio di controllo di Cerved Master Servicer (si veda altro articolo di BeBeez). Il punto vero sarà il prezzo. Quello proposto è 9,5 euro per azione, ma ormai il mercato viaggia in maniera stabile al di sopra dei 9,85 euro, quindi un ritocco al rialzo sarà ragionevolmente necessario.