Il governo italiano ha prorogato dal 30 settembre al 31 ottobre la scadenza delle trattative esclusive con il consorzio guidato dal fondo di private equity statunitense Certares per una quota di maggioranza di ITA Airways.
Ricordiamo che a fine agosto la cordata composta da Certares e dalla compagnie Air France-KLM e Delta Airlines ha battuto MSC Group e Lufthansa nella corsa a ITA Airways (si veda altro articolo di BeBeez). Si è trattato, per molti, di un colpo di scena, dato che tutto sembrava favorire il tandem composto dalla compagnia tedesca e dal gruppo marittimo italosvizzero. E’ stato quindi avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio guidato dal fondo Usa, la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal DCPM (varato l’11 febbraio scorso e depositato a marzo presso la Corte dei Conti. Gli obiettivi in questione descritti nel DCPM sono: “la stabilita’ dell’assetto proprietario, la dimensione industriale dell’integrazione, la valorizzazione degli hub nazionali, lo sviluppo sui mercati strategici e sul lungo raggio e le prospettive occupazionali”.
La scelta era stata commentata con freddezza da Giorgia Meloni, alla guida di Fratelli d’Italia, partito che ha conquistato il 26% delle preferenze nel voto dello scorso 25 settembre (si veda altro articolo di BeBeez): “Ricordo che l’attuale governo dovrebbe fare le cose minime”, “quindi non credo che una materia così strategica sia competenza di questo governo. Quando avrò le carte potrò pronunciarmi”. E poi: “Bisognava valutare la possibilità di mantenere la nostra compagnia di bandiera”.
Detto questo, nei giorni scorsi Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, in un’intervista concessa ad Affari Italiani, a proposito della partita ITA aveva dichiarato: “Direi che è chiusa. Ora bisogna trovare le risorse finanziarie, c’è bisogno di flussi per farla funzionare. Speriamo in bene, viene da dire. L’auspicio è che Certares accompagni gli interventi anche con un piano industriale. Intanto lo Stato dovrà mettere 400 milioni, mentre il fondo dovrà metterne altri 350, con questa iniezione di finanza ci vuole un progetto serio”.
Leo si riferiva da un lato alla richiesta di aumento di capitale appunto da 400 milioni di euro avanza dal consiglio di amministrazione della compagnia al MEF a fine luglio e dall’altro all’ultima versione dell’offerta della cordata Certares, certo prevede Air France e Delta come semplici partner commerciali ma che si sono impegnate anche a un investimento diretto nella compagnia aerea italiana, sebbene l’investimento dovrebbe avvenire in seconda battuta rispetto a quello di Certares.
Quanto alla struttura esatta dell’offerta, nelle scorse settimane si parlava di un investimento di Air France sino al 9,9% e di Delta per un altro 4%, accanto a Certares che comprerebbe quindi almeno il 41,1% per un totale quindi del 55% per il quale la cordata avrebbe pagato una prima tranche da 600-650 milioni più un earn-out se ITA centrerà buoni risultati di bilancio. Ora invece si parla appunto di un prezzo di 350 milioni di euro per una quota acquisita subito dalla sola Certares pari al 50% più un’azione della compagnia aerea, a cui andrebbe poi aggiunto un aumento di capitale da circa 600 milioni di euro, che verrebbe lanciato dopo la chiusura dell’accordo di cessione della prima quota da parte del governo italiano. Da parte della cordata Lufthansa-MSC, l’offerta presentata si diceva sarebbe stata invece tra gli 850 e i 900 milioni di euro per una quota dell’80%, con MSC che avrebbe preso il 60% e Lufthansa il 20%, per poi acquistare il 20% rimanente del Ministero dell’Economia e delle Finanze.