![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2022/03/Tamburi-300x222.jpg)
di Francesca Vercesi
Itaca Equity, holding di investimento di cui Tamburi Investment Partners (Tip) è il principale azionista con il 40%, costituita nell’estate del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ma diventata operativa soltanto lo scorso febbraio, entrerà nel gruppo Landi Renzo, quotato a Piazza Affari, sottoscrivendo un aumento di capitale fino a 39,4 milioni di euro, in cambio di una quota di minoranza nelle cassaforti (Girefin e Gireimm) che detengono il 59,2% della società specializzata nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a metano, gnl, gpl e idrogeno.
L’operazione si inserisce nell’ambito di un aumento di capitale da 60 milioni di Landi Renzo che sarà sottoscritto per massimi 50 milioni dalla nuova controllante del gruppo, in parte con i fondi messi a disposizione da TIP e in parte con compensazione dei crediti vantati dalla famiglia Landi. Lo ha annunciato TIP nei giorni scorsi contestualmente alla nota sui conti 2021 (si veda qui il comunicato stampa di Landi Renzo e qui quello di TIP).
Quello su Landi Renzo, va detto, non è esattamente il tipo di operazione che aveva in mente Tamburi per il debutto della sua Itaca. Ricordiamo infatti che il progetto originario alla base del lancio di Itaca, nato per iniziativa di Gianni Tamburi e di tre manager industriali di alto livello, Sergio Iasi, Angelo Catapano e Massimo Lucchini, (che ne detengono il 60%), era quello di un veicolo che intervenisse in special situation operando come advisor, restructuring manager ed equity provider, senza investire in crediti deteriorati poi eventualmente da convertire a capitale, così come fanno sostanzialmente tutti gli operatori attualmente attivi sul mercato italiano, ma mettendo a disposizione di aziende, banche creditrici e stakeholder coinvolti competenze e capitali, diretti o tramite club deal ad hoc (si veda altro articolo di BeBeez).
Evidente, quindi, che quella su Landi Renzo sia un’operazione alquanto diversa. Si legge nel comunicato di TIP che “a causa degli interventi normativi emanati a favore delle imprese in difficoltà, tra moratorie, finanziamenti con garanzie statali, sovvenzioni a fondo perduto e simili, l’attività di Itaca non si è ancora potuta concretizzare in una prima operazione di investimento, ma il consiglio di TIP ha approvato un’interessante operazione. In ogni caso da una parte la pipeline si sta progressivamente arricchendo e si confida di poter sottoporre ai soci altre operazioni nel corso del 2022, dall’altra il recente ridimensionamento delle valutazioni delle aziende sul mercato dovrebbe poter consentire acquisizioni più vantaggiose”. Ricordiamo che il progetto Itaca Equity dispone di una dotazione di soft committment di 600 milioni, di cui circa 100 da parte di TIP.
Tornando all’operazione su Landi Renzo, Itaca Equity Holding entrerà in qualità di investitore di lungo periodo con il presupposto di fornire a Landi Renzo le risorse finanziarie per l’accelerazione dello sviluppo dell’attività e di portare avanti il piano di investimenti di LR sia nel segmento della mobilità sostenibile sia in quello delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo di idrogeno, biometano e biogas come fonti del futuro. L’operazione prevede un co-investimento di 300 mila euro dell’amministratore delegato della società, Cristiano Musi.
L’entità della partecipazione di Itaca dipenderà dalla percentuale di adesione del mercato all’aumento di capitale di Landi Renzo, ma è previsto che in ogni caso la famiglia Landi conservi almeno il 51% delle holding di controllo. I proventi saranno impiegati secondo la strategia delineata nel piano industriale al 2025 che punta a coprire tutta la catena del valore del biometano e dell’idrogeno: dalla produzione al trasporto, dalla compressione ai rifornimenti.
Nel dettaglio, conferimenti e sottoscrizione degli aumenti avverranno sulla base della valorizzazione delle azioni di Landi Renzo stabilita per l’aumento di capitale (il prezzo di sottoscrizione sarà determinato al minore tra 0,6 euro per azione e il Terp calcolato sulla base della media ponderata dei prezzi di borsa del titolo nei 5 giorni precedenti la data di fissazione del prezzo, applicando uno sconto del 15%,(si veda qui pag. 3 del comunicato stampa di Landi Renzo). Venerdì scorso il titolo Landi Renzo ha chiuso a Piazza Affari a 0,828 euro, in calo del 5,4% a causa della generalizzata volatilità indotta dalla crisi ucraina.
Infatti i risultati del 2021 paiono di tutto rispetto. La società emiliana che ha sede a Cavriago, quotata al segmento Euronext Star Milano, ha chiuso l’anno con un risultato netto positivo pari a 540mila euro rispetto al rosso di 7,8 milioni del 2020. Il fatturato consolidato è stato di 242 milioni, dai precedenti 142,5 milioni (ma anche a parità di perimetro il dato è aumentato del 17,1% rispetto all’anno precedente). L’ebitda è stato pari a 12,6 milioni, il 5,2% del fatturato e in crescita dell’89,6%, mentre l’ebitda adjusted è quasi raddoppiato a 14,6 milioni. Il cda ha anche approvato il nuovo piano industriale 2022-2025.
Quanto ai conti di TIP, la holding di investimento ha chiuso il 2021, a livello consolidato, con un utile netto pro forma di 127,9 milioni (36,4 milioni al 31 dicembre 2020) e con un patrimonio netto consolidato di circa 1,26 miliardi (rispetto a 1,07 miliardi al 31 dicembre 2020) dopo distribuzioni di dividendi per circa 31 milioni e acquisti di azioni proprie per circa 17,2 milioni. Al 31 dicembre 2021 le attività del gruppo ammontavano – ai valori di mercato alla data per le società quotate, a circa 2,6 miliardi di euro a fronte di poco più di 1 miliardo dei relativi valori di carico. Considerando l’effetto dei club deal promossi da TIP, il valore di mercato degli investimenti effettuati supera i 5 miliardi. Globalmente nell’anno il gruppo ha effettuato investimenti in equity per 330 milioni, che salgono a circa 400 milioni con l’effetto dei club deal e disinvestimenti diretti per 350 milioni. che hano contribuito a un utile netto pro forma per il 2021 di 127 milioni di euro.
La quota di risultato delle partecipazioni ha realizzato, per l’esercizio 2021, un provento di quasi 59 milioni, grazie ai risultati positivi di IPGH, controllante del gruppo Interpump, di ITH, controllante del gruppo Sesa, di OVS, di Roche Bobois, di BE, di Beta Utensili e di Elica, in parte compensati da quelli negativi fatti registrare da Alpitour. La quota di risultato delle partecipazioni collegate include i risultati del secondo, terzo e quarto trimestre di Beta Utensili e di Sant’Agata (controllante del gruppo Chiorino) a seguito dell’operazione, finalizzata in aprile, con cui Tip ha acquisto il 70,71% delle azioni detenute fino ad allora da TIPO (allora la controllata di Tip che investiva in operazioni di pre-IPO) unitamente al 14,18% di Beta Utensili e al 41,58% delle quote di Betaclub. Con quest’operazione TIP è arrivata a detenere (direttamente ed indirettamente) il 48,99% di Beta Utensili ed il 20% di Sant’Agata (si veda altro articolo di BeBeez), mentre TIPO e Betaclub sono state poi fuse per incorporazione in Tip nel mese di dicembre. L’esborso complessivo per l’operazione è stato di circa 134,5 milioni.