L’Algebris Green Transition Fund, veicolo di investimento focalizzato su aziende impegnate nella transizione ecologica ed energetica, ha appena concluso un ulteriore round di raccolta, ricevendo impegni di sottoscrizione per quasi 60 milioni di euro, raggiungendo una dimensione complessiva intorno ai 320 milioni di euro e superando così l’obiettivo iniziale di raccolta di 300 milioni di euro, Tale traguardo è stato possibile grazie al supporto di rilevanti investitori istituzionali sia nazionali che internazionali, in particolare fondi pensione, casse professionali, assicurazioni, SGR, banche e family office. Il Fondo punta ora a incrementare ulteriormente la propria raccolta fino al termine del periodo di sottoscrizione, che scadrà nel luglio del 2024 (si veda qui il comunicato stampa).
Per il veicolo gestito dal gruppo fondato da Davide Serra nel 2006 e che oggi gestisce in tutto il mondo 24 miliardi di euro, si tratta del terzo closing,. Il secondo era stato infatti annunciato lo scorso luglio, con impegni per più di 260 milioni di euro , sempre raccolti presso investitori istituzionali italiani e internazionali (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che l’Algebris Green Transition Fund aveva annunciato il primo closing della raccolta a luglio del 2022, con impegni per 200 milioni di euro su un target finale massimo che allora era stato posto a 400 milioni entro i successivi 12 mesi (si veda altro articolo di BeBeez). L’obiettivo in seguito è stato ridiemensionato a un livello superiore a 300 milioni entro appunto luglio del 2024, anche a causa delle difficoltà sorte sul lato della racccolta per tutti i veicoli che investono in private capital. Obiettivo che ora sarebbe stato raggiunto. “Stiamo ultimando il processo di onboarding degli ultimi investitori in attesa del final closing di luglio 2024” ha confermato a BeBeez Luca Valerio Camerano, managing director di Algebris e responsabile della gestione di Green Transition Fund.
Ricordiamo che il fondo è costituito come società in accomandita semplice di diritto lussemburghese ed è gestito in conformità con l’articolo 9 del r Regolamento UE Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR). La strategia di investimento si basa su tre pilastri: (i) transizione energetica, (ii) economia circolare e (iii) città intelligenti e agritech. Non a caso alla guida di Algebris Green Transition c’è colui che dal 2014 al 2020 è stato a capo di A2A, dopo essere stato al timone dapprime di Enel Gas e in seguito di Engie del gruppo GDF Suez.
Corerentemente con la sua mission, il fondo sta creando delle piattafomre focalizzate sull’utilizzo efficiente delle risorse. Il primo di questi è Aquanexa, nato lo scorso febbraio con a seguito dell’acquisizione della maggioranza di Datek22 srl, società attiva in Italia nei servizi ingegneristici e tecnici per le reti idriche (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza Algebris Green Transition aveva effettuato due investimenti. Il primo, subito dopo il primo closing, era stato l’acquisto del 70% di Omnisyst, principale fornitore italiano di soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti industriali (si veda altro articolo di BeBeez). Il successivo è molto più recente, essendo avvenuto lo scorso gennaio. Si tratta del 100% di Esapro, da Esapro Holding, uno dei maggiori player in Italia nell’ambito della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti fotovoltaici.
Ricordiamo infine che il gruppo Algebris nell’ambito degli asset alternativi investe nin talia anche in NPL legati a investimenti immobiliari. Proprio due settimane fa il fondo Algebris NPL II ha venduto il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo al Gruppo Aeroviaggi di Antonio Mangia, proprietario del brand Mangia’s Resorts & Clubs, (si veda altro articolo di BeBeez), che Algebris aveva acquistato per 12 milioni di euro nel novembre del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).