E’ tempo di pensare al disinvestimento da Novamont per i fondi azionisti ormai da 25 anni, dopo che lo scorso marzo Versalis (gruppo ENI) ha annunciato che sarebbe salita al 35% del capitale della società leader mondiale nella produzione di bioplastiche, sino a quel momento controllata al 75% da Mater-Bi (a sua volta controllata da NB Renaissance e Investitori Associati e altri investitori) e partecipata al 25% appunto da Versalis (si veda altro articolo di BeBeez).
Il rafforzamento di Versalis nel capitale di Novamont è avvenuto a seguito della firma di un accordo transattivo che chiude una controversia sulla joint venture paritetica Matrìca spa, costituita da Versalis e Novamont a Porto Torres (Sassari) nel 2011 e specializzata nella produzione di bioprodotti da fonti rinnovabili. In base all’accordo, come confermato dall’amministratore delegato di Novamont Catia Bastioli, in un’intervista a Class CNBC, Versalis ha acquistato in aumento di capitale il 10% di Novamont per 141 milioni di euro, per un equity value dell’intera società, post-aumento, quindi, di 1,4 miliardi. A fronte di ricavi per 414 milioni nel 2021 (+44%), un ebitda di 50 milioni (-6%) e un risultato netto negativo per 136,3 milioni e un debito finanziario netto di 118,6 milioni. L’aumento di capitale, infatti, ha compensato solo in parte la quota di Novamont nelle perdite in Matrìca (152 milioni di euro), oggetto della controversia tra i due partner.
Che ora i fondi siano pronti a disinvestire, lo ha detto chiaro Catia Bastioli a Class CNBC: “Neuberger Berman e Investitori Associati ci hanno accompagnato e sostenuto per vent’anni perché credevano in questo progetto. Oggi ci possono essere tante possibilità da esplorare. Immagino che guarderanno con attenzione tutte le strade, mettendo al centro la salute dell’azienda”. Non solo. Alla domanda su una possibile quotazione in Borsa, visto che l’aumento di capitale condotto da Versalis ha assegnato una valorizzazione da 1,4 miliardi di euro al gruppo, xx ha risposto: “Decideranno gli azionisti. È importante che quanto abbiamo fatto sia ora valorizzato e resta aperta sia la possibilità di entrare in Borsa sia quella di fare altre alleanze. Ma la cosa fondamentale è avere tecnologie organiche alla nostra crescita e una strategia chiara su dove vogliamo andare. Questo facilita eventuali partnership e anche un’eventuale quotazione”.
Ricordiamo che Mater-BI, oggi al 65% del capitale di Novamont, fa capo a NB Renaissance (attraverso Melville srl) per una quota del 35%. Quella quota era passata a NB Reinassance a inizio 2016, insieme a un gruppo di partecipazioni di private equity in altre società tutte originariamente in capo a Intesa Sanpaolo, nell’ambito dell’operazione di spinoff delle attività di private equity della banca condotta in alleanza con Neuberger Berman (si veda altro articolo di BeBeez). Intesa Sanpaolo a sua volta aveva acquisito il controllo di Novamont insieme al fondo Investitori Associati II nel 1996 dall’allora gruppo Montedison. Investitori Associati II è in liquidazione da anni, ma appare ancora tra i soci di Mater-BI con una quota del 35%, analoga a quella di NB Renaissance. Il resto del capitale di Mater-BI è distribuito tra vari altri soci privati e non, tra cui Berger trust.
Novamont ha sede a Novara, stabilimenti produttivi a Terni, Bottrighe (Rovigo) e Patrica (Frosinone) e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (Cesena). Il gruppo è inoltre attivo all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti e con un ufficio di rappresentanza a Bruxelles e conta su una rete di distributori in oltre 40 Paesi. Con più di 600 dipendenti, il gruppo ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 287 milioni di euro e investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (5% del fatturato, più del 20% delle persone dedicate). Nel gennaio di 2021 il gruppo Novamont ha acquisito la norvegese BioBag International, gruppo leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso ottobre, infine, Novamont si è assicurata un finanziamento da 100 milioni di euro, assistito da garanzia green di SACE all’80% ed erogato da Crédit Agricole Italia, anche nel ruolo di banca agente, Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit (si veda altro articolo di BeBeez).