Poke House, catena italiana formata da 130 fast food presenti in nove paesi specializzati sul poké hawaiano, piatto a base di pesce crudo marinato, archivia il 2022 con il fatturato previsto di 100 milioni di euro (rispetto ai quasi 41 milioni del 2021) e apre Lenox House, il suo secondo locale di Miami Beach (si veda qui il comunicato stampa).
Il gruppo, partecipato da Eulero Capital, permanent capital costituito nel mese di giugno del 2020 dai tre partner fondatori Roberto d’Angelo, Filippo Bruno e Gianfranco Burei e presieduto da Gianluigi Costanzo, sta crescendo sia per linee interne, inaugurando nuove insegne in giro per il mondo, sia per linee esterne. Poco più di un anno fa ha acquisito la concorrente californiana Sweetfin, conosciuta come il precursore del poké e leader delle bowl plant-based (si veda altro articolo di BeBeez). Per la società, si è trattato del quinto investimento internazionale in meno di due anni: nell’estate del 2021 è entrata nel capitale di Pokè Perfect, il più grande marchio di poke in Olanda (si veda altro articolo di BeBeez), e ad aprile scorso è diventata azionista di maggioranza dell’austriaca Honu Tiki Bowls, nata nel 2018 a Vienna, come riportato da Pambianco, dopo aver anche rilevato la catena londinese Ahi Poké e l’omonima Poke House portoghese (si veda ancora Pambianco).
Il piano di sviluppo internazionale è stato possibile grazie a un round di serie B da 20 milioni di euro guidato proprio da Eulero Capital (si veda altro articolo di BeBeez), cui hanno aderito anche FG2 Capital (holding milanese guidata a Fulvio Gregorace e Fabio Luigi Gallucci, che organizza club deal di co-investimento in private equity e venture capital in Italia e Usa insieme ad alcuni family office) e Milano Investment Partners Sgr (MIP), la società di gestione di cui è anchor investor Angelo Moratti, erede della famiglia di petrolieri della Saras. Il primo round, risalente al giugno 2020, aveva un valore di 5 milioni di euro ed era stato guidato proprio da MIP, che assieme ad altri investitori aveva acquisito il 25% della società (si veda altro articolo di BeBeez).
Poke House, nata a fine 2018 da un’idea dei due amici Matteo Pichi (classe 1986) e Vittoria Zanetti (classe 1991), oggi è presente in Olanda, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Austria, Stati Uniti e nel Regno Unito. “Stiamo preparando un nuovo round di investimento importante, circa 100 milioni di euro, per accelerare ulteriormente la crescita di Poke House, sia organicamente sia tramite acquisizioni. Per questo abbiamo dato mandato di esplorazione a Goldman Sachs”, ha spiegato l’amministratore delegato Pichi l’estate scorsa a Millionaire.
Il gruppo nel 2021 aveva una marginalità negativa per 1,375 milioni, un indebitamento netto di 10,36 milioni e un patrimonio superiore ai 13.76 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
La seconda apertura del gruppo a Miami Beach, inaugurata lo scorso 24 febbraio, si aggiunge a Brickell House, aperta lo scorso mese di settembre nella magic city, e alle quattordici location a marchio Sweetfin in California. Il locale di 66 metri quadrati, gode di un affaccio su Lenox Avenue, ad angolo con la Lincoln Road, location celebre a livello mondiale per lo shopping e la ristorazione all’aperto nel cuore di South Beach.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti quest’anno che confermano la leadership di Poke House. Abbiamo portato un po’ di West Coast anche a Miami, grazie alla nostra seconda House a pochi passi dalle splendide spiagge che la rendono celebre. Grazie alla doppia presenza in città siamo in grado di soddisfare ancora meglio la domanda giovane, dinamica e in cerca di healthy food gustoso”, ha commentato Pichi, che possiede poco più del 25% del capitale.
“Miami è la cornice perfetta per la nostra proposta giovane, informale, che vuole offrire uno stile di vita sano senza rinunciare al gusto. Siamo convinti che le nostre bowl siano la scelta ideale per chi ricerca un mix perfetto tra bontà e leggerezza, grazie agli abbinamenti infiniti di ingredienti che lo rendono perfetto per una pausa tra un’onda e l’altra”, ha aggiunto l’executive director Zanetti, socia con il 6,67%.
Poke House, che conta oltre mille risorse umane con un’età media di 27 anni, di cui più della metà di origine internazionale, è una foodtech company a metà strada tra retail e digital. Oltre alla qualità delle materie prime, è infatti la componente tecnologica a svolgere un ruolo centrale. Grazie al sistema omni-channel (click & collect, app e sistemi di pagamento), un software crm proprietario con un programma di fidelizzazione che conta migliaia di utenti e un approccio data-driven, il gruppo è in grado di intercettare sempre più velocemente i trend di consumo e adattare rapidamente la propria offerta in Italia e all’estero. Ciò influisce anche sull’approccio agli ordini digitali: analizza i dati delle piattaforme di consegna di terze parti per capire come le valutazioni, il tempo di preparazione e la durata media dell’ordine impattano sui volumi di business del proprio negozio.