Tamburi Investment Partners acquisirà il 50,7% di Investindesign spa, società che attualmente detiene la maggioranza del capitale di Italian Design Brands spa (IDB), il polo dell’arredo di design italiano di alta qualità nato nel 2015 su iniziativa di un club deal di investitori costituito da Private Equity Partners spa (guidata da Fabio Sattin e Giovanni Campolo), del pioniere italiano del private equity, Paolo Colonna, e degli industriali del settore Giovanni e Michele Gervasoni, affiancati da un gruppo selezionato di investitori privati.
Lo ha comunicato ieri 1°maggio la holding di investimento quotata su Euronext STAR Milan e fondata da Gianni Tamburi (si veda qui il comunicato stampa), precisando che TIP per la quota di Investindesign investirà 72 milioni di euro, attribuendo a IDB un equity value pari a euro 220 milioni. TIP inoltre ha la possibilità di richiedere il rilascio da parte degli attuali soci di Investindesign di un’opzione call, esercitabile fino al 15 luglio 2023 a parità di condizioni dell’acquisizione del 50,7%, per sé o anche per persone fisiche e/o giuridiche da nominare, per acquisire un ulteriore 20% del capitale di Investindesign e ha aggiunto che l’acquisizione di tale ulteriore partecipazione verrà offerta agli azionisti di Asset Italia spa, il veicolo di club deal di TIP.
L’esecuzione dell’accordo è risolutivamente condizionata alla quotazione in borsa delle azioni IDB entro il prossimo 30 giugno. Come noto IDB ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di quotarsi un paio di settimane fa, precisando che l’ipo riguarderà, da un lato, azioni ordinarie di nuova emissione rinvenienti da un aumento di capitale da 70 milioni di euro e dall’altro azioni messe in vendita da attuali azionisti della società, in modo da raggiungere un flottante almeno pari al 25% del capitale. L’offerta comprenderà anche un’opzione greenshoe (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che, come annunciato a fine marzo, il gruppo ha archiviato il 2022 con ricavi proforma pari a 266,5 milioni euro (in aumento dell’84,8% rispetto ai 144,2 milioni del 2021), un ebitda rettificato proforma di 49,2 milioni (+111,1% da 23,3 milioni) e un utile netto rettificato proforma di 25,5 milioni (quasi raddoppiato rispetto ai 13,3 milioni del 2021), a fronte di una posizione finanziaria netta rettificata di 162 milioni di euro. Il gruppo conta attualmente 650 persone e nel 2022 ha esportato il 75% circa del fatturato. Il tutto risultato di una costante attività di m&a (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infatti che il gruppo guidato dal presidente e ceo Andrea Sasso e dal managing director Giorgio Gobbi, a luglio 2022 ha annunciato la sua decima acquisizione cioé quella di Cubo Design specializzata in cucine e dei sistemi componibili con i marchi Binova e Miton Cucine; mentre nel giugno 2022 aveva acquisito la maggioranza di Gamma Arredamenti International spa, azienda di Forlì specializzata nella produzione di divani, poltrone e altri componenti di arredo in pelle. Il gruppo era partito dall’acquisizione di Gervasoni (rilevata nel 2015), che realizza soluzioni di arredo attraverso l’omonimo marchio ed il brand Very Wood; e successivamente era stat la volta di Meridiani (nel 2016), specializzata nella creazione di raffinati arredi contemporanei e versatili; Cenacchi Intenational (2017), attiva nel mondo contract per il settore del lusso; Davide Groppi, che inventa e produce lampade e progetti di luce, e Saba Italia, azienda di arredamento di design di alta fascia (entrambe nel 2018); Modar (2019), azienda specializzata in progetti di arredamento in ambito contract; Flexalighting (2020), che progetta e produce sistemi di illuminazione a LED per interni ed esterni; e Axolight (2021), specializzata nella progettazione e produzione di lampade di design made in Italy.
TIP, si legge infine nella nota diffusa ieri, “ha ritenuto di acquisire una quota di rilievo nel gruppo IDB con l’obiettivo di rafforzarlo patrimonialmente e di accelerarne ulteriormente la crescita, elementi essenziali in un comparto ancora molto frammentato ma con un notevole potenziale sia strategico che commerciale, visto il peso che ha sull’intera filiera dell’export Made in Italy”.