La scorsa settimana è stato inaugurato il complesso abitativo Sesto Social Housing. Si tratta di 140 alloggi di costo accessibile ubicati a Sesto Fiorentino (Firenze), al cui interno sono presenti anche servizi alla residenza per soggetti fragili gestiti dal terzo settore (si veda qui il comunicato stampa). L’intervento è stato realizzato del Fondo Housing Toscano, gestito da InvestiRe sgr (Gruppo Banca Finnat) e partecipato tra gli altri da Regione Toscana, Fondazione C.R. Firenze e dal Fondo Investimenti per l’abitare (FIA), sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti e gestito da Cdp Immobiliare sgr. Il progetto era stato originariamente previsto per la piana di Sesto Fiorentino (PL1) e a lungo bloccato. Inoltre, grazie al cofinanziamento della Fondazione CRF tramite il bando “Fai La Casa Giusta”, in piena pandemia è stato sperimentato un progetto sociale che ha portato alla nascita di una comunità abitativa e di nuovi servizi che, nel tempo, porteranno valore aggiunto al quartiere e all’intera città. La ricaduta positiva è possibile grazie alle attività di supporto e accompagnamento previste in tutte le iniziative del fondo.
Ricordiamo che solo pochi giorni fa sono stati conclusi i lavori dell’Osteria Social Club, un altro progetto di social housing a Casone, sempre in provincia di Firenze, anche questo promosso dal Fondo Housing Toscano (si veda altro articolo di BeBeez).
Paolo Boleso, responsabile della divisione residential & social infrastructure di InvestiRe, ha spiegato: “Il Fondo Housing Toscano fa parte del più ampio piano nazionale di gestione di fondi di investimento immobiliari finalizzati alla promozione del social housing, in partnership con Cdp e le fondazioni bancarie locali. In Toscana, nel 2022, saranno disponibili tramite il fondo oltre 1.000 appartamenti a costo accessibile principalmente destinati alla locazione convenzionata. Il tasso di occupazione degli alloggi superiore al 95% conferma la bontà del modello di housing sociale promossa dal fondo, grazie al mix tra qualità degli alloggi, gestione sociale, sostenibilità energetica ed affitti accessibili”.
Livio Cassoli del team investimenti FIA di Cdp Immobiliare sgr ha aggiunto: “Il progetto di social housing di Sesto Fiorentino, contribuendo al completamento di un’iniziativa immobiliare altrimenti destinata a rimanere incompiuta, è inoltre un ottimo esempio di come le iniziative dei fondi partecipati da Cdp non si limitino a offrire residenzialità a prezzi e canoni calmierati, ma puntino a massimizzarne l’impatto sociale”.
Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione CR Firenze, ha concluso: “L’emergenza Covid ha reso ancora più evidenti e urgenti nuove esigenze abitative e lavorative. Questo intervento è una prima ed efficace risposta che, per la sua particolarità e originalità, può diventare un modello da valutare attentamente. Lo spazio urbano deve essere ripensato e adattato alle nuove forme di vita quotidiana che sono emerse con il Covid e Sesto Smart Village può costituire un validissimo esempio che può aiutare questo processo”.
Ricordiamo che Cdp è molto attiva sul social housing tramite il Fondo di Investimento per l’Abitare (FIA) e il secondo Fondo di Investimento per l’Abitare (FIA 2), lanciato nel 2016 (si veda qui il comunicato stampa di allora). Il primo veicolo, gestito da Cdp Investimenti sgr, investe infatti in edilizia privata sociale per aumentare sul territorio italiano l’offerta di alloggi a costo accessibile tramite locazione a canone calmierato e vendita a prezzi convenzionati, a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti locali. L’obiettivo è realizzare case per famiglie non in grado di soddisfare sul mercato le proprie esigenze abitative, ma con redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni dell’edilizia residenziale pubblica (la cosiddetta “fascia grigia”). Il fondo ha una dotazione di 2 miliardi e 28 milioni di euro, di cui 1 miliardo sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti, 140 milioni dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 888 milioni da parte di gruppi bancari e assicurativi e di casse di previdenza privata. Il FIA è sostanzialmente un fondo di fondi, che investe il proprio patrimonio principalmente in quote di fondi comuni d’investimento immobiliari operanti a livello locale e gestiti da altre società di gestione del risparmio (si veda qui l’elenco dei fondi in portafoglio), attraverso partecipazioni nel limite massimo del’80%. Tale limite è volto a sollecitare sul territorio l’investimento di risorse da parte di soggetti terzi rispetto al fondo, permettendo nel contempo al FIA di mantenere una presenza rilevante nelle singole iniziative.
Ricordiamo che il FIA è uno dei quotisti del FIL-Fondo Immobiliare di Lombardia, insieme a Cdp,Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Generali, Cassa Geometri, Unicredit e Banco Popolare di Milano. Il veicolo, che ha sperimentato e lanciato il social housing in Lombardia, è gestito da Redo sgr, società benefit promossa da Fondazione Cariplo e da InvestiRe sgr (Gruppo Banca Finnat), specializzata nel social housing, nella rigenerazione urbana a impatto sociale e nell’edilizia universitaria convenzionata, con focus sulla Lombardia (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2020 Redo, Fondazione Housing Sociale e il FIL hanno lanciato il social housing Quid in via Quintiliano, angolo via Dione Cassio, a Milano (si veda altro articolo di BeBeez).
FIA è detiene anche il 70% del Fondo Asci (Abitare Sostenibile Centro Italia), con cui Cdp, insieme a Prelios, ha realizzato oltre 100 nuovi alloggi di edilizia residenziale convenzionata a Bastia Umbra, con il supporto di Fondazione Housing Sociale e Consorzio ABN network sociale (si veda altro articolo di BeBeez). Il FIA nel febbraio scorso ha anche siglato con DeA Capital Real Estate sgr una convenzione sul social housing a Roma, in veste di gestore del fondo immobiliare italiano Roma Santa Palomba, di cui il FIA di Cdp Investimenti sgr è uno dei quotisti, insieme a due fondi pensione e due banche italiane (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso luglio è stato pubblicato il primo bando per l’assegnazione dei 74 appartamenti (e relative pertinenze) del progetto Reggio Emilia HS (housing sociale), da destinare in parte alla locazione a canone convenzionato. Il progetto è stato realizzato da Cdp Immobiliare sgr (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), Iccrea Banca, InvestiRe sgr (Gruppo Banca Finnat Euramerica), in collaborazione con Emil Banca – Credito Cooperativo, Città di Reggio Emilia, Acer Reggio Emilia e Bonacini Costruzioni srl (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso aprile sono stati assegnati gli alloggi in social housing di Matera realizzati dal fondo immobiliare Esperia, dedicato allo sviluppo di iniziative di social housing nel Mezzogiorno (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo è gestito da Fabrica Immobiliare sgr e partecipato al 75% dal FIA, che ne è anche il principale investitore con un miliardo di euro. I lavori erano stati avviati nel 2017 e avrebbero dovuto concludersi nel 2019. Cdp ha anche emesso un bond da 750 milioni dedicato al social housing, collocato nel febbraio scorso, nell’ambito di un programma di emissione di debito da 10 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
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