Si è conclusa bene l’esperienza di Zephyro (ex Prima Vera) in Borsa, dopo un periodo di quotazioni depresse in un range tra 6 e 7 euro per azione tra il 2016 e il 2017, rispetto ai 10 euro della quotazione, per colpa di un prolungato blocco delle aggiudicazioni dei contratti pubblici, che ha di fatto ingessato in quel periodo l’attività della società specializzata in efficienza energetica e fornitura di soluzioni integrate di energy management per strutture complesse.
Zephiro, infatti, sarà delistata a seguito dell’opa obbligatoria che Edison lancerà a 10,25 euro per azione nei prossimi mesi. Edison ha infatti annunciato che a quel prezzo la sua controllata Fenice ha sottoscritto con la controllante di Zephyro, Prima Holding, un accordo vincolante per l’acquisto di circa 7 milioni di azioni, pari del 71,6% del capitale della società, per un totale quindi di circa 72 milioni di euro (scarica qui il comunicato stampa). Fondata nel 2000 a Milano, Zephyro ha chiuso il 2017 con 69 milioni di euro di ricavi e 15,9 milioni di ebitda.
Zephyro era stata quotata all’Aim Italia a seguito dell’operazione di business combination con GreenItaly1, la Spac dedicata alla green economy promossa da Matteo Carlotti, Vedo Green e Idea Capital Funds sgr, che nel gennaio 2014 aveva raccolto 35 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Tenuto conto del fatto che al momento della quotazione della Spac gli investitori hanno ricevuto un warrant per ogni azione e che quei warrant hanno strike price 8,7 euro, quindi sono “in-the-money” rispetto al prezzo di opa di 10,25 euro, e tenuto anche conto dei dividendi che sono stati pagati nel periodo, a partire da quello straordinario da 50 centesimi nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), gli investitori della Spac che fossero rimasti investiti in Zephyro sino a oggi si possono dire soddisfatti: “E’ un’operazione che premia la fiducia degli investitori che hanno creduto in noi e che, pur in un contesto di mercato difficile, potrà generare per i sottoscrittori della Spac Greenitaly1 un rendimento complessivo, post offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria, superiore al 30%, tra azioni, dividendi e warrant”, ha commentato il presidente e fondatore Domenico Catanese (scarica qui il comunicato stampa).