I business angel hanno investito 24,4 milioni di euro nel 2016, spalmati su 52 società per un ammontare medio di 479 mila euro, dai 20,5 milioni nel 2015. Lo ha calcolato IBAN (Italian Business Angels Network) nella sua ultima indagine sul settore, condotta dal professor Vincenzo Capizzi della Sda Bocconi e presentata ieri alla XVIII Convention di IBAN (si veda qui il comunicato stampa).
L’indagine è stata condotta su un campione composto da 144 business angel. Rispetto agli anni passati, quest’anno sono stati presi in considerazione solamente gli investimenti realizzati da business angel scorporandoli dalla componente venture capital quando sono state riscontrate operazioni in syndacation.
L’indagine evidenzia anche che i settori che hanno beneficiato maggiormente dei finanziamenti sono Ict (app web, mobile, software), sanità e apparecchiature medicali seguiti da fintech e media entertainment. Il 78% dei finanziamenti è stato finalizzato all’acquisto di equity, mentre il 22% al finanziamento soci. Secondo un trend sempre più diffuso, gli investitori tendono a unirsi in cordate per aumentare l’apporto finanziario e ridurre il rischio (71%).
La maggioranza degli investimenti ha finanziato imprese con sede nel Nord Italia, in uno stadio di sviluppo già abbastanza avanzato, ovvero fase di startup nel 56% dei casi. Nel 32% dei casi, invece, le imprese finanziate sono nello stadio di seed; nel 12% nello stadio di expansion.
Da segnalare, infine, che il 23% del numero degli investimenti è da attribuire a donne business angel. Paolo Anselmo, presidente di IBAN, ha sottolineato che “a questo proposito, per individuare le azioni necessarie per coinvolgere un sempre maggior numero di donne l’Associazione IBAN, insieme ad altri sette partner attivi in Europa, sta gestendo un importante progetto WA4E – Women Angels for Europe’s Entrepreneurs, coordinato da Business Angel Europe e sostenuto e finanziato dall’Unione Europea, di cui presenteremo i risultati nei prossimi mesi” (si veda altro articolo di BeBeez).
Il profilo e le caratteristiche del business angel tipico non sono cambiate negli ultimi anni: tra i 30 e i 50 anni, uomo, vive nel Nord Italia ed è affiliato a IBAN, a uno dei suoi BAN territoriali, oppure a un investor club. Generalmente ha un passato come manager, è laureato, e circa il 62% dei business angel attualmente si identifica come imprenditore. Ha un patrimonio mobiliare inferiore ai 2 milioni di euro e investe meno del 10% del proprio patrimonio in operazioni di angel investment. Mediamente il patrimonio afferente alle startup è composto in partenza da un massimo di due aziende investite.