OCS, società tecnologica italiana partner di banche e istituzioni finanziarie del credito al consumo controllata dal terzo fondo di Charme sgr, è entrata con una quota di minoranza nel capitale di Datrix, leader in Italia nello sviluppo di tecnologie e soluzioni software di Augmented Analytics basate su Intelligenza Artificiale a supporto di marketing e vendite, editoria e finanza (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è la prima di una serie di partnership strategiche, che vedrà altre aziende sottoscrivere, coma ha appena fatto Ocs, un aumento di capitale a suggello della partnership, per complessivi 2,5 milioni euro circa.
L’operazione segue il round chiuso nel febbraio scorso, e aperto nel 2020, sottoscritto per la parte azionaria per 2,3 milioni di euro tra gli altri da United Ventures e dal family office di Nerio Alessandri, patron di Technogym (si veda altro articolo di BeBeez). In seguito, Datrix aveva ottenuto un finanziamento da 2 milioni da UBI Banca e Banco BPM (si veda altro articolo di BeBeez).
Datrix è nata a fine 2018 dall’integrazione tra Finscience e 3rd Place. Finscience è stata fondata nel 2017 da quattro manager: Fabrizio Milano D’Aragona, Mauro Arte e Claudio Zamboni, provenienti da Google Italia, e Alessandro Arrigo, con esperienza decennale nel digital consulting. Gli stessi manager, con eccezione di Arrigo, nel 2010 avevano fondato 3rdPlace, pmi innovativa che offre soluzioni e servizi nell’ambito dell’intelligence applicata ai dati digitali. L’integrazione tra FinScience e 3rdPlace, che aveva visto i fondatori e soci vendere le rispettive quote e reinvestire in Datrix, aveva seguito un secondo round seed di FinScience da 700 mila euro più un finanziamento da 300 mila euro erogato da Mcc (si veda altro articolo di BeBeez) sottoscritto dagli stessi investitori del primo round da un milione di euro del novembre 2017, al quale avevano partecipato investitori privati provenienti soprattutto dal settore finanziario (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, Datrix ha già condotto due acquisizioni: nell’agosto 2019 aveva comprato PaperLit, ex partecipata del fondo UV1 gestito da United Ventures, specializzata nella distribuzione e la monetizzazione di contenuti sul mobile e sugli smart speaker per editori e brand. United Ventures ha a sua volta partecipato alla nuova operazione con un investimento di follow-on sempre con il fondo UV1 (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi mesi prima, a maggio, Datrix aveva anche acquisito la martech ByTek (si veda altro articolo di BeBeez), che costituisce il secondo tassello strategico ai fini del completamento dell’offerta di soluzioni di AI per marketing, vendite e finanza.
Nel 2019, Datrix ha fatturato complessivamente 7,3 milioni di euro (+87% rispetto al 2018), con oltre 100 dipendenti, prevalentemente esperti di dati, engineer, analisti e progettisti, distribuiti nelle quattro sedi di Milano, Roma, Viterbo e Cagliari.
Ora OCS ha siglato con Datrix una partnership strategica per la realizzazione di nuove soluzioni di data intelligence applicabili al settore finanziario, in cui intelligenza artificiale e alternative data saranno utilizzati per arricchire ed ottimizzare i processi. Grazie alla capacità di estrazione e di decodifica di Datrix,i dati raccolti da fonti digitali non tradizionali saranno standardizzati e integrati in un bacino di dati da cui i clienti di OCS potranno attingere, incrementando così il numero di variabili e di insight a disposizione delle istituzioni finanziarie. La partnership fa leva sul networking e sulla capacità di distribuzione tecnologica di OCS e sul know-how che Datrix ha sviluppato nell’analisi grazie a tecniche di Intelligenza Artificiale e machine learning.
Mauro Arte, direttore generale di Datrix, ha dichiarato: “La capacità di integrare e analizzare dati è oggi un driver di crescita di tutti i settori, tanto più di quello bancario. Non ci può essere, però, la ormai leggendaria digital transformation senza una preventiva data-transformation”.
Gianni Camisa, ceo di OCS, ha aggiunto: “Rimanere competitivi oggi non può prescindere da soluzioni tecnologiche evolute e da un approccio data driven. In Datrix abbiamo trovato un partner valido, che ci permetterà di ampliare la nostra offerta e, attraverso gli alternative data, porterà i nostri clienti a guardare oltre, per avere una visione più completa dei propri utenti e del mercato di riferimento. La nostra mission è ridisegnare il paradigma del consumer finance, offrendo soluzioni che permettano di dare una risposta concreta ai bisogni degli utenti finali e, per farlo, stringiamo collaborazioni con realtà che siano non solo eccellenti, ma che condividano anche la nostra visione sull’opportunità che l’innovazione offre al settore finanziario. Per OCS si tratta della terza operazione societaria in ambito fintech dall’inizio dell’anno, a testimonianza di quanto sia forte il nostro commitment verso modelli innovativi per la gestione del credito”.
OCS questo mese è infatti entrata nel capitale di Divido, fintech inglese che offre la più grande piattaforma in white label a livello globale per il credito al consumo. L’ingresso nel capitale della fintech è avvenuto nell’ambito del round di serie B da 30 milioni di dollari, sottoscritto al fianco di HSBC e ING, Sony Innovation Fund by IGV, SBI Investment, Global Brain e DG Daiwa Ventures e dei precedenti investitori DN Capital, Dawn Capital, IQ Capital e Amex Ventures. Per Divido si è trattato del settimo round, che ha portato la raccolta totale a 49 milioni di dollari (si veda Crunchbase). Nel febbraio scorso OCS ha inoltre acquisito la fintech spagnola talentomobile (si veda altro articolo di BeBeez). L’integrazione dell’offerta di Divido con quella di OCS e talentomobile ha permesso di sviluppare OCS Omnichannel Financing Platform.
Fondata nel 1984 e con sede a Milano e a Brescia, OCS opera con un team composto da circa 100 professionisti altamente specializzati (ingegneri, matematici e informatici. La suite di soluzioni informatiche di OCS consente di gestire un’ampia gamma di prodotti finanziari per le banche e le società finanziarie (fra cui, i prestiti personali e finalizzati, le carte di credito revolving, la cartolarizzazione e il leasing), presidiando l’intero ciclo di vita di un finanziamento, dal primo contatto con il cliente a tutte le successive attività di gestione. Nel marzo 2018 il fondo Charme III, gestito da Charme sgr (guidata dall’amministratore delegato Matteo di Montezemolo), aveva rilevato l’80% della società (si veda altro articolo di BeBeez).
OCS ha chiuso il 2020 in crescita, con ricavi per 27,2 milioni di euro (+4% dal 2019 ), un ebitda stabile a poco più di 18 milioni ma con un balzo dell’utile netto a 16,8 milioni (+396%) grazie anche alla recente normativa in materia di rivalutazione dei beni di impresa prevista dall’art. 110 del Decreto Agosto.Contestualmente alla presentazione dei conti del 2020, la società ha varato il piano strategico “GO-Beyond” 2021-2025, volto a rendere la società leader a livello europeo nel segmento del consumer finance. Il piano prevede investimenti per 27 milioni, puntando al raddoppio dei volumi e alla crescita sia dimensionale che qulitativa dell’offerta, ampliando il presidio del mercato di riferimento e in nuovi Paesi, mantenendo la già alta redditività (si veda altro articolo di BeBeez).