Hercle, startup milanese che apre le porte dei digital e crypto asset agli investitori istituzionali, ha annunciato la chiusura di un round di investimento seed da 1,7 milioni di euro. Hanno guidato l’operazione PranaVentures, operational venture capital specializzato in investimenti in fase seed e post-seed e che investe in Italia su imprese ad alto contenuto tecnologico, e Kairos Partners sgr attraverso Kairos Ventures ESG One, fondo d’investimento alternativo di diritto italiano di tipo chiuso e riservato che investe in startup e pmi innovative dei settori B2B digital transformation, life science, new space economy e green energy technology guidato da Roberto Zanco ed Elisa Schembari. Al round hanno partecipato anche alcuni business angel di rilievo del settore (si veda qui il comunicato stampa).
Lo studio legale internazionale Gianni & Origoni ha assistito Kairos Partners sgr, per conto del Fondo Kairos Ventures ESG One, e Prana Ventures SICAF EuVeca nell’investimento in Hercle. Hercle è stata assistita dallo studio legale LX20 Law Firm.
Hercle, startup fondata nel 2019 da Gabriele Sabbatini, Arturo Schembri e Marco Levarato, che vantano una lunga esperienza nel settore, ha l’obiettivo di offrire nuovi strumenti per facilitare, in modo sicuro, l’ingresso nel mercato dei crypto-asset di player istituzionali come banche, istituzioni finanziarie, sistemi di pagamento, fintech e HNWIs grazie ad una piattaforma di intermediazione di asset digitali in grado di coprire l’intero ciclo dell’attività di trading con il minor rischio operativo e finanziario possibile per i clienti.
Grazie all’estrema attenzione del team sull’architettura tecnologica, la gestione del rischio e la regolamentazione, Hercle è in grado di offrire soluzioni di trading ad hoc per gli agenti di mercato con esigenze più sofisticate e che cercano rischi controparte e operativi minori.
“Siamo convinti che i crypto-asset siano qui per rimanere e che in futuro la maggior parte della finanza tradizionale passerà sulla blockchain sotto forma di digital asset, ciò garantirà l’efficientamento e una maggiore scalabilità dei mercati dei capitali”, ha dichiarato il ceo Sabbatini. “Crediamo che le istituzioni finanziarie avranno un ruolo centrale nell’adozione di massa dei digital asset. L’eventuale approvazione degli ETF su Bitcoin e l’arrivo della MICA e del DLT Pilote Regime, favoriranno l’ingresso di capitali istituzionali nel mercato dei crypto-asset (in particolare Bitcoin) e spingeranno le istituzioni finanziarie a offrire prodotti e servizi su digital asset anche ai loro clienti. Abbiamo sviluppato il prodotto di Hercle proprio secondo questa visione, sulle esigenze di tali player istituzionali, con l’obiettivo di supportarli nell’integrazione, nella gestione e nell’offerta di servizi inerenti allo scambio di digital e crypto-asset”.
La soluzione tecnicamente sofisticata ha permesso alla società di mettere a segno i primi risultati, chiudendo accordi con svariati exchange a livello mondiale e generando i primi ricavi con l’acquisizione di clienti di rilievo, internazionali e non. La raccolta di 1,7 milioni di euro accelererà lo sviluppo della piattaforma, consolidando la tecnologia e ottimizzando le soluzioni offerte ai clienti. Le risorse verranno destinate anche all’assunzione e al rafforzamento del team.
“Siamo felici di essere al fianco di Gabriele e al suo team che con Hercle stanno aprendo un nuovo scenario nel panorama dei digital asset – e di accogliere la sfida di abilitare l’accesso al mercato a nuovi player rispondendo alle loro necessità con delle soluzioni affidabili e dalla tecnologia innovativa e scalabile”, ha continuato Lisa Di Sevo, ceo e General Partner di PranaVentures.
“Pensiamo che il settore si stia avviando verso una nuova fase che vedrà protagonisti nuovi soggetti che possano dare garanzia di professionalità e strutturazione; in questo scenario vediamo nei digital asset un’opportunità adatta anche a investitori professionali e istituzionali. Le conoscenze e le capacità del team di Hercle sono distintive in questo contesto per andare a cogliere le nuove opportunità che si verranno a creare”, ha concluso Roberto Zanco, Head of Alternative Illiquid Investments di Kairos Partners sgr.
Prana Ventures è un operatore di venture capital dedicato alle società tecnologiche che ha l’obiettivo di mettere a disposizione degli imprenditori di nuova generazione, oltre a risorse economiche, anche competenze volte a valorizzare la crescita delle aziende del proprio portafoglio. Fondata da Alessio Semoli (imprenditore digitale con tre exit all’attivo e autore e relatore sui temi della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale) e Lisa Di Sevo, lo scorso febbraio ha guidato in round da 3,7 milioni di euro Aryel, la startup di realtà aumentata che offre una soluzione software-as-a-service (sas) no-code per il marketing, nella quale aveva già investito (si veda altro articolo di BeBeez). E lo scorso maggio, tra gli ultimi round, ha guidato quello per la startup di pet food, Hygge (da 300.000 euro – si veda altro articolo di BeBeez).
Infine PranaVentures, insieme a CDP Venture Capital, attraverso il Fondo Acceleratori, è presente nel capitale di BeSafe Group, avendo sottoscritto in parti uguali un round da 1,2 milioni raccolto a inizio maggio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) e avendo guidato un secondo round di Serie A da 3 milioni di euro a fine settembre. In questo secondo round erano presenti anche Azimut Digitech Fund, gestito da Azimut Libera Impresa sgr con l’advisory di FNDX. Al round hanno partecipato anche CDP Venture Capital sgr e business angel strategici (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto al fondo Kairos VenturesESG One, questo ha partecipato al secondo round di finanziamento con una raccolta di 10 milioni di euro di Viceversa, la fintech italo-irlandese che ha introdotto in Italia il revenue based financing per sostenere la crescita delle aziende digitali (si veda altro articolo di BeBeez). Il round di Serie A è stato guidato da anche CDP Venture Capital sgr attraverso il comparto Service Tech del fondo Corporate Partners I, insieme al fondo Azimut Digitech Fund di Azimut Libera Impresa sgr, Italian Angels for Growth (IAG), Fabrick e Raffael
Ricordiamo infine che Kairos, sgr italiana controllata dal colosso del private banking svizzero Julius Bär, a maggio 2022 aveva effettuato il primo closing, a 10 milioni di euro, della raccolta del Kairos Ventures ESG One, avviandone contestualmente l’operatività con la chiusura del primo investimento, quello in Endostart, start-up toscana fondata nel 2018 che ha sviluppato una piattaforma endoscopica per il trattamento delle colonscopie incomplete basata sulla Magnetic Balloon Anchoring Technology. (si veda qui il comunicato stampa di allora) e (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo, lanciato da Kairos a dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), aveva da subito raccolto l’interesse di un gruppo ristretto di investitori già vicini al mondo del venture capital (friends&family), oltre ad assicurarsi il commitment di alcuni partner di Kairos e, soprattutto, degli stessi Zanco e Schembari.