di Salvatore Bruno
La scale-up Colvin, leader nella vendita di piante e fiori online sul mercato spagnolo ma con un’importante presenza nel capitale di venture capitalist italiani, ha acquisito la startup italiana Bloovery, che tra il 2017 e il 2020 aveva chiuso con successo tre round di equity crowdfunding, rispettivamente su Crowdfundme, Opstart e Mamacrowd, raccogliendo complessivamente 265 mila euro (si veda qui il comunicato stampa e qui altro articolo di Crowdfundingbuzz).
Nel 2020, anno in cui ha fatturato circa 275 mila euro, l’azienda aveva lanciato su Mamacrowd la sua ultima campagna di equity crowdfunding per raccogliere tra i 100 e i 300 mila euro sulla base di una valutazione pre-money di 2 milioni. La campagna si era poi chiusa a quota 147 mila euro dopo che la campagna era stata prolungata per dare l’opportunità di salire a bordo agli investitori che hanno ritardato l’adesione a causa della crisi legata all’emergenza sanitaria (si veda qui altro articolo di BeBeez). Nella campagna aveva investito anche LVenture Group, dopo che Bloovery era stata selezionata dal programma Luiss EnLabs (si veda qui altro articolo di BeBeez).
In precedenza Bloovery, fondata nel 2016, nel luglio del 2018 aveva raccolto 54 mila euro su Opstart da 19 investitori sulla base di una valutazione pre-money 850 mila euro, mentre nel 2017 aveva effettuato la prima raccolta su Crowdfundme con 64 mila euro raccolti da 31 investitori sulla base di una valutazione pre-money di 650 mila euro.
Al termine delle procedure per la vendita a Colvin, quindi, dal capitale della startup usciranno sia LVenture sia gli investitori delle tre campagne di equity crowdfunding, che monetizzeranno i propri investimenti realizzando tutti una plusvalenza. In particolare, LVenture, quotata a Piazza Affari, ha comunicato che da parte sua porterà a casa 2 volte il capitale investito (si veda qui il comunicato stampa).
Bloovery è stata fondata da Simone Guzzetti (ceo) e Michele Dondi (cmo), insieme ad alcuni sviluppatori provenienti da Yoox, con l’obiettivo di digitalizzare il mercato floricolo. Ma a differenza di Colvin, che è un portale B2C, xioè per la vendita al ppubblico, Bloovery è attiva sul mercato B2B, cioè i suoi clienti sonoi fioristi, che sulla sua piattaforma possono effettuare ordini comodamente online, ricevendoli in negozio in sole 24 ore. Inoltre, Bloovery è la prima piattaforma direttamente collegata alle aste olandesi dei fiori, e permette per ogni ordine di ricevere una valutazione precisa del miglior prezzo disponibile. Chiaro che la startup offre a Colvin la possibilità di notevoli sinergie, in quanto le consente di saltare un anello della catena distributiva collegando il cliente finale al mercato all’ingrosso.
Colvin è stata fondata a Barcellona nel novembre 2016 da Sergi Bastardas, Andrés Cester e Marc Olmedillo, tre ex studenti ESADE, dopo la loro esperienza in multinazionali come Amazon, Citigroup e Gsk. E’ presente in Italia dal 2018. Dal suo lancio ha raccolto circa 70 milioni di euro dagli investitori.
Nel 2020 ha fatturato circa 15 milioni di euro ma, secondo quanto riporta ecommercenews dovrebbe avere raddoppiato la cifra nel 2021, anno in cui l’azienda ha chiuso il suo ultimo round, il quinto, da 45 milioni di euro cui hanno aderito, come accennato in apertura, anche investitori italiani come P101 sgr e il corporate venture capital di Mediaset. Hanno partecipato a quel round anche Capagro, venture capital francese che investe nei settori AgTech (agricultural technology) e FoodTech, ed Eurazeo, gruppo francese di private equity e venture capital (si veda qui altro articolo di BeBeez).
In precedenza, a giugno del 2020 Colvin aveva raccolto 14 milioni di euro da Milano Investment Partners (MIP), società di gestione venture growth specializzata nei settori lifestyle e tech di cui è azionista anche Angelo Moratti; da P101 sgr, attraverso il suo secondo veicolo P102 e il fondo ITA500 di Azimut Libera Impresa sgr, ma gestito da P101, che coinveste con P102; e dal fondo spagnolo Samaipata (si veda altro articolo di BeBeez). Tutti i tre investitori erano già soci della startup.
Il round aveva fatto seguito a quello di serie A da 8 milioni di euro chiuso nell’aprile 2019, cui avevano aderito per 2 milioni complessivi MIP e AD4Ventures, il corporate venture capital di Mediaset, che ha garantito copertura mediatica in cambio di quote della startup (si veda altro articolo di BeBeez) e per 6 milioni raccolti in una prima fase dello stesso round nell’ottobre 2018 dal fondo P102 (si veda altro articolo di BeBeez). In altri due round precedenti, Colvin aveva raccolto finanziamenti per un totale di 3 milioni di euro, di cui 2 milioni a dicembre 2017, raccolti dal fondo di venture spagnolo Samaipata Ventures e da Mediaset Spagna.
“Siamo molto soddisfatti dell’Exit di Bloovery” dichiara Tommaso Baldissera Pacchetti, ceo di CrowdFundMe, “Questo è un altro caso concreto della doppia missione della nostra società: da un lato aiutare le imprese innovative a raccogliere capitali e crescere, dall’altro permettere agli investitori di ottenere un ritorno economico. Un tema ora più che mai importante, perché con gli attuali livelli d’inflazione lasciare i soldi sul conto corrente ne comporta un’erosione impressionante del valore”.