Come anticipato ieri (si veda altro articolo di BeBeez), è ora divenuto ufficiale l’annuncio del passaggio a F2i sgr e di DWS, braccio di private equity di Deutsche Bank, del controllo di Althea spa (ex Pantheon Group), leader paneuropeo nella gestione e manutenzione di apparecchiature biomediche, finora controllato da Permira attraverso Panthelux sarl (si veda qui il comunicato stampa di F2i e qui quello di Permira). Il tutto in un deal del valore complessivo di circa un miliardo di euro.
DWS acquisirà soltanto gli asset inglesi di Althea, mentre a F2i rimarrà tutto il resto, cioé tutte le attività di Althea in Italia e in altri 14 Paesi, con l’amministratore delegato Alessandro Dogliani che reinveste per una minoranza. A comprare la quota per conto di F2i sarà nel dettaglio il Fondo per le Infrastrutture Sostenibili, cioé il quinto fondo di F2i sgr, che ha sinora raccolto 1,2 miliardi di euro di impegni da parte degli investitori su un totale di 1,5 miliardi e che lo scorso gennaio aveva siglato un secondo closing senza però dichiarare la soglia raggiunta, dopo il primo closing, a quota 900 milioni di euro annunciato lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
F2i sgr è stata assistita nell’operazione da Mediobanca (advisor finanziario), Clifford Chance (advisor legale e fiscale), Studio Legale Pedersoli (advisor legale), Goetzpartners (advisor industriale), PWC (advisor contabile e ESG) e Marsh (advisor assicurativo).
L’amministratore delegato di F2i sgr, Renato Ravanelli, ha dichiarato: “Con questa acquisizione F2i rafforza la vocazione di trasformare risorse finanziarie in infrastrutture indispensabili al Paese, sviluppando nuovi settori al servizio dei cittadini. Siamo convinti che il gruppo Althea sarà un agente importante del processo di innovazione tecnologica della sanità italiana, in coerenza con gli obiettivi del PNRR”.
Con il supporto di F2i, Althea infatti intende svolgere un ruolo da protagonista nell’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture biomedicali di cui il sistema sanitario italiano, nel suo complesso, ha urgente necessità, visto che le apparecchiature mediche in uso presentano un tasso di obsolescenza molto elevato con quasi tutte le macchine che superano l’età massima consigliata, variabile tra i cinque e i dieci anni a seconda del tipo di apparecchiatura.
Dogliani ha aggiunto: “Desidero ringraziare Permira per aver sostenuto con coerenza e costanza il Gruppo Althea nel percorso di sviluppo degli ultimi anni. Sono altresì convinto che F2i sia il partner perfetto per accompagnare il Gruppo nel prossimo capitolo della nostra crescita che porterà Althea a completare la sua trasformazione da specialista della manutenzione a partner delle strutture ospedaliere attraverso l’investimento di capitali volto all’ammodernamento delle infrastrutture biomedicali al servizio del sistema ospedaliero nazionale”.
Permira aveva investito nel 2014 nel gruppo nato dall’aggregazione di Asteral Ltd con Mesa Group Holdings GmbH, allora entrambe controllate da Permira. Da allora il gruppo è cresciuto per acquisizioni e in Italia nel 2015 ha acquisito Ingegneria Biomedica Santa Lucia, gruppo che opera nei servizi di ingegneria clinica (si veda altro articolo di BeBeez), che era stato poi fuso in Higea spa (poi ribattezzata Pantheon Group e ora Althea) insieme a D&D Med.Com spa, Gidea Alta Tecnologia srl e Ra.se.co srl. Dopo una serie di successive acquisizioni in Italia, in tutto 14 tra il 2014 e il 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), nel 2019 Permira aveva dato mandato a Goldman Sachs di vendere il gruppo, che aveva attirato l’interesse di BC Partners ed EQT. Allora si parlava di una valutazione di circa 800 milioni di euro, ma alla fine non si era concretizzata nessuna operazione, perchè le offerte erano risultate al di sotto di quella cifra (si veda qui Reuters).
Il perimetro di Althea acquisito da F2i ha fatturato nel 2021 circa 305 milioni di euro. L’intero gruppo Althea aveva invece chiuso il 2020 con 453,6 milioni di euro di ricavi, di cui oltre 250 milioni in Italia (da 439,2 nel 2019), un ebitda di 67,5 milioni (da 36,9 milioni) e un debito finanziario netto di 204,7 milioni (da 227 milioni) (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Presente in 17 paesi del mondo, Althea gestisce oggi oltre 1,4 milioni apparecchiature.
Presente oggi in 17 paesi del mondo, Althea gestisce oltre 1,4 milioni apparecchiature, con 1.500 addetti, di cui 900 ingegneri e tecnici, ed è partner tecnologico di oltre 230 ospedali pubblici e privati. Il gruppo Athea è nato nel 2014 dall’aggregazione di Asteral Ltd con Mesa Group Holdings GmbH, allora entrambe controllate da Permira. Da allora il gruppo è cresciuto per acquisizioni e in Italia nel 2015 ha acquisito Ingegneria Biomedica Santa Lucia, gruppo che opera nei servizi di ingegneria clinica (si veda altro articolo di BeBeez), che era stato poi fuso in Higea spa (poi ribattezzata Pantheon Group e ora Althea) insieme a D&D Med.Com spa, Gidea Alta Tecnologia srl e Ra.se.co srl. Nell’agosto 2016 Althea aveva acquisito l’80% di Biomedicale srl da Zephyro spa, società attiva nel settori biomedicale, energetico e del facility management, allora quotata all’Aim Italia a seguito della business combination con la Spac GreenItaly1, e poi delistata da Edison nel 2018. L’acquisizione di Biomedicale aveva seguito di poche settimane quella del ramo biomedicale di Iteon Tecnologie srl. Nel 2017 Althea aveva poi comprato e delistato da Piazza Affari TBS Group, società che progetta e gestisce servizi di ingegneria clinica. Quell’operazione era stata la quattordicesima acquisizione in tre anni condotta da Althea(si veda altro articolo di BeBeez). Regista della creazione e dello sviluppo di Althea è stata Silvia Oteri, partner di Permira a capo del settore healthcare del colosso del private equity paneuropeo.
Oteri ieri ha commentato: “Althea è diventata un grande gruppo grazie a un totale ripensamento della fornitura di servizi in un’area così critica della sanità. Sotto la guida e con il sostegno dei fondi Althea è diventata un leader europeo nella gestione della tecnologia sanitaria, un partner indispensabile per consentire alle strutture sanitarie di tutta Europa di concentrarsi sulla fornitura di cure in modo efficiente ed efficace. Crediamo che F2i e DWS siano i partner più adatti per portare avanti la futura ‘attività di Althea”.
Sia DWS sia F2i hanno già investito nel settore mediicale. DWS aveva acquisito il 100% dell’italiana Mediapass nel settembre 2020 anchein quel caso, come per le attività britanniche di Althea, attraverso Inframedica sarl, controllata del fondo DWS Pan-European Infrastructure III. A vendere era stata KOS, controllata da CIR (la holding di Carlo De Benedetti quotata a Piazza Affari) e partecipata da F2i sgr attraverso F2i Healthcare (si veda altro articolo di BeBeez). DWS, inoltre, nel 2021 ha poi comprato anche l’azienda tedesca di radioterapia RadioOnkologieNetzwerk (Ron) (si veda qui il comunicato stampa).
Quanto a F2i, possiede anche Farmacie Italiane srl, tra i principali operatori nel settore, che attualmente gestisce 35 farmacie e 20 parafarmacie prevalentemente a Roma e Milano e opera nell’attività di distribuzione all’ingrosso e vendita on line di farmaci e parafarmaci.La piattaforma è stata costruita a partire dal 2018 con l’acquisizione del 61% di Farmacrimi, il gruppo romano a cui allora facevano capo 12 farmacie e 14 parafarmacie, ceduto dall’imprenditore messinese Vincenzo Crimi (si veda altro articolo di BeBeez).
Per il Fondo Infrastrutture Sostenibili, Althea rappresenta il terzo investimento dopo l’acquisizione di ReLife, gruppo operante nel settore dell’economia circolare controllato al 70%, e di IGS, società attiva nello stoccaggio di gas naturale, di cui Fondo Infrastrutture Sostenibili insieme ad altri due fondi di F2i, il Terzo ed F2i-Ania ha rilevato nell’agosto 2021 il 51% da Morgan Stanley Infrastructure Partners. I tre fondi saliranno al 100% nel corso del 2023. Lanciato da F2i nel 2021, Fondo Infrastrutture Sostenibili ha sinora raccolto 1,2 miliardi di euro di impegni da parte degli investitori su un totale di 1,5 miliardi e che lo scorso gennaio aveva siglato un secondo closing senza però dichiarare la soglia raggiunta, dopo il primo closing, a quota 900 milioni di euro annunciato lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez). Una volta chiusa la raccolta, F2i raggiungerà i circa 7 miliardi di euro di risorse finanziarie in gestione.