di Alessandro Albano
Recessione o meno, il trading e la compravendita di auto è un business insensibile alla congiuntura, la tecnologia aiuta molto, ma la crescita per acquisizioni va fatta per gradi. Ad affermarlo è Marco Marlia, ceo e co-founder di MotorK, la scaleup milanese leader in Europa nel digital automotive sbarcata sulla Borsa di Amsterdam nel novembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), il quale, in un’intervista a BeBeez, prendendo spunto dalla ritirata europea di Cazoo, fa la panoramica di un business che, a detta sua, “è molto complicato”.
Non a caso ha fatto molto scalpore l’annuncio da parte della piattaforma britannica di e-commerce di auto, quotata al NYSE, della decisione di chiudere tutte le attività nell’Europa continentale (si veda altro articolo di BeBeez) per concentrarsi sul Regno Unito. Tra l’altro soltanto a pochi mesi dall’acquisto della piattaforma italiana di e-commerce di auto brumbrum (si veda altro articolo di BeBeez). Una mossa che a detta della società elimina la necessità di chiedere ulteriori finanziamenti al mercato per continuare a scalare il business, e porterà risparmi netti per oltre 100 milioni di sterline entro fine 2023.
Peraltro non se la passa bene nemmeno Carvana, l’equivalente di Cazoo negli Usa, a sua volta quotata al NYSE dal 2017, dopo aver raccolto centinaia di milioni di dollari da investitori di venture capital, che ora stanno via via lasciando la società: Tiger Global Management lo scorso agosto ha venduto quasi tutto il suo 8% (si veda qui il Wall Street Journal).
Il tema della continua ricerca di capitali da parte delle scaleup è d’altra parte cosa nota. La stragrande maggioranza delle startup registra infatti margini negativi per i primi anni di vita ed è per questo che per continuare a crescere chiede capitali agli investitori in più round, tuttavia perché gli investitori continuino a finanziare è necessario che inizino a vedere dei risultati.
“Da quando è nata la società, nella fretta di accelerare, ha peccato di arroganza verso un business delicato che offre margini molto bassi”, ha detto Marlia a BeBeez, riferendosi a Cazoo, ricordando però che il settore automotive, sebbene sia un comparto ciclico, ha “sempre mostrato resilienza” e con un backlog medio di 18 mesi, e un miglioramento della situazione nell’approvvigionamento dei semiconduttori, può passare sonni tranquilli anche con le nubi di recessione all’orizzonte che, secondo Marlia, “fra 3-5 anni saranno scomparse”. Inoltre, ha aggiunto il chief executive di MotorK, “le tecnologie possono aiutare il comparto a rinnovarsi e a essere pronto per il mondo di domani”.
Secondo Marlia, sono due i punti che si possono cogliere dalla lezione di Cazoo. Da un lato, l’arrivo dei disruptor sul mercato, come Carvana e Cazoo, non ha affossato un business, quello della rivendita, dato per finito da molti operatori. Dall’altro, i dealer hanno sfruttato il Covid per accelerare la trasformazione digitale del settore adottando sempre nuove tecnologie di marketing multi-canale.
Ed è proprio la trasformazione digitale dei processi di vendita il fattore alla base della crescita di MotorK, la quale nel primo semestre ha registrato ricavi di 16,9 milioni di euro (+32% su base annua) con previsioni per fine 2022 fissate a 45-47 milioni rispetto ai 27,6 milioni del 2021 (17,6 milioni nel 2020). Sempre nel primo semestre si è registrata una liquidità netta di 20 milioni di euro rispetto al debito finanziario netto di 16 milioni al 2020 (si veda qui il comunicato stampa). L’ebitda rettificato per il periodo si è ridotto da 0,3 milioni di euro a una perdita di 2,3 milioni di euro, riflettendo gli investimenti pianificati sia in organico sia in ricerca e sviluppo per supportare la continua crescita del business. Tuttavia, nel secondo semestre del 2022, il gruppo prevede una solida leva operativa grazie alla sua base di costi prevalentemente fissi grazie al fatto che nella seconda metà dell’anno si manifesterà sui conti l’effetto delle acquisizioni condotte nei mesi passati.
Fondata nel 2010 da Marco De Michele, Fabio Gurgone, Tommaso Parisi e lo stesso Marlia, MotorK si è imposta nel mercato come partner di fiducia per lo sviluppo di soluzioni digitali innovative del 90% delle case automobilistiche e di oltre 1.500 concessionarie operanti nel mercato europeo, con una presenza diffusa in oltre 50 Paesi.
La scaleup, arrivata a essere la “fastest growing SaaS company” in Europa, ha debuttato a Euronext Amsterdam circa 10 mesi fa a un prezzo di 6,5 euro per azione pari a una capitalizzazione di 261 milioni di euro, con il 28% del capitale in flottante, il 37% del capitale in mano ai fondatori e il 25% detenuto dagli investitori di venture capital che hanno partecipato all’operazione di Ipo come 83 North III Limited Partnership, Zobito AB e Capital International Investors. Ricordiamo che MotorK nel 2020 aveva raccolto 10 milioni di euro tra debito ed equity anche da investitori italiani, cioè Real Web, la società che controlla Immobiliare.it, e illimity bank (si veda altro articolo di BeBeez)
Dallo sbarco in Borsa, il titolo al 9 settembre, chiudendo a circa 2,6 euro, ha registrato un calo di oltre il 57%, che però non preoccupa il ceo, il quale si dice invece fiducioso del percorso della società e delle rivalutazioni sui mercati azionari, colpiti quest’anno da un bear market diffuso.
“Gli investitori istituzionali di lungo termine hanno confermato la fiducia nella nostra società e nel nostro progetto (si veda altro articolo di BeBeez. Da parte nostra, abbiamo rispettato le indicazioni che abbiamo dato al mercato e abbiamo dato credito all’execution dei piani aziendali anche in termini di acquisizioni”, ha ribadito l’ad. Dopo gli annunci di quest’anno (Carflow e Webmobil24), la società prevede “almeno un’altra operazione di integrazione“.
L’annuncio della quotazione a ottobre aveva seguito di pochi giorni quello dell’acquisizione di tre aziende in tre diversi Paesi, nell’ambito della strategia di crescita della società lombarda che mira a consolidare la vasta gamma di prodotti e servizi già a disposizione del comparto ed entrare in nuovi mercati nell’area EMEA (si veda qui il comunicato stampa). Si è trattato della spagnola Dapda, leader nella fornitura di soluzioni digitali per il comparto della distribuzione automobilistica, fondata dal ceo Juan Carlos Afán; di FranceProNet, una delle principali digital agency francesi orientata allo sviluppo di soluzioni web per il settore auto, fondata dal ceo Gilles Battan; infine di Fidcar, realtà che fornisce soluzioni di loyalty ed e-reputation, fondata da Fabrice Caltagirone e Thibault Henry.