MicThera, una startup biotech con sede a Lodi, specializzata nello sviluppo di terapie ispirate ai batteri per migliorare le terapie del cancro alla prostata, si è assicurata un investimento di un milione di euro, suddiviso in tranche, da parte di Indaco Bio Fund, il fondo dedicato al biotech, gestito da Indaco Venture Partners sgr (si veda qui il comunicato stampa).
L’investimento sarà utilizzato per sviluppare nuove terapie per il trattamento di malattie oncologiche, sulla base della ricerca di fondatori scientifici di fama internazionale e cioé il prof. Andrea Alimonti, il dr. Nicolò Pernigoni e la prof.ssa Arianna Calcinotto.
Pernigoni, cofondatore e direttore esecutivo di MicThera, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo in MicThera è quello di tradurre la ricerca microbica all’avanguardia in trattamenti oncologici concreti che possano migliorare significativamente i progressi dei pazienti. Siamo impegnati a sfruttare il potere dei microrganismi benefici per sperimentare nuovi approcci terapeutici”.
Goncalo Rebelo de Andrade, partner di Indaco Bio Fund e presidente di MicThera , ha commentato: “MicThera si basa sulle ricerche condotte dal gruppo del Prof. Alimonti e offre molteplici opportunità di sviluppo di terapie innovative di derivazione microbica che esplorano nuovi approcci per il cancro alla prostata. MicThera continuerà a mantenere strette collaborazioni con l’Istituto Oncologico di Ricerca (IOR, Bellinzona), assicurando la continua traduzione di questa ricerca all’avanguardia per lo sviluppo di nuove terapie, fornendo nuove prospettive e speranza ai pazienti oncologici di tutto il mondo”, ha dichiarato
“Nell’ambito della nostra strategia di investimento, stiamo effettuando uno scouting selettivo di progetti di trasferimento tecnologico qualificati. In MicThera abbiamo trovato un promettente mix di validazione scientifica e potenziale terapeutico che ci ha convinto a sostenere un team di talento per iniziare il suo percorso imprenditoriale”, ha aggiunto Davide Turco, partner e managing director di Indaco Venture Partners sgr.
Per il fondo Indaco Bio si tratta del terzo investimento, dopo quello in Alia Therapeutics, startup trentina attiva nello sviluppo di nuove tecnologie proprietarie in ambito genoma editing per la cura di malattie genetiche rare e in oncologia; e quello in Sibylla Biotech, spin-off dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dell’Università di Perugia e dell’Università di Trento. Il fondo, il cui lancio era stato preannunciato a BeBeez a gennaio 2022 dallo stesso ceo Turco (si veda altro articolo di BeBeez), è focalizzato sull’Italia, ma non mancherà significativo spazio per gli investimenti all’estero, in particolare in Europa, Nord-America e Israele.
Guidato da Turco insieme a Elizabeth Robinson (anche vicepresidente esecutivo dell’sgr) e dai partner Giovanni Rizzo e Goncalo Rebelo De Andrade, il fondo ha annunciato il primo closing della raccolta nel maggio 2022 a 95 milioni di euro su un target finale di 150 milioni, grazie agli impegni di FEI – Fondo Europeo per gli Investimenti, CDP Venture Capital sgr, Intesa Sanpaolo, Quaestio sgr e Inarcassa (si veda altro articolo di BeBeez).
Anche al di fuori del fondo tematico, Indaco ha già investito nel settore biotech in alcune importanti realtà, tra cui spicca Enthera, dedita allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per il diabete di tipo 1 e le malattie gastrointestinali, fondata a inizio 2016 da Paolo Fiorina e Francesca D’Addio insieme a BiovelocITA (si veda altro articolo di BeBeez), acceleratore di progetti biotech in stadio precoce, innovativi e dotati di alto potenziale, fondato da Silvano Spinelli, Gabriella Camboni insieme a Sofinnova Partners e al fondo Atlante Seed, fondo di seed venture allora gestito da Imi Fondi Chiusi sgr (gruppo Intesa Sanpaolo), la cui gestione è poi passata a Indaco Venture Partners sgr. Il fondo Atlante Seed, sia direttamente sia attraverso BiovelocITA, ha poi seguito il successivo round da 4 milioni del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).