Il fondo Neva First, gestito da Neva sgr, società di venture capital di Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha messo a segno un altro investimento scommettendo stavolta sull’israeliana CoreTigo, specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche wireless (si veda qui il comunicato stampa di Neva). Da gennaio 2022, il fondo ha già investito oltre 23 milioni di euro in sei società israeliane che operano in settori eterogenei, dall’IT alla cybersecurity, dal quantum computing all’agri-food-tech, fra cui Cyberint e Coro (si veda altro articolo di BeBeez).
Con questa operazione, Neva andrà ad affiancare altri importanti investitori già presenti in CoreTigo, tra cui il fondo statunitense Emerson Ventures arrivato lo scorso fine ottobre (si veda qui il comunicato stampa), Cardumen Capital, Magma Venture Partners, Meron Capital, Qualcomm Ventures LLC, Sierra Ventures, Verizon Ventures e Meitav Dash Investments.
CoreTigo consente una produzione più rapida e flessibile fornendo digitalizzazione per macchinari ad alte prestazioni, connettività wireless e soluzioni edge per i costruttori di macchinari, integratori di sistemi e produttori di apparecchiature industriali. I suoi prodotti agevolano la progettazione e il retrofit di macchine e linee di produzione che prima non erano possibili, con soluzioni basate sullo standard globale IO-Link Wireless, adatto per ambienti di fabbrica e applicazioni di controllo del movimento. L’azienda ha la sua sede principale a Netanya in Israele, ma è presente anche con uffici negli Stati Uniti, in Germania e in Italia a Salsomaggiore Terme (Pr).
Eran Zigman, co-fondatore e ceo di CoreTigo, ha dichiarato: “L’investimento di Neva in CoreTigo è una conferma dello spirito innovativo dimostrato dal mercato italiano dell’automazione industriale. CoreTigo espande il mercato dell’automazione industriale al wireless con soluzioni in tempo reale che consentono il controllo durante la fase di lavorazione. Siamo orgogliosi di far parte del portafoglio di Neva. L’ecosistema italiano, composto da numerosi costruttori di macchinari e imprenditori manifatturieri, è l’incontro perfetto per la tecnologia di CoreTigo e la collaborazione con Neva accelererà la nostra accoglienza in questo mercato”.
Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale di Neva sgr, ha aggiunto: “Siamo entusiasti dell’investimento del nostro Fondo Neva First in CoreTigo e ci aspettiamo un contributo significativo alla performance del nostro portafoglio. Con questo investimento siamo orgogliosi di connettere l’industria manifatturiera italiana con una società leader nello sviluppo dell’Industrial Internet of Things. Israele è centrale nello sviluppo della strategia d’investimento di Neva SGR, che collabora con i principali fondi di venture capital per investire nelle società che possono generare impatto positivo per l’economia italiana e importanti ritorni d’investimento per gli investitori dei fondi gestiti”.
Neva First lo scorso settembre ha annunciato il closing definitivo della sua raccolta a quota 250 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver annunciato un secondo closing a 180 milioni di euro nel novembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), e un primo closing a 150 milioni nel gennaio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), che aveva visto un impegno di 50 milioni sottoscritto da quattro fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo, Cariparo, Carifirenze, Carilucca) e altri 100 milioni che erano stati messi a disposizione dalla stessa Intesa Sanpaolo. Per terminare la raccolta del fondo l’sgr si era poi rivolta anche alla clientela qualificata di Intesa Sanpaolo Private Banking, con cui ha stretto un accordo nell’agosto 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). A regime, circa 80 milioni saranno investiti in Italia (30% della raccolta) e 170 milioni all’estero (70%), soprattutto in aziende israeliane e statunitensi.
A oggi, Neva First ha già investito in una trentina di società per un totale allocato di oltre 150 milioni di euro. Il precedente investimento a quello in CoreTigo risale allo scorso settembre e ha riguardato Tr1X, società biotech statunitense fondata dall’italiana Maria Grazia Roncarolo, una delle massime esperte mondiali di terapia cellulare e genica, oggi docente alla Standford University (si veda altro articolo di BeBeez).
A luglio 2022, invece, il fondo aveva investito in altre due società israeliane innovative, Cyberint e Coro, entrambe operative nella cybersecurity (si veda altro articolo di BeBeez), dando seguito alle altre scommesse su vFunction, che ha creato la prima e unica soluzione che trasforma automaticamente e rapidamente applicazioni monolitiche in microservizi su larga scala; su Classiq, che tramite un proprio algoritmo è in grado di agevolare la scrittura e ottimizzare quantum circuits anche molto complessi indipendentemente dal tipo di hardware utilizzato (si veda altro articolo di BeBeez); e su Seed-X, che ha realizzato una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che combina computervision e deep learning al fine di migliorare sicurezza e sostenibilità delle colture di graminacee. Agli investimenti diretti in startup si aggiungono quelli in fondi funzionali al deal flow quali Rocket Internet Capital Partners I & II, Techstars e Endeavor Catalyst III.
Ricordiamo che lo scorso ottobre Neva ha lanciato il suo nuovo fondo riservato SEI – Sviluppo Ecosistemi di Innovazione (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che Maurizio Montagnese, presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center, ne aveva anticipato qualche settimana prima la nascita in occasione di un evento organizzato a Torino presso le Officine Grandi Riparazioni a cui hanno partecipato oltre 500 venture capitalist, investitori istituzionali, clienti privati, esperti, imprenditori e startup italiani e internazionali. (si veda altro articolo di BeBeez). La società starebbe inoltre già preparando anche il lancio di ulteriore veicolo nel 2024.