Sealence, scaleup italiana che opera nel campo dei sistemi di propulsione nautica, il 15 dicembre scorso ha chiuso un nuovo round di investimento da 7,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha comunicato la società la scorsa settimana, specificando che la raccolta è stata effettuata attraverso strumenti di equity, debito e grant, quest’ultimi afferenti principalmente al supporto delle attività di Ricerca Sperimentale e Sviluppo Industriale. In particolare, sempre in relazione ai grant, Sealence ha reso noto che vi sono ancora degli importi, anche rilevanti, che saranno incassati nei prossimi mesi con l’avanzare dei progetti sottostanti.
In occasione della chiusura del round, la società, inoltre, ha riconfermato anche nel 2023 il piano industriale Sealence 2024-2032, che prevede investimenti in capex per ulteriori 54 milioni nei prossimi anni, principalmente nell’allestimento delle linee di produzione ed assemblaggio e in seconda misura sullo sviluppo di ulteriori prodotti relativi al core business. Il che significa che le necessità di funding non si fermeranno qui.
Intanto, come effetto di questo round, la raccolta totale dall’inizio delle attività del piano industriale (2019) si attesta complessivamente a circa 16,5 milioni, mentre gli investimenti fatti in attività di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale si assestano a circa 9 milioni.
Sono stati 175 gli investitori coinvolti in questo giro, portando a 573 il numero complessivo di quelli in captable. In quest’ultima operazione sono stati coinvolti investitori istituzionali, professionali, industriali e privati, oltre a primari istituti di credito. Già lo scorso maggio, per esempio, Sealence, aveva annunciato di aver accolto fra i suoi nuovi investitori il fondo Progress Tech Transfer (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi mesi prima, a febbraio 2023, aveva ricevuto un prestito di 2,5 milioni tramite la piattaforma fintech Azimut DIrect (si veda altro articolo di BeBeez).
Quel finanziamento, di durata quinquennale, era stato sottoscritto da un investitore istituzionale e faceva parte di un nuovo round da 30 milioni di euro lanciato dalla società nel febbraio 2022 e strutturato come SAFE (Simple Agreement for Future Equity), cioé in sostanza un bond convertendo, che al primo liquidity event (round o quotazione) viene convertito in quote della società con uno sconto sulla valutazione rispetto a quello che pagheranno i nuovi investitori. La prima tranche di quel round era stata chiusa allora con una raccolta di 1,3 milioni di euro. L’emissione del convertendo era stata anticipata nella presentazione agli investitori aggiornata al 2021 e pubblicata sul sito della società, che a sua volta annunciava l’obiettivo dell’ipo nel 2023 e un piano di investimenti da oltre 50 milioni di euro nei successivi 5 anni (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto sulla base di una valutazione pre-money di 260 milioni di euro. A inizio 2022 si erano diffuse infatti voci di trattative con un paio di Spac quotate al Nasdaq, appunto in vista di una possibile business combination nel 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). La conclusione dell’ultimo round di raccolta di Sealence ha fatto quindi scattare l’obbligo di conversione del SAFE.
In precedenza, nel 2020, in occasione della seconda campagna di equity crowdfunding, chiusa a dicembre su CrowdFundMe con una raccolta di 2,9 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), gli investitori avevano convertito a capitale warrant e sfp (strumenti finanziari partecipativi) per oltre 1,3 milioni di euro. Qualche mese prima, ad agosto, la scaleup aveva collocato un minibond convertendo da 500 mila euro che era stato offerto a tutti i soci, compresi i 126 investitori della prima campagna (si veda altro articolo di BeBeez), che era stata condotta nell’ottobre 2019, con una raccolta di 450 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). Proprio in occasione della seconda campagna la società, fondata nel 2017 come I3b srl, aveva cambiato nome in Sealence srl trasformandosi in spa.
Sealence è stata fondata nel 2017 da William Gobbo, che ha progettato e realizzato DeepSpeed, il primo motore navale hydro-jet fuoribordo elettrico, ad alta velocità ed efficienza. L’imbarcazione con propulsione elettrica DeepSpeed che presenta la massima velocità ha toccato circa 60 nodi, mentre quella che presenta la massima autonomia raggiunge circa 180 miglia nautiche, ovvero oltre 330 km. Al momento sono presenti in acqua 4 diverse imbarcazioni, ricomprese fra i 6 ed i 15 metri, sulle quali vengono testate le propulsioni ed i powertrain della Sealence, alle quali si aggiungeranno nei prossimi mesi altri 2 scafi, una imbarcazione da 11 ed una da 17 metri, ha fatto sapere la società.
Nel mentre, sono state anche rinnovate le partnership con le diverse Università storicamente a supporto del progetto, fra cui l’Università di Padova coordinata da Ernesto Benini, e l’Università di Cagliari, un nuovo ingresso che giocherà un ruolo da protagonista nella parte di sperimentazione in acqua delle tecnologie sviluppate dall’azienda.
Fra le ultime novità relative alla scaleup ricordiamo poi il progetto legato alla costruzione di una gigafactory di batterie di cui si è parlato prima dell’estate scorsa (si veda altro articolo di BeBeez), in seguito ad un’intervista rilasciata da Gobbo a Electric Motor News. Secondo quanto risulta a BeBeez, il progetto in questo momento sta andando avanti anche se ancora non si conoscono i dettagli relativi ai tempi di partenza.
“Stiamo lavorando da mesi al progetto della nostra SAFE-Li Giga Factory che dovrà non solo soddisfare le esigenze interne della Sealence, ma ha anche l’obiettivo di ridurre il lead time delle batterie che ci vengono richieste da sempre più clienti, in settori anche diversi dal navale”, aveva detto Gobbo, aggiungendo: “Le nostre prime linee produttive sono già operative da mesi e i primi powertrain Sealence sono stati spediti ai clienti finali già da fine 2022. Sulle batterie in particolare, al momento abbiamo una linea di produzione interna alla Sealence che sarà poi spostata all’interno della Giga Factory, appena questa sarà operativa, riteniamo già da inizio 2024“.