Verdalia Bioenergy, piattaforma lanciata da Goldman Sachs lo scorso febbraio per investire oltre un miliardo di euro in Europa nei prossimi 4 anni nel settore del biometano (si veda qui il comunicato stampa di allora), punta sull’Italia, nominando alla guida dello sviluppo delle attività nel paese Matteo Grandi, già responsabile biometano agricolo e agri-industriale di Snam e prima in Ladurner (si veda qui il comunicato stampa).
Grandi ha commentato: “Il know-how nel settore biogas e il grande potenziale agricolo e agri-industriale sono solo alcune delle caratteristiche che fanno dell’Italia un Paese capace di offrire numerose opportunità. Sono orgoglioso di collaborare con il management team di Verdalia e con Goldman Sachs, condividendo l’obiettivo di creare un’azienda leader a livello europeo nella produzione di biometano”, ha affermato Matteo Grandi.
“Siamo felici di accogliere Matteo nel team alla guida delle nostre attività in Italia ed in quello che crediamo essere un mercato altamente attraente sia da un punto di vista organico che regolamentare“, ha commentato Fernando Bergasa, chairman e ceo di Verdalia Bioenergy, ma anche fondatore e co-ceo di Idalia Capital, operatore di private equity che investe in attività di transizione energetica avanzata a livello internazionale, ma con particolare focus sulla Spagna.
Non a caso Verdalia ha condotto il suo primo investimento proprio in Spagna, annunciato contestualmente al lancio della piattaforma lo scorso febbraio, relativo a un portafoglio di progetti di biometano in fase di sviluppo intermedio, con una capacità totale di circa 150 GWh/anno.
Con l’ingresso nel mercato italiano, Verdalia punta sull’acquisizione e l’upgrading di impianti a biogas esistenti e sullo sviluppo e costruzione di nuovi impianti a biometano.
Il biometano è un gas rinnovabile prodotto attraverso la digestione anaerobica di sottoprodotti agricoli, agroindustriali e rifiuti organici. La molecola è equiparabile al gas naturale fossile e consente di sfruttare l’infrastruttura già esistente per il trasporto e lo stoccaggio di gas. Il biometano contribuirà all’indipendenza energetica europea ed aiuterà a raggiungere gli ambiziosi obbiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Sul settore c’è molto dinamismo da parte degli investitori in Italia. Qualche giorno fa la società di gestione britannica abrdn, la ex Aberdeen Standard Investments, (gruppo Standard Life Aberdeen), attraverso il suo team specializzato in infrastrutture ha annunciato un investimento in Blu-H Energy srl (BHE), operatore di Assago (Milano) specializzato nel settore del gas rinnovabile, con competenze nel campo dell’origination e asset management e una solida rete di relazioni per l’approvvigionamento delle attrezzature, con gli enti normativi e gli specialisti di settore (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre pochi giorni fa il fondo Green Arrow Infrastructure of the Future (GAIC) ha annunciato l’acquisizione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per ulteriori 600 MW in Italia e in Spagna (si veda altro articolo di BeBeez). Tra questi, una buona fetta riguardano il biometano. Nel Lazio, il fondo GAIF ha infatti completato l’acquisizione dell’80% di due impianti biogas operativi, con l’obiettivo di riconvertirli in impianti di nuova generazione per la produzione di biometano. E sempre nell’ambito degli investimenti in biometano, dopo aver acquisito un primo progetto in Lombardia lo scorso marzo, attualmente in fase di costruzione con fine lavori entro l’anno, il fondo GAIF ha acquisito il 51% del secondo impianto giunto allo status di RTB. Si tratta del secondo step di un accordo sottoscritto da GAIF e Lazzari & Lucchini che prevede l’esclusiva per il fondo su una pipeline di 16 progetti, con l’obiettivo di acquisire e costruire almeno 7 impianti. Nel novembre 2022 il fondo GAIF aveva infatti acquisito il 70% di un portafoglio di cinque parchi eolici già in funzione per complessivi 55MWp. Gli impianti erano stati ceduti dal gruppo Lazzari&Lucchini (L&L spa), specializzato nella realizzazione di stabilimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che ne aveva mantenuto la minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio agosto anche il Sustainable Securities Fund (SSF), gestito da Alternative Capital Partners sgr, ha concluso un accordo di investimento fino a 5,1 milioni di euro per la sottoscrizione di debito e, in via residuale, di equity, di Società Agricola Biore01 arl, proprietaria di un impianto di biogas per la produzione di energia elettrica con una potenza da 1 MW (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre lo stesso fondo ha in portafoglio anche un altro investimento nel settore del biometano, cioé quello in CTIP Blu, progetto di sviluppo del primo impianto di biometano alimentato da Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) in Abruzzo, effettuato nel marzo 2022 e poi co-finanziato da Banco BPM e BPER Banca (si veda altro articolo di BeBeez).
E ancora, lo scorso febbraio il Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (IPC), gestito da Azimut Libera Impresa sgr, ha annunciato realizzerà i progetti Bioenergy Albanella e Bioenergy Serre, costruendo due impianti alimentati a reflui zootecnici per la produzione di biometano avanzato da destinare al settore dei trasporti e concime organico di alta qualità L’investimento è stato finanziato con un project financing da 35 milioni di euro da Banco BPM, in qualità di agente e capofila, Mediocredito Centrale, Banca Popolare di Puglia e Basilica e BCC Campania Centro Cassa Rurale ed Artigiana (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo inoltre che nel giugno 2022, Patrizia European Infrastructure Fund II, fondo infrastrutturale dell’asset manager tedesco Patrizia, specializzato in real estate e infrastrutture, aveva annunciato l’acquisizione per 75 milioni di euro dell’80% di Biomet spa, società fondata nel 2018, specializzata nel trattamento dei rifiuti organici. A vendere sono stati Ankorgaz, holding specializzata in investimenti nel settore dei gas compressi, liquidi e rinnovabili che fa capo all’amministratore delegato e fondatore di Biomet, Antonio Barani e Walter Lagorio, imprenditore attivo nel settore del gas italiano, con Ankorgaz che ha reinvestito nella società per il restante 20% (si veda altro articolo di BeBeez).