Dipinti diVini, un progetto della Galleria Barbara Paci per quattro artisti
La Galleria Barbara Paci di Pietrasanta ha messo a punto progetto con l’obiettivo di vicinanza degli artisti e dell’arte alle persone in un momento come questo, dove Musei e gallerie sono chiuse al pubblico, e l’arte resta confinata nella dimensione digitale. “L’idea – ci ha raccontato Barbara Paci – è di non farvi perdere il contatto con i vostri sensi che grazie all’arte, in tutte le sue forme.”

Nasce così il progetto Dipinti diVini, un matrimonio d’amore tra arte contemporanea e vino italiano, espressione a sua volta della cultura del Belpaese e non solo di un settore economico.
Artisti quali Sandro Chia, Javier Marin, Andrea Collesano, Alessandro Busci e molti altri, hanno firmato le Etichette di vini importanti con una forte caratterizzazione territoriale.
L’idea è entrare nelle case, far compagnia nei momenti più intimi e veri di questi giorni di “clausura” forzata, permettendo a tutti, collezionisti o semplici appassionati, di toccare con mano e goderne poi il gusto, di una forma di condivisione dell’arte nuova, o meglio in una forma nuova, recuperando il valore del patrimonio culturale anche nell’ottica di un rilancio territoriale.
Abbiamo raggiunto telefonicamente uno dei quattro artisti, Andrea Collesano.
Com’è nato per te il coinvolgimento in questo progetto?
“Il progetto Dipinti DiVini per me è stato semplicemente il proseguimento di un lavoro già svolto in precedenza con l’amico Piergiorgio Castellani dell’azienda vinicola toscana “Famiglia Castellani”. Fu proprio lui a contattarmi, essendo un ammiratore dei miei lavori a china, per propormi un’intera linea di vini con il mio nome unendo così due tipicità italiane, l’arte e il vino, da portare all’estero. Infatti la “Collezione Collesano” ha già da qualche anno un enorme successo. Potrete trovare le “mie” bottiglie – l’importazione è ad opera della Touton Selection di New York – nei migliori locali delle maggiori città americane. Così quando Barbara Paci mi ha esposto la sua idea, abbiamo subito pensato di proporre la linea già conosciuta all’estero ma nuova nel nostro Belpaese!”
Cosa ne pensi come artista del fatto di misurarti con un lavoro in cui l’arte diventa un elemento di marketing in un certo senso?
“Credo che la comunicazione sia essenziale, ormai è noto, siamo tutti bombardati da immagini e consigli per gli acquisti. Basta accendere il telefono e qualsiasi pagina social ci proporrà una tentazione. In questo caso, più che una “pubblicità” del pezzo di arte da ricercare per poi finalizzare una vendita, mi piace molto l’idea che osservare l’opera sulla bottiglia possa essere spunto per parlare di arte, in compagnia, davanti ad un buon bicchiere di vino. Come se l’etichetta diventasse la scintilla per accendere la curiosità dell’osservatore e intavolare un discorso, accendere un ricordo legato magari ad un animale (nel mio caso) o un simbolo nascosto ….
I miei disegni sono dei piccoli viaggi, da fare anche in solitudine volendo, percorsi onirici da capire e non c’è niente di meglio di accompagnare queste fantasie ad un buon sorso di vino. Chiaramente l’auspicio è che l’osservatore possa desiderare l’originale dell’etichetta, almeno per l’artista.”
Che scelta artistica hai fatto?
“Per questo progetto non ho cambiato assolutamente nulla, tecnicamente parlando, rispetto al mio modo abituale di lavorare. Ho mantenuto il disegno a china su carta, perfetto per le etichette. Il disegno originale è assolutamente identico a quello che si vede sulla bottiglia, solo un po’ più grande. Rispetto al pezzo originale abbiamo solamente in alcuni punti studiati, aggiunto parti in rilievo e parti lucidate che creano movimento e luce: foglia oro sulle scritte grafiche, cercando l’eleganza.”
Che riscontro stai ricevendo?
“Sono molto felice perché tutti i miei collezionisti non si sono lasciati scappare questa novità. Chi da sempre segue il mio lavoro e ha scelto questo vino, un modo per vivere l’arte su un supporto diverso dalla carta dei miei quadri e dal bronzo delle mie sculture, un’arte tutta da vivere. E’ anche un modo per acquistare e regalare arte alla portata di tutti.”
a cura di Ilaria Guidantoni