E’ arrivata l’omologa del Tribunale di Mantova al concordato preventivo con continuità indiretta di Corneliani Srl, il marchio di abbigliamento maschile di lusso ammesso alla procedura nel giugno 2021 dallo stesso Tribunale lombardo (si veda qui il decreto di omologa). La società è stata assistita da Spada Partners, in qualità di advisor finanziario (si veda qui comunicato stampa).
La procedura di concordato è stata portata avanti dalla Corneliani spa, la newco che vede il Ministero dello Sviluppo economico socio al 49% del fondo d’investimento Investcorp, azionista di maggioranza, che circa un anno fa si è aggiudicata in asta il ramo d’azienda di Corneliani relativo alle attività di produzione, confezione e commercio di abbigliamento e accessori a marchio Corneliani (si veda altro articolo BeBeez).
Più nel dettaglio, come si legge nel Decreto di ammissione alla procedura da parte del Tribunale di Mantova, si tratta del sito produttivo di Mantova, delle autorizzazioni, delle concessioni, delle licenze, dei permessi, di tutti i marchi commerciali di proprietà, della piena proprietà di tutte le rimanenze di magazzino, degli outlet, dei crediti commerciali verso clienti, degli anticipi ricevuti,delle caparre, dei debiti correnti, degli anticipi ai fornitori, del portafoglio contratti con clienti e fornitori, della titolarità delle partecipazioni nella società rumena Sogema, in Corneliani Shangai e Corneliani Suisse e di tutti i contratti di lavoro subordinato con il personale dipendente che risulteranno ancora pendenti alla stipula dell’atto notarile che sancirà la cessione nel giro di un paio di mesi.
Sono stati invece esclusi dal perimetro di acquisto i negozi diretti full–price ubicati a Roma, Firenze, Parigi e Londra (Sloane Street e New Bond Street) e, di conseguenza, le stabili organizzazioni in Francia e Regno Unito, comprensivi dei relativi rapporti debitori e dei beni (arredi, macchine) ivi situati; la partecipazione nella società produttiva slovacca Egotex e i relativi rapporti di credito/debito; la partecipazione nella società Abital spa e i relativi rapporti di credito/debito; la partecipazione nella società Corneliani Usa e i relativi rapporti di credito/debito.
Con l’omologazione del piano scatta anche per la vecchia società (Corneliani srl) l’obbligo di pagamento verso i creditori, che a fine maggio hanno approvato la proposta di pagamento presentata da Corneliani srl, validata poi a settembre dal parare favorevole del commissario giudiziale. Secondo la proposta della società, dovranno essere rimborsati integralmente prima i crediti prededotti e privilegiati (quelli di dipendenti, professionisti, piccoli artigiani, enti previdenziali) entro il settembre 2023, cioè un anno dell’omologazione di concordato, per un ammontare totale di 19 milioni. In seguito la società dovrà saldare i crediti chirografari per 50 milioni di euro, con interesse tra l’8 e l’11% entro tre anni dall’omologazione, ma per questi oneri è previsto un aggiustamento automatico per i creditori per cui se la società dovesse performare meglio rispetto a quanto indicato nel piano allora le maggiori risorse dovranno essere destinate ai creditori stessi.
Ricordiamo che il piano concordatario prevedeva il varo di una newco (appunto la Corneliani spa) con contestuale investimento di 7 milioni da parte di Investcorp e un altro da 10 milioni di euro da parte dello Stato Italiano tramite il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa previsto dall’art. 43 del Decreto Rilancio (qui il testo coordinato del Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 n. 34 con la legge di conversione 17 luglio 2020 n. 77). A questo va aggiunto un piano di uscite volontarie incentivate di alcuni dipendenti. L’accordo tra Investcorp e Invitalia (che gestisce il Fondo del MISE) era stato annunciato nel marzo 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e il piano concordatario era stato depositato poi in tribunale il 15 aprile, ultimo giorno previsto dopo una serie di proroghe (si veda qui l’ultimo Decreto di proroga).