Generalfinance, società specializzata in factoring alle imprese in special situation, ha chiuso l’esercizio 2022 con un turnover complessivo pari a 2,01 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), in aumento del 43% dagli 1,4 miliardi del 2021, quando il turnover era cresciuto dell’84% (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 la società aveva invece registrato un aumento del turnover del 29% a quota 761 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
La crescita del 43% dell’attività di Generalfinance va ben oltre quella del settore factoring, intorno al 16%, e che supera la previsione del piano industriale 2022-2024 pre-money presentato lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez), appunto prima dell’aumento di capitale contestuale alla quotazione in Borsa lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez), che indicava un turnover di 1,8 miliardi per fine 2022 e un obiettivo di 2,7 miliardi nel 2024. Il piano è stato poi aggiornato a inizio novembre sulla base dei risultati dell’ipo, con un obiettivo di turnover per il 2022 di 2,1 miliardi e per il 2024 di 3,4 miliardi (si veda qui la presentazione agli analisti). Intanto anche il flusso di erogazioni alle imprese clienti è stato pari a 1,67 miliardi a fine 2022 dagli 1,118 miliardi a fine 2021 e dai 561 milioni a fine 2020 e in linea anche in questo caso con quanto anticipato nelle stime presentate al mercato a inizio novembre.
“Sono orgoglioso di questo risultato. In un anno per noi molto impegnativo, che ci ha visti finalizzare l’unica ipo sul segmento Euronext STAR Milan di Borsa Italiana ndr), siamo riusciti a mantenere una forte focalizzazione sull’attività commerciale e a servire con efficacia le imprese clienti in un momento in cui le aziende, a causa delle turbolenze sul fronte economico internazionale, hanno particolare necessità di finanziamento del capitale circolante”, ha detto Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, che ha continuato: “Superiamo per la prima volta i 2 miliardi di turnover annuale a fronte dei circa 1,4 miliardi del 2021, con un incremento annuale del 43%, a fronte di una crescita del settore del factoring, rilevata da Assifact a fine novembre, intorno al 16%”.
“Nel 2022 abbiamo erogato alle imprese nostre clienti circa 1,7 miliardi di euro, oltre 550 milioni di liquidità aggiuntiva rispetto al 2021. Ritengo che questo dato meglio di tutti rappresenti la forte valenza del nostro business e l’impatto positivo che esprime, anche a livello sociale: l’attività di finanziamento di Generalfinance consente di mantenere vivi siti produttivi, posti di lavoro, realtà industriali storiche, il tutto a vantaggio dei territori in cui siamo operativi. Nei giorni scorsi ho voluto ringraziare e brindare per questo successo con tutto il mio team riunito nelle sedi di Biella e di Milano. Un plauso particolare spetta alla squadra commerciale che si è distinta per dedizione, costanza e soprattutto per professionalità”, ha concluso l’ad.
Un aumento di attività che deve continuamente essere finanziato e infatti ricordiamo che a fine dicembre 2022 anche Banco BPM ha sottoscritto note senior del programma triennale di cartolarizzazione di crediti commerciali strutturato da Generalfinance a fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), affiancandosi così a e BNP Paribas e a Intesa Sanpaolo Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel ruolo di senior lender (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ambito del programma, Generalfinance cede pro-soluto, su base rotativa, alla società veicolo General SPV srl, portafogli di crediti commerciali performing originati nell’esercizio della propria attività. Inizialmente l’ammontare massimo delle note abs party paid da emettere nei tre anni era stato fissato a quota 295 milioni, poi, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo, l’ammontare complessivo era stato alzato a 590 milioni. Ora, con l’aggiunta di Banco BPM, il totale è stato portato a 737,5 milioni.
Un’operazione che consentirà alla società di realizzare gli obiettivi ambiziosi di crescita del turnover, previsto nel nuovo piano industriale a 3,4 miliardi di euro a fine 2024 (si veda altro articolo di BeBeez, ndr), in crescita rispetto ai 1,4 miliardi del 2021 e ai 2 mld del 2022.