Da una parte il nuovo Codice sulla crisi d’impresa (dal 16 marzo sono entrate in vigore alcune delle norme, si veda altro articolo di BeBeez) e dall’altra i maggiori obblighi di controllo da parte delle banche dettati da principi dell’AQR (Asset Quality Review), rischiano di produrre una ulteriore stretta creditizia, dall’altra, sebbene entrambi siano ispirati a un maggior controllo e dalla volontà di fare emergere preventivamente lo stato di crisi aziendale.
Non solo. Paradossalmente l’anno scorso sono andate in default aziende che nel 2016 non avrebbero fatto scattare alcun segnale di allerta. Di questo si parlerà nel corso del webinar BeBeez-Leanus il prossimo martedì 12 giugno alle ore 9,15.
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Il webinar arriva a valle di una serie di simulazioni condotte da Leanus per BeBeez sull’impatto sull’economia reale di quanto previsto dalle norme (si veda qui l’analisi aggregata completa a livello nazionale). I risultati delle simulazioni sull’impatto sull’economia reale di quanto previsto dalle nuove norme sono presentati da BeBeez ogni settimana, circoscrivendo l’analisi alle singole regioni. Questa settimana ci concentriamo sull’Umbria (qui invece le precedenti analisi su Trentino Alto Adige, Abruzzo, Friuli, Calabria, Toscana, Sicilia, Liguria, Marche, Puglia, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Campania e Veneto).
A giudicare dalle evidenze emerse dall’analisi che Leanus ha effettuato su un campione di 674 piccole imprese umbre (ricavi compresi tra 2 e 10 milioni di euro) solo 15 imprese non farebbero scattare neanche un segnale di allerta o trigger AQR, obbligandola direttamente o attraverso i propri professionisti a giustificarne le ragioni e a dare sufficienti garanzie sul futuro aziendale. La norma, contrariamente al passato, prevede infatti che gli obblighi coinvolgano anche organi in precedenza esclusi da ogni coinvolgimento preventivo.
Dal punto di visto teorico nulla da eccepire se non fosse che le evidenze empiriche ripotare dalle analisi Leanus di seguito riportate non mostrassero alcuni effetti sul sistema reale altamente rischiosi; infatti le imprese intercettate da almeno un segnale di allarme potrebbero raggiungere o addirittura superare il 90%: infatti, si registrerà un effetto combinato dei diversi sistemi di allerta che, utilizzando logiche differenti, andranno ad intercettare imprese differenti (le imprese intercettare dai sistemi di allerta potranno quindi essere diverse da quelle segnalate dai Trigger AQR e/o dall’INPS, solo per fare alcuni esempi)
In questo caso l’analisi di back testing effettuata sui bilanci di uno o due anni prima delle imprese umbre effettivamente andate in default nel 2018, mostra che il 98% sarebbero state intercettate da almeno un segnale di allerta applicato ai bilanci 2016.
Nella tabella in pagina i dati aggregati di un campione di imprese dell’Umbria che oggi potrebbero NON essere intercettate da uno o più sistemi di allerta. L’elenco completo dell’analisi delle piccole imprese marchigiane e i relativi sottogruppi è disponibile su Leanus per gli utenti Premium.
Ma, come si diceva prima, non è detto che se un’azienda non viene intercettata da sistemi di allerta, poi effettivamente sia un’azienda non a rischio. Leanus ha infatti analizzato i bilanci 2016 di 656 imprese andate in default nel 2018 per verificare se è possibile e con quale anticipo intercettare i segnali della crisi. L’analisi riguarda sia piccole imprese sia imprese con ricavi (nel 2016) superiori ai 500 milioni di euro. E, se è vero che nel 55% dei casi i segnali della crisi erano già chiari ed evidenti, c’è un 6% di casi di imprese che quell’anno mostravano un profilo economico, patrimoniale e finanziario molto buono, sfuggendo quindi al controllo dei sistemi di allerta.
Ma quali sono le caratteristiche di queste imprese? E’ possibile potenziare gli score per intercettare anche questa tipologia di imprese? Quali altri elementi è possibile prendere in considerazione? Ne parleremo nel corso del webinar del 12 giugno insieme ad Andrea Paschina, responsabile valutazione fidi di Banca IFIS. Durante il webinar sarà possibile interagire con i relatori e chiedere approfondimenti. Tutte le analisi sono disponibili per per gli utenti Leanus Premium sotto il menu Elenco Gruppi.
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