
La piattaforma fintech Findynamic, specializzata in dynamic discounting, ha stretto una partnership con American Express (Amex), il colosso Usa delle carte di credito, grazie alla quale le aziende capofiliera potranno pagare in anticipo le fatture delle imprese fornitrici anche utilizzando un’apposita carta di credito. La partnership è stata annunciata ieri in occasione del convegno organizzato dall’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano, che ha presentato i dati del mercato aggiornati al 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’utilizzo delle carte di credito nella supply chain finance non è una novità. Lo stesso Osservatorio ha stimato che nel 2022 questo strumento ha pesato per circa 2,4 miliardi sul totale dei pagamenti delle aziende ai fornitori, dato in crescita del 19% rispetto al 2021. Ma si tratta di non più dello 0,4% di un mercato potenziale che lo scorso anno, stima l’Osservatorio, si è collocato tra 525 e 585 miliardi di euro.
“Siamo fiduciosi che partnership come quella stretta con Findynamic aumenteranno significativamente quella percentuale”, ha dichiarato a BeBeez Simone Richetta, responsabile dell’area Small, Medium and Large Clients Acquisition di American Express, il quale tuttavia ha precisato che al momento non sono allo studio ulteriori alleanze con altri player.
Amex da parte sua, ha spiegato ancora Richetta, “si finanzia soprattutto con il cash flow legato all’attività di revolving credit. Ciò si aggiunge alla possibilità per il gruppo, forte di un fatturato 2022 di poco inferiore a 53 miliardi di dollari, di ottenere condizioni più favorevoli sui mercati del debito”.
Non è la prima volta che Amex stringe alleanza in ambito fintech. Risale infatti al 2020 la partnership in ambito open banking con la bolognese Crif, leader in Italia nella credit information, al fine di offrire servizi su misura per i propri clienti finali, sia consumer che business, agevolando anche l’inclusione finanziaria di coloro che non presentano una storia creditizia. (si veda altro articolo di BeBeez).
“Abbiamo integrato la funzionalità delle carte di credito di Amex sulla nostra piattaforma, affiancandola agli altri strumenti di pagamento già utilizzabili. Riteniamo che in questo modo sarà più facile per le aziende capofiliera e le loro fornitrici ridurre l’esposizione del capitale circolante alla volatilità dei tassi, ha spiegato Enrico Viganò, fondatore e ceo della scaleup, che dal 2019 è partecipata al 10% da Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez).
Findynamic si aspetta una spinta importante ai suoi volumi da questo accordo, tanto che punta a raggiungere quota 3 miliardi di euro di fatture gestite nel 2023, contro gli 1,72 miliardi del 2022 (si veda qui il Report BeBeez Piattaforme Fintech 2022, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Un modo di finanziare la supply chain più resiliente all’aumento dei tassi è d’altra parte in cima ai desiderata delle grandi aziende, come ha dichiarato nel corso del convegno Paolo Mattiussi, direttore finanza del gruppo siderurgico Pittini, leader in Italia nei prodotti lunghi per l’edilizia. Non a caso la gestazione della nuova partnership tra Findynamic e Amex è iniziata, grazie anche al comune contributo all’attività di ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di cui la stessa Findynamic è uno spinoff, nell’autunno del 2022, in piena stretta monetaria da parte delle principali banche centrali.
L’alleanza con Amex e Findynamic si inserisce nella tendenza alla progressiva diversificazione degli strumenti di supply chain finance a disposizione delle aziende, di cui ricordiamo anche il lancio da parte della piattaforma Opyn del Buy Now Pay Later per le aziende (Opyn Pay Later, si veda altro articolo di BeBeez). Una possibilità che Amex al momento non ha tra i suoi programmi immediati. “Il credito revolving non ci lega a linee di credito predeterminate come nel caso del Bnpl, e i volumi gestiti possono essere maggiori”, ha sottolineato Richetta.
L’accordo con Amex segue quelli stretti con alcuni primari istituti di credito quali Unicredit (che nel 2019 è anche entrata nel capitale, si veda altro articolo di BeBeez), Crédit Agricole e Banca Progetto (dal marzo del 2021, si veda altro articolo di BeBeez), la scaleup fintech lo scorso gennaio si è alleata con Sace BT, braccio operativo nel factoring dell’omonimo gruppo controllato dal ministero del Tesoro (si veda altro articolo di BeBeez). Viganò & C. sono infatti molto cauti nell’allargare il ventaglio di partnership con le banche, al fine di non metterle in competizione tra loro.
Ricordiamo che Findynamic ha stretto anche delle alleanza di natura strategico/tecnica, una con la piattaforma Fabrick, controllata dal Gruppo Sella (si veda altro articolo di BeBeez) e un’altra con Open-es per la valutazione dell’impatto ESG delle operazioni a supporto delle filiere (si veda altro articolo di BeBeez).