La fintech italiana Credimi ha chiuso una cartolarizzazione da 200 milioni di euro di crediti alle pmi, che segna l’avvio dell’operazione Perseveranza (si veda qui il comunicato stampa).
Hanno preso parte alla cartolarizzazione in veste di senior noteholder Banco BPM e Intesa Sanpaolo, che con la divisione IMI corporate & investment banking ha condiviso con Banca Akros il ruolo di arranger, BNP Paribas Securities Services in qualità di account bank e paying agent, Banca Finint quale servicer, corporate servicer, calculation agent e rappresentante degli obbligazionisti. Gattai Minoli Agostinelli e Jones Day sono gli studi legali che hanno seguito l’operazione.
Grazie a Perseveranza, piccole e medie imprese potranno richiedere finanziamenti con durata di 5 anni, di cui il primo anno di preammortamento con inizio di rimborso previsto dal 2022. Questo a seguito di una richiesta effettuabile esclusivamente online sul sito di Credimi. La procedura richiede 2 minuti da qualsiasi dispositivo, effettuabile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, con documenti firmati digitalmente. La risposta è prevista arrivare in 3 giorni lavorativi. Quest’ultima cartolarizzazione porta il totale della raccolta di Credimi a 620 milioni di euro negli ultimi 12 mesi.
Ignazio Rocco, fondatore e ceo di Credimi, ha spiegato: “Perseveranza è molto importante per Credimi, perché conferma che attori differenti possano unire le forze per potenziare investimenti e ripresa, anche in quelle aziende piccole e piccolissime che più difficilmente ottengono le risorse e il supporto professionale necessari per adattarsi alla nuova realtà. Molte piccole aziende stanno provando a reinventarsi: poter richiedere in pochi minuti finanziamenti fino a 2 milioni di euro e ottenere in 3 giorni sia la risposta che il contributo istantaneo di operatori qualificati è un supporto importante per la ripartenza. Inoltre, come tutte le iniziative di Credimi, Perseveranza convoglia velocemente il risparmio privato verso l’economia reale, e ne riconosce i frutti: è importante ricordare che Credimi, grazie alla propria tecnologia, retrocede costantemente agli investitori più del 60% del rendimento dei propri finanziamenti.”
La fintech dal debutto operativo, nel 2016, ha erogato oltre 1,6 miliardi di euro alle pmi italiane. Ciò ne ha fatto il maggiore digital lender europeo secondo P2P Market Data, oltre che il maggiore italiano (si veda qui il Report Piattaforme Fintech 2020 di BeBeez, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium). Tutte risorse raccolte dal mercato dei capitali tramite cartolarizzazioni emesse dalla spv Lumen e sottoscritte da banche di varia taglia, come Deutsche Bank, Banca Generali, Banca Sella, Banca di Asti, Banco Desio, . Deutsche in particolare nel marzo scorso ha sottoscritto una cartolarizzazione da 170 milioni insieme a Banca Sella (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, per la parte relativa a Deutsche Bank, era nota da inizio gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), quando si era anche detto che, contestualmente alla sottoscrizione delle note asset-backed, Deutsche Bank aveva anche sottoscritto un pacchetto di warrant, che, una volta esercitati, porteranno la banca a detenere il 2% del capitale di Credimi.
Ricordiamo che nel settembre 2020 sempre Banca Sella aveva sottoscritto integralmente i titoli rivenienti da una cartolarizzazione di prestiti alle pmi erogati da Credimi fino a un importo di 32 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2020 Banca del Piemonte e Banca di Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle pmi nell’ambito dell’operazione battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata da Credimi nel giugno 2020 con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo di BeBeez). Banco Desio aveva infatti siglato un accordo con Credimi che impegna la banca a investire 50 milioni di euro in finanziamenti alle pmi che passino dalla piattaforma(si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio aprile 2020, a pandemia appena scoppiata, Credimi aveva strutturato la cartolarizzazione Italianonsiferma con Generali, tramite il suo Fondo Straordinario Internazionale lanciato per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, con Generali anchor investor della tranche junior, per una quota da 10 milioni di euro su un target finale di raccolta di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2020, a Generali si sono affiancate nel ruolo di anchor investor anche Finpiemonte e Fondazione CRT, il cui investimento di 4 milioni nella tranche junior ha permesso di aumentare di 40 milioni la potenza di fuoco dell’iniziativa. La cifra aggiuntiva è stata destinata alle pmi di Piemonte e Val d’Aosta. Garantita al 10% dai due nuovi anchor investor, il restante 90% è coperto, in conformità con il Decreto Liquidità, dal Fondo di Garanzia Pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le operazioni sono state effettuate in collaborazione con Banca Generali, che distribuisce il prodotto ai suoi clienti professionali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale.
Fondata nel 2017 da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria, Credimi ha sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, in due diversi round: il primo da 8 milioni, in due tranche successive chiuse a febbraio 2016, raccolto presso noti imprenditori e professionisti della finanza (si veda altro articolo di BeBeez) e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2 Scaleup (Vertis sgr) (si veda altro articolo di BeBeez).
Il 95% dei suoi clienti ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro. Proprio questo mese la fintech ha lanciato Credimi Commerce, il prestito nato per spingere la digitalizzazione delle pmi italiane (si veda altro articolo di BeBeez)La fintech conta 80 dipendenti ed è regolata come una banca: l’unica differenza è che ha la licenza da intermediario e non raccoglie risorse a titolo di deposito.